A National Geographic
Ieri, 25 gennaio 2013, si è tenuta una conferenza a Milano in cui si parlava dell'eruzione avvenuta nel 79 d.C. a Pompei. Da poco gli scienziati hanno fatto un'interessante scoperta: i Pompeiani sono morti bruciati e non soffocati come si era sempre creduto.
PER ASPERA AD ASTRA Classe I B LINGUISTICO Liceo Ginnasio Statale"DANIELE MANIN" CREMONA. (ex allievo agente daniele manin agente blogger)
martedì 31 dicembre 2013
Città di Cenere
Siamo qui oggi al Palazzo Pirelli di Milano per la recensione del nuovo libro "Città di Cenere" scritto dal nuovo scrittore emergente Salvatore Ferrari.
domenica 29 dicembre 2013
IL VESUVIO E LE SUE ERUZIONI
A Focus
Una grossa bocca vulcanica,una fuoriuscita continua di lava,un eccesso di gas e infiniti lapilli.
Cari lettori,tutto questo è un'eruzione vulcanica.
Una grossa bocca vulcanica,una fuoriuscita continua di lava,un eccesso di gas e infiniti lapilli.
Cari lettori,tutto questo è un'eruzione vulcanica.
sabato 28 dicembre 2013
venerdì 27 dicembre 2013
Raffaella Fico si confida: " Mario? Gli voglio ancora bene"
Donna moderna
Raffaella Fico si confida: " Mario? Gli voglio ancora bene".
La signorina Fico è alla ricerca di cultura, non di nuovi amori.
Di Manuela Presto
Raffaella Fico si confida: " Mario? Gli voglio ancora bene".
La signorina Fico è alla ricerca di cultura, non di nuovi amori.
Di Manuela Presto
INTERVISTA - DENUNCIA
A "Il corriere della Sera"
23 Dicembre 2013
Sabato 21 Dicembre, si tenne a Milano una
conferenza di Gian Antonio Stella, famoso giornalista italiano, riguardante gli
scavi di Pompei e di come la
Sovrintendenza se ne "occupa".
giovedì 26 dicembre 2013
XMAS TIME
È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Charles Bukowski
mercoledì 25 dicembre 2013
Il Natale spesso è una festa rumorosa: ci farà bene stare un po’ in silenzio, per sentire la voce dell’Amore.
Il Natale non è soltanto una ricorrenza temporale oppure un ricordo di una cosa bella. Il Natale è di più: noi andiamo per questa strada per incontrare il Signore. Il Natale è un incontro! E camminiamo per incontrarlo: incontrarlo col cuore, con la vita; incontrarlo vivente, come Lui è; incontrarlo con fede. Ma occorre avere il cuore aperto. In questo cammino verso il Natale ci aiutano alcuni atteggiamenti: la perseveranza nella preghiera, pregare di più; l’operosità nella carità fraterna, avvicinarci un po’ di più a quelli che hanno bisogno; e la gioia nella lode del Signore. Dunque: la preghiera, la carità e la lode, con il cuore aperto perché il Signore ci incontri.
Papa Francesco
Papa Francesco
martedì 24 dicembre 2013
È Natale.
È Natale ogni volta che sorridi a un bimbo, tenendogli la mano. È Natale ogni volta che riconosci i tuoi limiti, i tuoi errori. È Natale ogni volta che rimani in silenzio, per ascoltare l'altro. È Natale ogni volta che doni con amore, la tua dolcezza. È Natale ogni volta che ascolti la canzone del cuore, la tua dolcezza.
Cit. Carlo Prevale
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/frasi-per-ogni-occasione/auguri-di-natale/frase-207309?f=t:96>
lunedì 23 dicembre 2013
Tanti auguri
Auguri a tutti quelli che sorridono e per chi è triste doppi auguri!!!
Vi auguro di sentire e vedere il Natale attraverso gli occhi ed il cuore dei bambini, con lo stupore e l'emozione che solo loro sanno donare.
Questo Natale trasformi...ogni desiderio in fiore, ogni dolore in stella e ogni lacrima in sorriso!
Tantissimi auguri di Buon Natale!
sabato 21 dicembre 2013
ZENZERO SIGNIFICA NATALE!
A dir la verità la mia non é solo una frase speciale, bensí tutta una canzone.
lunedì 16 dicembre 2013
Un risvolto un po' (tanto) triste ad una bellissima vacanza
Avevamo letto quella bellissima poesia a scuola di E.L. Masters che, anche a distanza di secoli (ne erano passati già ben 2), rendeva tutto cosí magico e dopo 10 anni mi era ricapitata tra le mani.
Rimpianti dalla tomba.
Serepta fu il mio nome: lo
stesso nome con cui i nativi Americani designavano quella condizione di
beatitudine e di pace che, durante i tormenti della mia adolescenza, io non ho
mai conosciuto.
domenica 15 dicembre 2013
Il mio sogno...
Fin da quando ero bambina, ho sempre avuto lo stesso ed unico sogno: "diventare la ballerina più brava del mondo".
SEREPTA MASON
Serepta è morta all’età di
sessant’anni per un infarto improvviso, nessuno si accorse della sua scomparsa
come nessuno si era mai accorso della sua esistenza. Qualcuno la conosceva solo
perché era la moglie di un ubriacone del nome John, ma solo per quello, per il
resto non era una donna che si faceva spesso vedere in giro anche perché veniva
derisa dalle altre donne: erano note in tutto il paese di Spoon River le
avventure del marito. In molti la consideravano stupida per il semplice motivo
che solo una stupida avrebbe potuto sposare una persona come John, ma c’era un
particolare nella vita di Serepta di cui nessuno era mai stato a conoscenza:
scriveva poesie. Mentre il suo non fedele marito se la spassava in qualche
locale con giovani ragazze di cui la mattina non si sarebbe ricordato nemmeno il
nome, Serepta dentro le mura della sua squallida casa di legno scriveva poesie,
testi poetici così drammatici e così dolci nello stesso tempo da togliere il
fiato ma che nessuno mai lesse. Avrebbe potuto avere un grande successo come
poetessa, ma cadde in disgrazia per colpa del marito che sperperava in vino tutti
i soldi che lei guadagnava. Lei era una gran lavoratrice e lui disoccupato,
nonostante questo lui era comunque il capofamiglia e quello che diceva andava
fatto e ciò che faceva non andava discusso. Visse così gli anni della sua vita
soffocata da un marito che non le dava la possibilità di mostrare al mondo il
suo genio e derisa dalle coetanee che ingenuamente la credevano una sciocca. Ha
avuto la sfortuna di innamorarsi dell’uomo sbagliato e per una serie di eventi
non ha potuto sbocciare in tutta la sua bellezza artistica, avrebbe potuto, ma
il suo destino non ha voluto.
Il diario della mia vita
14-12-2013
Caro diario,
Oggi è il mio compleannooo!!! :D
Stasera ci sarà la festa con le mie amiche, ma non so proprio cosa mettermi... :(
Sono indecisa tra la maglietta rossa che mi aveva regalato la nonna l'anno scorso o la camicia bianca...mmm... penso che telefonerò a Laura per farmi consigliare, lei sì che se ne intende! :D
Sai, sono proprio fortunata ad avere delle amiche come loro! Abbiamo le stesse idee e gusti, per quanto riguarda la moda. Spesso andiamo a mangiare cinese insieme, ci piace moltissimo e, ciliegina sulla torta, siamo in classe insieme! :D <3 <3 <3
Stamattina, dai miei genitori, ho ricevuto un regalo stupendo: tre libri, uno in inglese e due in francese. Sono stracontenta perché oltre ad adorare la lettura, il mio sogno è quello di diventare interprete e viaggiare per il mondo. <3 <3
20-03-2018
Caro diario,
Questo è il mio primo anno di università a Venezia. Sai, rispetto alle superiori l'impegno di studio è maggiore: ho più esami, più materie da studiare e i docenti sono molto più severi ed esigenti. Molti giorni mi fermo a scuola per studiare e, magari, prendere parte alle lezioni pomeridiane di cinese che posso aiutarmi per gli esami.
Purtroppo, però, non riesco più a sentire ne' vedere le mie amiche e la mia famiglia, perchè la distanza non me lo permette.
Inoltre, da qualche mese condivido un piccolo appartamento insieme ad altre ragazze che ho conosciuto all'università. Giuro che non sopporto più Claudia!!! E' troppo disordinata e non rispetta mai il turno quando deve lavare i piatti! Mmm... che nervosoo!
In più, per mantenermi agli studi, lavoro in un piccolo bar in centro e torno a casa molto tardi, quindi in questo periodo mi sento particolarmente stanca. Sai, c'è un ragazzo molto carino che lavora insieme a me, si chiama Luca.
05-10-2023
Caro diario,
Sono molto orgogliosa di me!
Finalmente mi sono laureata e per di più a pieni voti. A sostenermi c'era la mia famiglia e, ovviamente, i miei genitori si sono commossi. Prima del pranzo, ho fatto conoscere Luca, il mio fidanzato, alla mia famiglia e, come al solito, mio fratello si è ingelosito... Ho 25 anni e mi tratta ancora come se fossi una ragazzina! Mi chiedo come reagirà quando verrà a sapere che io e Luca ci trasferiremo all'estero...
10-07-2043
Caro diario,
Qui a Pechino, la mia nuova città, la vita è molto frenetica: tradurre tutti i giorni documenti per l'ambasciata italiana impiega tutte le mie forze mentali e il viaggio in metropolitana è stancante... ci sono troppe persone intorno a me e, per di più, torno a casa molto tardi la sera.
Anche mio marito ha una vita abbastanza movimentata: lavora in una scuola privata qui a Pechino ed insegna italiano; In questo periodo, però, siamo parecchio stressati e non andiamo particolarmente d'accordo e, per via del troppo lavoro, abbiamo deciso che, per il momento, non avremo figli.
23-08 2074
Caro diario,
A distanza di anni la vita a Pechino non è cambiata.
Ho cominciato, però, ad avere problemi alla schiena.
A non esserci più mio marito,poi, mi sento molto sola ed abbandonata. Se ritornassi indietro nel tempo, forse, avrei preferito avere dei figli, una famiglia e dedicarmi molto meno al lavoro!
Sento di non avere più la vitalità che avevo da giovane... ero così ingenua! Non pensavo che la vita mi avesse posto così tanti ostacoli ma sono felice perché se sono qui adesso, significa che sono riuscita a superarli.
IL TEMPO
La
vecchiaia mi ha sopraffatto ho sempre pensato di essere invincibile, credevo di
essere instancabile, ma appena le prime rughe hanno iniziato a solcarmi il
volto ho capito che anche per me il tempo scorre.
Abbiamo bisogno di voi
Aveva perso il treno, il treno della sua vita.
Il veleno della società
Di Alessia C.
Ginevra era una ragazza riservata; veniva definita asociale solamente perché non condivideva la superficialità e la stupidità dei gesti dei suoi coetanei e preferiva non adattarsi a quel gruppo massificato.
Ginevra era una ragazza riservata; veniva definita asociale solamente perché non condivideva la superficialità e la stupidità dei gesti dei suoi coetanei e preferiva non adattarsi a quel gruppo massificato.
Me ne andai
La prima volta che aprì gli occhi, vi parlo quindi di cinquanta anni fa, l'aria riempì i suoi polmoni e pianse.
Forse pianse dal dolore, forse pianse dalla felicità. Io penso fosse un pianto di rabbia, di grinta, di ''finalmente eccomi!'', ''finalmente!'', speranzoso di compiere cose incredibili in questa nuova vita.
Essere speranzosi è il miglior modo per partire.
Apatica
La
guardavo camminare per i corridoi della scuola e mi saliva l'ansia:
era sempre sola, sempre a testa bassa, sempre inespressiva
Il petalo rosso.
2070, New York.
Lydia abitava in un piccolo quartiere di quella che era stata la grande New York. Infatti, dopo circa 60 anni, tutto era cambiato.
Lydia abitava in un piccolo quartiere di quella che era stata la grande New York. Infatti, dopo circa 60 anni, tutto era cambiato.
Pensieri
Il fioredella mia vita sarebbe sbocciato d'ogni lato
se un vento crudele non avesse appassito i miei petali
dal lato che vedevate voi del villaggio.
se un vento crudele non avesse appassito i miei petali
dal lato che vedevate voi del villaggio.
Rimpianti
Da giovane ero talmente preso dall'uscire ogni pomeriggio con gli amici, che mi ero perso tutto questo meraviglioso panorama.
Il rimbombo della voce.
Il rimbombo della voce.
ALEXANDER
Da bambino ero bravissimo, facevo tutto quello che mi diceva la mia mamma, piegavo il pigiama, mettevo in ordine la mia camera, insomma aiutavo la mia famiglia.
sabato 14 dicembre 2013
mercoledì 11 dicembre 2013
Raphael
Raphael.
Il vecchio e scorbutico Raphael.
Lo conoscevano tutti, ma lui non conosceva nessuno. Se ne stava sulla sua montagna, sempre.
Il vecchio e scorbutico Raphael.
Lo conoscevano tutti, ma lui non conosceva nessuno. Se ne stava sulla sua montagna, sempre.
sabato 7 dicembre 2013
GLI ANNI PASSANO
Mi sentivo forte, pensavo di non avere punti deboli, la mia voglia di vivere senza paure, veniva a volte scambiata per arroganza e molti non capivano che dietro a tutto questo nascondevo dell’altro.
venerdì 6 dicembre 2013
martedì 3 dicembre 2013
Mi sentivo diverso
... da neonato,mio padre mi portava alle rive del fiume vicino alla nostra casa di legno e mi mostrava la bellezza del posto in cui abitavamo.
mercoledì 27 novembre 2013
Giovane tristezza
Dalla finestra, con sguardo assente, fissava l'erba muoversi dolcemente al fruscìo del vento. I gomiti appoggiati sul davanzale e il viso tra le mani, il sole che risplendeva sulla sua pelle di pesca, giovane.
martedì 26 novembre 2013
Gioco di sguardi
5460,
5461, 5462…
5462
persone.
5462
volti differenti gli uni
dagli altri.
5462
vite.
5462 respiri.
5462 cuori.
La ballerina
La gita, quale studente non vede l’ora che arrivi quel
fantastico giorno?! Si è proprio vero, ogni singolo ragazzo aspetta con ansia
quegli spensierati due o tre giorni
quando: non si è costretti a stare cinque o sei ore seduti ad un banco, non ci
sono verifiche o interrogazioni da preparare e si può stare in compagnia degli
amici.
Diversità
Guardando questo ritratto la prima cosa che noto sono i tratti del volto, molto belli e fini con una caratteristica di bontà, da bravo ragazzo.
Poi,però, mi soffermo sullo sguardo e soprattutto mi colpiscono gli occhi. Sembra stia dicendo all'autore che lo ritrae:« Voglio essere un bravo ragazzo, studioso, gentile, educato e fiero del nome che porto.» Infatti, guardando le mani raccolte su questi fogli, esse sembrano voler dire quanto lui ci tenga ad essere così.
In questa opera c'è una tenda rossa, dove dietro si intravede una scultura che rappresenta dei nudi maschili in un momento di allegoria.
Mi fa pensare che questo ragazzo voglia trasmettere un messaggio, cioè di far capire, a chi lo guarda, chi è realmente. La sua diversità, cioè l'essere gay, non lo porta ad essere una persona diversa.
A mio parere, la diversità non può portare altro che ricchezza interiore.
Poi,però, mi soffermo sullo sguardo e soprattutto mi colpiscono gli occhi. Sembra stia dicendo all'autore che lo ritrae:« Voglio essere un bravo ragazzo, studioso, gentile, educato e fiero del nome che porto.» Infatti, guardando le mani raccolte su questi fogli, esse sembrano voler dire quanto lui ci tenga ad essere così.
In questa opera c'è una tenda rossa, dove dietro si intravede una scultura che rappresenta dei nudi maschili in un momento di allegoria.
Mi fa pensare che questo ragazzo voglia trasmettere un messaggio, cioè di far capire, a chi lo guarda, chi è realmente. La sua diversità, cioè l'essere gay, non lo porta ad essere una persona diversa.
A mio parere, la diversità non può portare altro che ricchezza interiore.
Guardando tutto da dietro
''Gli occhi sono lo specchio dell'anima.''
Alcuni occhi rifletto il carattere,
Umanità
Non mi piaceva. Zero. Sia esteticamente, che caratterialmente.
Era egoista, egocentrica, viziata, presuntuosa, fredda, antipatica. Non aveva niente di buono. In ogni cosa che faceva pensava solo a se stessa.
Era egoista, egocentrica, viziata, presuntuosa, fredda, antipatica. Non aveva niente di buono. In ogni cosa che faceva pensava solo a se stessa.
Angelica.
Capelli di fuoco, occhi di velluto nero, labbra di pesca e pelle di luna. Profumava d'inverno.
Era lei; era Angelica, di nome e di fatto.
La osservavo silenziosa mentre fissava il paesaggio esterno con sguardo velato di una leggera innocenza a causa della giovanissima età.
Era lei; era Angelica, di nome e di fatto.
La osservavo silenziosa mentre fissava il paesaggio esterno con sguardo velato di una leggera innocenza a causa della giovanissima età.
L'arcobaleno
Sono una giovane ragazza di origini aristocratiche. Pelle chiara, capelli ondulati e rossi, molto graziosa, o così dicono in molti. Sono sempre stata circondata, sin da piccola, da artisti, musicisti, pittori e scultori e ho sempre posseduto i gioielli più preziosi e gli abiti più sontuosi. Ma la mia vera passione era la natura. Invidiavo i contadini che, pur non avendo nulla, passavano la loro giornata immersi nei campi, conoscevano i tempi del raccolto. Passavo i miei pomeriggi nel grande giardino che circondava il castello in cerca di piccoli animali. Una mattina mi svegliai, guardai fuori dalla finestra e subito il mio sguardo venne catturato dalle nubi cariche di pioggia. Stava arrivando una tempesta.
Siamo nati per morire.
E fu proprio in una fresca giornata d’autunno, che la vidi
per la prima volta.
I MIEI AVI
Era in quel salone lungo e oscuro che io e la mia famiglia ci riunivamo per pranzo e per la cena.
ISABELLA
Ero una giovane principessa, nata da una famiglia nobile, i miei genitori volevano il meglio per me.
Storia vera
Spesso lo guardava, sperando si girasse. Nulla. A volte, stupidamente cercava di parlare con lui, ma senza successo.
lunedì 25 novembre 2013
LA COMMEDIA
Siamo agli inizi del sedicesimo secolo,Inghilterra.
Amara,una giovane nobile donna,ogni venerdì sera,va in un palazzo ad ascoltare e celebrare uno straordinario autore di questi tempi,William Shakespeare .
Amara,una giovane nobile donna,ogni venerdì sera,va in un palazzo ad ascoltare e celebrare uno straordinario autore di questi tempi,William Shakespeare .
domenica 24 novembre 2013
Distinguersi per non estinguersi
Credo che lui sia stato il ragazzo più intelligente che io
abbia mai conosciuto, pur non essendo uno di quei secchioni che prendevano
tutti dieci anche nelle versioni più difficili.
BASTA
A coLui o coLei che stesse leggendo questa lettera, salve! Parma, 13 Aprile 1533
Come introduzione riassuntiva della lettera posso usare solo una parola: basta.
Come introduzione riassuntiva della lettera posso usare solo una parola: basta.
Immortalato con un flash nel "fiore della giovinezza"
Fermo. Me ne stavo immobile davanti al pittore nella sala grande del castello. Quello era uno dei miei primi ritratti e doveva venire meglio che mai.
sabato 23 novembre 2013
Amalia
"Amalia! é ora di andare!" mi disse mio
padre. Era un giorno importante per me. Dovevo fare la modella per un pittore
ed era da tanto tempo che aspettavo questo momento.
domenica 17 novembre 2013
Galway
Gli abitanti di Galway si erano ormai abituati alla pioggia
che scendeva interrottamente da un paio di giorni.
Come ci avrà creato Dio?
Dio, l' Essere con la "e" maiuscola. L' Onnipotente, l' Onnisciente, l' Onnipresente, tutti appellativi con l' iniziale maiuscola. Colui che creò tutto e tutti, che è uno e trino, che cacciò Adamo e Eva dal paradisiaco Paradiso Terrestre.
Il tatuaggio
Jenny, una bella ragazza di trent'anni, da un po' di tempo aveva deciso di farsi un tatuaggio. Ma non un semplice tatuaggio, bensì un disegno che raccontava della sua vita.
It was just a dream (?)
Una notte tempestosa,con correnti fredde,stava per raggiungere gran parte del Canada.
Revolver
“ti
dedico
la
mia vendetta
e
un buco di proiettile”
-Baustelle,
Revolver
La puntina del giradischi,
dopo aver raccolto tutti i più piccoli e invisibili granelli di polvere
posatisi col tempo sul nero vinile da 33 giri, scivolò per tutta la base, raggiungendone il
centro. Il braccio metallico scattò con un rumore sordo, ritornando al punto di
partenza, immobile, pronto per essere nuovamente posato sul disco.
La fine di una generazione.
Era una triste giornata d'inverno. Doveva essere all'incirca gennaio. L'anno nuovo era cominciato da poco; ciò significava che, da quel momento in poi, come ogni anno, ogni bambino appena nato sarebbe stato sottratto ai genitori, ritenuti incapaci di allevare i figli con gli ideali necessari.
L'ultimo disegno
Peter era un uomo di circa quarant'anni. Non aveva mai avuto amici, non gli piaceva uscire. Preferiva stare in soffitta a disegnare. Era la sua vera passione, l'unica cosa grazie alla quale sapeva esprimere quello che provava davvero. E dopo anni di isolamento niente era cambiato. Era ancora in quella soffitta, con un quaderno e una penna stilografica nera. Il suo stile era molto particolare: tutti i suoi disegni erano in bianco e nero, stilizzati e astratti. Nelle pagine di quel quaderno era scritta una storia ambientata in una realtà diversa dalla nostra, nella quale Peter si sentiva accettato.
Tagli invisibili.
14:30
Mamma è appena tornata dal lavoro.
Mi ha appena sgridato (come sai).
Mio fratello viene in camera mia e mi chiede cos'ho combinato questa volta.
Gli sbatto la porta in faccia.
Mamma è appena tornata dal lavoro.
Mi ha appena sgridato (come sai).
Mio fratello viene in camera mia e mi chiede cos'ho combinato questa volta.
Gli sbatto la porta in faccia.
LA BELLAZZA DELLA CITTA'
Grigia, inquinata, sporca, sovrappopolata: queste sono le
parole che a molte persone vengono in mente pensando alla città.
Nessuno.
Sta scappando.
Nessuno la rincorre.
Si è persa.
Nessuno la cerca.
È scomparsa.
Nessuno se n'è accorto.
Nessuno la rincorre.
Si è persa.
Nessuno la cerca.
È scomparsa.
Nessuno se n'è accorto.
IL TEMPO NEL WEST NON ASPETTA
In un bar del Texas due personaggi con degli sguardi, che sembravano fulminare ogni persona che cercava di incrociare il loro.
Tagli
Con un grembiule, un paio di guanti e un coltello ero pronta.
Una luce soffusa mi faceva vedere abbastanza chiaramente il lavoro che avrei dovuto fare.
Sulle sottili labbra sorridenti di rabbia avevo un rossetto scuro, il più rosso di tutti.
Graffi
Ero triste. Mi sentivo vuota, come se nulla ora avesse più senso. La casa senza di lui era desolata, i suoi leggeri passi non facevano più continuamente su e giù dalle scale.
Lui
scritto da Alessia Rossi
8 settimane.
8 orribili settimane.
Piene di dolore, angoscia, freddo, fame, sete, terrore, sopportazione.
8 settimane.
8 orribili settimane.
Piene di dolore, angoscia, freddo, fame, sete, terrore, sopportazione.
sabato 16 novembre 2013
IL DUELLO
James Rider era impaziente,nella sua camera di quello squallido albergo,era in attesa che le ore passassero il più velocemente possibile perché James quel giorno aveva un appuntamento al quale non voleva assolutamente mancare.
venerdì 15 novembre 2013
UN IMPORTANTE REPERTO
Sono uno storico.
Mi sono laureato da poco e credo che capire e sapere la storia che ci ha resi come siamo oggi,sia fondamentale.
Mi sono laureato da poco e credo che capire e sapere la storia che ci ha resi come siamo oggi,sia fondamentale.
mercoledì 13 novembre 2013
TARGET
Quando ho aperto gli
occhi, ero sdraiato su una barella all'ospedale di New York. Immediatamente mi sono
chiesto: "Perché mi trovo qui?"
lunedì 11 novembre 2013
La notte
Ero sdraiato a terra, privo di forze. Mi rialzai, a fatica: avevo la fronte sudata, ero tutto sudato. Un liquido caldo mi scendeva dalla tempia: lo toccai con la mano e la portai alla bocca: era sangue.
domenica 10 novembre 2013
Il richiamo degli inferi
Elly e John, due giovani esploratori e studiosi di storia antica, erano stati incaricati dall'Università di San Francisco, in California, di recarsi in Sud America per condurre degli scavi archelogici nell'area di Urubamba, città peruviana nel cuore della Valle Sacra.
I denti dei giganti
Sparsi per il mondo li troviamo. Sono erormi. E tutti gli stolti credono siano pietre, utilizzate per qualche strano motivo da antiche popolazioni. Si, forse, per un certo senso hanno ragione.
Il mondo di Dario.
Uno
spiraglio di luce penetrò nella stanza di Dario, attraversò la piccola finestra dai vetri colorati
lasciando che il calore di un tiepido sole invernale la riscaldasse.
Eden
Ad
Iris era capitato molte volte di vedere i suoi nonni parlare a bassa
voce con un'aria nostalgica, ma si era resa conto che ogni volta che
la scorgevano questi sussurri cessavano immediatamente.
il giocattolo
“Se si è poveri come si fa ad avere tanti giocattoli?”.
Questa era la domanda più ricorrente tra i compagni di classe, perché un
bambino povero si vantava di avere così tanto giochi che ne avrebbe potuto
regalare uno ad ogni bambino della scuola?!
La porta
Ad essere sincera, faccio fatica a trovare l'ispirazione per creare una storia con quest'opera.
Canna
Mostrai per la prima volta a mio figlio Jack, Canna, come la chiamavo io da piccolina. Ne rimase stupefatto. Incuriosito, ma allo stesso tempo affascinato. Ma la cosa che lo stupiva di più, era la storia di quel giocattolo.
Ormai siamo in pista, quindi balliamo!
Non avrei mai pensato di ritrovarmi in una situazione del genere a diciassette anni.
Il mio corpo è cambiato, io sono cambiata.
Il mio corpo è cambiato, io sono cambiata.
I gemelli siamesi.
Era una giornata di novembre. Nel villaggio scendevano curiose le nuvole, formando un consistente strato di nebbia che impediva ai passanti di distinguere qualsiasi cosa si trovasse a pochi passi da loro.
Una giovane donna si faceva largo per raggiungere l'ospedale il più in fretta possibile.
Accanto a lei c'era un uomo sulla trentina, o forse più giovane, che le stringeva la mano come se dovesse darle coraggio. Il ventre prorompente della ragazza la costringeva a movimenti goffi e sgraziati e la obbligava a cercare sostegno nel compagno. Il suo volto era perennemente contratto in una smorfia di dolore, che pareva aumentare ad ogni passo.
Una giovane donna si faceva largo per raggiungere l'ospedale il più in fretta possibile.
Accanto a lei c'era un uomo sulla trentina, o forse più giovane, che le stringeva la mano come se dovesse darle coraggio. Il ventre prorompente della ragazza la costringeva a movimenti goffi e sgraziati e la obbligava a cercare sostegno nel compagno. Il suo volto era perennemente contratto in una smorfia di dolore, che pareva aumentare ad ogni passo.
L'oggetto maledetto
Era un piccolo oggetto, dalle forme e colori molto vari e strani. L'avevo comprato ad un mercatino da un vecchio pazzo. Ricordo quel giorno come fosse ieri.
Ero ad una fiera in un paesino, ma c'era molta gente. Incuriosita, mi avvicinai alla bancarella di un vecchio. Era una specie di bilancia e aveva un equilibrio molto precario. Bastava un dolce soffio di vento per distruggerlo. Il vecchio urlava come un pazzo, voleva liberarsene a tutti i costi.
Ero ad una fiera in un paesino, ma c'era molta gente. Incuriosita, mi avvicinai alla bancarella di un vecchio. Era una specie di bilancia e aveva un equilibrio molto precario. Bastava un dolce soffio di vento per distruggerlo. Il vecchio urlava come un pazzo, voleva liberarsene a tutti i costi.
ARCHITETTURA MAGICA
C'era una volta un bambino, che credeva alla magia e a tutto quello che riguardava il mondo magico.
sabato 9 novembre 2013
Loro
Loro erano giovani e vecchi. Maschi e femmine. Gentili e arroganti. Allo stesso tempo, insieme.
Loro abitavano spazi inesistenti che si rendevano visibili qualche volta, quando capitava, senza un perché.
IL MONDO
Vi chiederete cos'è quest'arte,e vi risponderete con un " cosa rappresenta?".
Tutto è iniziato dalla settimana scorsa,quando la professoressa di geografia ci chiese di portarle una ricerca un po' strana.
Tutto è iniziato dalla settimana scorsa,quando la professoressa di geografia ci chiese di portarle una ricerca un po' strana.
giovedì 7 novembre 2013
LA GRANDE FAMIGLIA DEI MARINAI
Scritto da Alessia Rossi
Mi ero appena svegliato e l’aria
fresca mi sfiorava le guance.
Angoli, punte, squarci: rabbia, impotenza
Sono sempre stata innamorato di quel particolare gioco che si trovava nella mia stanza, esattamente sopra il mio lettino.
lunedì 4 novembre 2013
Vivo per lei
In molti penseranno che ho vissuto una vita infelice a causa della mia famiglia disastrata e della mancanza di amici pronti ad aiutarmi.
domenica 3 novembre 2013
Karl e il cavaliere blu
Karl era un bambino di 8 anni che viveva a Francoforte.
Era un bambino molto energico, entusiasta di conoscere e fare nuove cose, non aveva molti amici, ma con quelli andava molto d'accordo e voleva loro molto bene.
Era un bambino molto energico, entusiasta di conoscere e fare nuove cose, non aveva molti amici, ma con quelli andava molto d'accordo e voleva loro molto bene.
L'amico più caro
La gente lo ignorava, ma lui era sempre nella stessa via, con il suo violino, a suonare la sua melodia.
La custodia non conteneva più di 5 euro, ma ogni sera lui suonava.
Amava la musica, l'unico vero amore della sua vita.
La custodia non conteneva più di 5 euro, ma ogni sera lui suonava.
Amava la musica, l'unico vero amore della sua vita.
Il deserto dei segreti
Un
occhio che mi scruta, uno spicchio di deserto, sabbia calda sotto i passi e tra
le dita.
Una
giostra di colori dentro ad un alito di vento, un caos di forme e di profili
come trottola impazzita.
Un altro mondo
Era mattina. Mi ero appena svegliato da un sogno stranissimo, sembrava reale e mi ricordavo perfettamente tutto.
Davvero un bellissimo quadro!!
Il violino è sempre stata la mia passione. Quando ero piccolo, ogni sera mi piazzavo al centro del salone di casa mia e suonavo davanti ai miei genitori.
LE NOTE
Le note sovrastavano tutto. Quando venivano suonate era come
se tutta Parigi si fermasse per qualche istante ad ascoltarle,
Eco.
Ogni nota si perde nell'eco
di queste promesse infrante
di queste parole buttate al vento
e volo sopra i tetti delle case
aspettando una luce che non arriva mai
le notti proseguono
cerco un posto per la mia testa
dove i miei resti lascino spazio alla
musica del violino
e cado giù, nell'eco.
LAND, OCCHI DI GHIACCIO
di Alessia Rossi
Correva l’anno 1600 e Land, meglio conosciuto come Occhi di
Ghiaccio, cavalcava verso una meta ben precisa, come sempre.
Lei
Venti freddi spiran da Settentrione.
A inverno inoltrato, la neve scende
e copre tutto, il gelo s' impone.
Eccola là, paziente che m' attende
con quel suo dolce e bel sorrisino
che mi manda in confusione la mente.
Da lontano non s' ode che un violino,
piccioli tintinnanti in un cappello,
fan contenti il ragazzo e l' uccellino.
Rallegrati da quel freddo fardello,
possiam giungere al perfetto tepore
con un abbraccio, il fiore all' occhiello.
A inverno inoltrato, la neve scende
e copre tutto, il gelo s' impone.
Eccola là, paziente che m' attende
con quel suo dolce e bel sorrisino
che mi manda in confusione la mente.
Da lontano non s' ode che un violino,
piccioli tintinnanti in un cappello,
fan contenti il ragazzo e l' uccellino.
Rallegrati da quel freddo fardello,
possiam giungere al perfetto tepore
con un abbraccio, il fiore all' occhiello.
Fantasia
Mi ricordo che, quando ero piccolo, la maestra mi disse: - Ma che bello, cos'hai disegnato?-
LA PASSIONE PER IL VIOLINO
Paolo era un bambino di 12 anni.
La sua passione per la musica classica era nata da quando l'aveva sentita per la prima volta in un programma televisivo.
La sua passione per la musica classica era nata da quando l'aveva sentita per la prima volta in un programma televisivo.
IL VIOLINO
Il violino uno strumento difficilissimo da suonare, ma di un suono delizioso di cui ti potresti innamorare.
sabato 2 novembre 2013
venerdì 1 novembre 2013
Caldo orizzonte
Luce che trapassa gli occhi,
calore che fonde pensieri
in grado di prosciugare i più grandi oceani, dentro.
martedì 29 ottobre 2013
Note d'amore
lunedì 28 ottobre 2013
"Il violinista"
Lo vedevo quasi tutti i giorni mentre andavo a scuola. Se ne stava ai bordi della strada a deliziare le persone che passavano suonando il suo amato violino. La sua era una vita da artista, molto movimentata. Io lo chiamavo "il violinista". Non sapevo nulla di lui, nemmeno il suo nome, ma mi sembrava di conoscerlo da sempre. Lui era la mia immagine riflessa in uno specchio, uno uomo che viveva di musica. E' una vita difficile, non si guadagna molto, si ha un equilibrio molto precario, come un uomo in bilico su una sedia che può cadere da un momento all'altro. Ma tutto questo non gli importava. La musica è ciò di cui si nutre un artista, l'unica cosa che lo spinge a vivere una vita alla quale metterebbe fine.
domenica 27 ottobre 2013
Il sogno perduto.
“..E Gabriel avrebbe
aspettato ore, giorni, settimane, forse anche mesi, seduto sulla scomoda
panchina del Blackfriars Bridge, pur di incontrare ancora una volta, quella
giovane donna quasi eterea in viso, le cui guance si tingevano di un rosa
pallido ogni qualvolta si imbatteva nello sguardo di un galantuomo…”
il tavolino davanti all'ingresso
Ogni domenica sera mi trovavo con il mio amico Roger al locale sotto casa mia.
La donna che leggeva
‘È terribilmente
triste’ è questa la cosa che ho pensato la prima volta che la vidi, che era
anche bellissima me ne accorsi dopo un po’.
Paolo
Era una fredda serata d'inverno. Ero seduta sulla mia comodissima poltrona vicino al camino e stavo leggendo una di quelle riviste di gossip, quando vidi, nelle pagine finali, uno spazio dedicato a uomini e donne che volevano raccontare un fatto molto importante che aveva scosso, in qualche modo, la loro vita.
L'amavo.
Il caffè di notte.
Oggi
sono andata a Yale.
Sapete
cosa c'è a Yale? C'è esposto “Il caffè di notte” di Vincent
Van Gogh.
Ho fatto la barista
Ho fatto la barista quando avevo diciotto anni, adoravo quel
lavoro. Ho incontrato centinaia e centinaia di persone diverse, il mio lavoro
non si limitava a riempire il bicchiere dei clienti, ma il mio compito era
anche quello di ascoltarli.
Essere adulti
È ormai da un'ora che sono in questa posizione scomoda.
Una nuova vita
Scritto da Alessia Rossi.
“Tesoro ti sei ricordata di annaffiare le piante sul balcone?”
“Si mamma.”
ROXY BAR
Il mio lavoro, non mi piaceva, però ero costretta ad andarci perché la mia famiglia era molto povera, fu un'idea dei miei genitori mandarmi al ROXY BAR, per portare a casa i soldi per sfamare la famiglia.
sabato 26 ottobre 2013
L'immagine
Ero a Parigi. Dopo anni finalmente avevo realizzato il mio sogno. Avevo passato tutta la giornata in giro per musei e negozi, facendo una pausa solo per mangiare qualcosa. Dopo una lunga giornata, rientrai in hotel, mi cambiai e decisi di fare due passi per conoscere un po' meglio la grande città. Camminavo lungo una stradina nascosta, attirata da una musichetta. Quella sera il cielo era limpido, di un blu intenso, che accoglieva migliaia di bagliori argentei e dorati che rischiaravano l'oscurità della notte. C'era un'atmosfera molto rilassante e, nonostante fosse piuttosto tardi, molta gente gremiva ancora le vie e le piazze. Dopo circa un'ora mi ritrovai davanti un piccolo locale, un "café". Era da lì che proveniva la musica che sentivo.
TI VA UN GIRO IN GONDOLA?
Aprile 1978, Venezia.
Gli italiani definiscono Venezia città degli innamorati e sono pienamente d'accordo.
Gli italiani definiscono Venezia città degli innamorati e sono pienamente d'accordo.
martedì 22 ottobre 2013
Baudelaire
Sole. Ecco la prima cosa che vidi non appena scostai un
poco, le candide tende della mia stanza da letto.
domenica 20 ottobre 2013
Su di una panchina
Me ne stavo seduta, su di una panchina, pensierosa, con la testa appoggiata sulla mano; fissavo qualcosa nel vuoto, di preciso non sapevo nemmeno io cosa.
giovedì 17 ottobre 2013
fluttuando
Fluttuando fuori mentre tutti i colori insieme riempiono la
luce
Guardiamo in alto dal suolo
Tra i campi dipinti di
bianco fluttuando verso l'alto
sorvoli noi nella notte
il futuro dà uno
sguardo adun passato da riscrivere
vieni giù...
di SERENA
se tu sei triste
Per quanto una strada possa essere colorata e affollata,
se tu sei triste lei sarà grigia e desolata.
se tu sei triste lei sarà grigia e desolata.
di CAMILLA
mercoledì 16 ottobre 2013
tempo scaduto, sorrisi.
Tutto quel che volevo era tuffarmi nella vita.
Avevo ventiquattro ore a disponibilità, poteva essere tutto, poteva essere niente.
''Cos'è un giorno per le strade di New York?'' mi chiedevo.
Scusami, William.
Era proprio questa canzone che stavo suonando seduto al mio pianoforte bianco, al centro di un immenso salone, in un vecchio appartamento di New York. Era tardi e la città aveva già indossato lo scuro mantello del cielo notturno che pareva privato delle sue stelle a causa delle luci al neon che esplodevano nelle insegne e nei grattacieli. La folla si agitava nelle vie come l'acqua di un mare in tempesta. Perfino i bambini si divertivano a rincorrere gli spruzzi d'acqua in una fontana.
"Mezzo Forte". Non bastava, la città mi inglobava ancora nel suo indistinto fracasso. Le strade impazzivano di automobilisti inferociti divorati dallo stress della loro stessa esistenza.
"Forte". Ancora non era sufficiente. Le mie dita spingevano sui tasti bianchi e neri. Volevo che fosse la mia musica, per un giorno, a dominare sul mondo di New York; avrei smesso di essere io, silenziosa. Sarebbe stata la città a tacere, per un attimo, ed ascoltare il mio messaggio.
"Fortissimo". Mi sentivo padrona del mondo. Il cuore mi esplodeva nel petto, tenendo il ritmo costante.
Uno sparo.
"Pianissimo". Ce l'ho fatta, il mondo esterno mi presta attenzione, vogliono sentire la MIA musica.
Che dolore. Il cuore è stanco, il ritmo sta rallentando. Le dita si fermano, e c'è solo il silenzio.
Volgo lo sguardo alla grande Luna. Un arcobaleno colora i miei occhi per l'ultima volta.
" Scusami William, mi spiace per te ma è la fine ".
"Mezzo Forte". Non bastava, la città mi inglobava ancora nel suo indistinto fracasso. Le strade impazzivano di automobilisti inferociti divorati dallo stress della loro stessa esistenza.
"Forte". Ancora non era sufficiente. Le mie dita spingevano sui tasti bianchi e neri. Volevo che fosse la mia musica, per un giorno, a dominare sul mondo di New York; avrei smesso di essere io, silenziosa. Sarebbe stata la città a tacere, per un attimo, ed ascoltare il mio messaggio.
"Fortissimo". Mi sentivo padrona del mondo. Il cuore mi esplodeva nel petto, tenendo il ritmo costante.
Uno sparo.
"Pianissimo". Ce l'ho fatta, il mondo esterno mi presta attenzione, vogliono sentire la MIA musica.
Che dolore. Il cuore è stanco, il ritmo sta rallentando. Le dita si fermano, e c'è solo il silenzio.
Volgo lo sguardo alla grande Luna. Un arcobaleno colora i miei occhi per l'ultima volta.
" Scusami William, mi spiace per te ma è la fine ".
Quella malinconica melodia...
Una malinconica melodia saliva dagli alti grattacieli illuminati della grande New York. Persino dalle finestre poste più in alto si scorgeva una strada molto affollata.
Era ormai sera, ma nel cielo terso si stagliava immenso e infinito un arcobaleno, che pareva illuminare con i suoi colori i grattacieli e l'oceano, che aveva perso il suo solito colore scuro per tramutarsi nella tavolozza sporca di un pittore.
Era ormai sera, ma nel cielo terso si stagliava immenso e infinito un arcobaleno, che pareva illuminare con i suoi colori i grattacieli e l'oceano, che aveva perso il suo solito colore scuro per tramutarsi nella tavolozza sporca di un pittore.
martedì 15 ottobre 2013
NEW YORK
Vorrei comprare una strada nel centro di New York.
Vorrei sentire i bambini urlare di gioia.
Vorrei sentire i rumori della città, dei taxi gialli, degli autobus, della macchine.
Vorrei comprare una strada nel centro di New York per capire cosa si prova a vivere con gente "diversa".
Vorrei semplicemente comprare una strada nel centro di New York
Vorrei comprare una strada nel centro di New York.
Vorrei sentire i bambini urlare di gioia.
Vorrei sentire i rumori della città, dei taxi gialli, degli autobus, della macchine.
Vorrei comprare una strada nel centro di New York per capire cosa si prova a vivere con gente "diversa".
Vorrei semplicemente comprare una strada nel centro di New York
Guglielmo, tra Nuova York e il tempo
Guglielmo, al tramonto, se ne stava là, seduto per terra all'ombra di un grattacielo, da solo, con un gatto che si scaldavain fianco a me, vestito con un paio di jeans e una T-shirt anche se era inverno e per le strade di Nuova York nevicava.
NUOVA NEW YORK
Vorrei comprare una strada nel centro di New York …la chiuderei al traffico rendendola accessibile solo ai ciclisti, ai pattinatori e ai pedoni.
Favolosa Nuova York
Vagavo felicemente per la città multicolore
spinto dalla voglia di curiosare tra gli edifici imponenti e scintillanti.
Arrivai in una grande piazza illuminata, fin troppo grande per osservarla solo con uno sguardo.
Non sapevo dov'ero, chiesi un po' in giro.
''Mi scusi signore, che città è questa''??
Nuova York, rispose il tizio.
Vorrei comprare una strada nel centro di Nuova York.
Qui mi sento parte integrante del mondo
Qui la mia vita andrebbe meglio
Qui voglio restare
Qui voglio vivere, nel centro di Nuova York.
spinto dalla voglia di curiosare tra gli edifici imponenti e scintillanti.
Arrivai in una grande piazza illuminata, fin troppo grande per osservarla solo con uno sguardo.
Non sapevo dov'ero, chiesi un po' in giro.
''Mi scusi signore, che città è questa''??
Nuova York, rispose il tizio.
Vorrei comprare una strada nel centro di Nuova York.
Qui mi sento parte integrante del mondo
Qui la mia vita andrebbe meglio
Qui voglio restare
Qui voglio vivere, nel centro di Nuova York.
VORREI..
Non so cosa mi porti così tanta felicità in questo periodo della mia vita.
La mia felicità è inspiegabile,perchè so di avere ancora pochi giorni da vivere.
La mia felicità è inspiegabile,perchè so di avere ancora pochi giorni da vivere.
Una strada nel centro
Vorrei comprare una strada nel centro di nuova York.
Vorrei sentire le grida dei bambini.
Vorrei sentire le grida dei bambini.
domenica 13 ottobre 2013
venerdì 11 ottobre 2013
domenica 6 ottobre 2013
guerra in Siria?spero finisca presto
Da molto si sente parlare della guerra in Siria e io, sinceramente, non mi
sono mai proposta di chiedere spiegazioni o andare a cercare su internet
informazioni riguardanti questo “argomento”, almeno fino a ora. Sui
giornali e ai telegiornali si parla sempre di questa grande guerra civile in
Siria, ma io, non mi sono mai sentita
“coinvolta”; piuttosto distaccata. Forse perché non si trattava(almeno fino
a qualche giorno fa)del nostro paese o forse perché non penso che potrei fare
qualcosa per quelle persone in difficoltà. La mia opinione penso che non potrebbe migliorare la situazione.
Davanti a tutto ciò però non bisogna
arrendersi, ma cercare di diffondere le idee di pace in modo da far capire a quelle
persone che non sono sole, che per vivere in un mondo sereno non bisogna
combattere.
Certo sono molto triste
per quello che sta accadendo e soprattutto scioccata per il numero di vittime
che non mi aspettavo così alto; 110.000 persone tra civili, anziani, donne, bambini e
adolescenti come noi, che hanno sogni, speranze e passioni. Credo però che
questo lo pensi la maggior parte delle persone.
Io piuttosto non riesco a capire come persone
dello stesso paese, della stessa nazione, possano scontrarsi tra di loro tanto
da “dar vita” a una guerra civile (che dura da quasi tre anni) e che mette in
pericolo la loro stessa vita e quella dei loro connazionali quali uomini, donne
e bambini che dovrebbero vivere la loro infanzia serenamente, ma ai quali è
stata negata a causa di opinioni diverse di uomini al dì sopra di loro.
In questo ultimo mese poi si pensa siano state
utilizzate armi chimiche contro gli oppositori, se sono state effettivamente utilizzate
e se continueranno ad utilizzarne, allora vi sarà l’intervento degli Stati Uniti,
anche se io credo che sia solo a scopo politico.
Per quanto riguarda l’intervento del Papa, invece sono d’accordo con le
sue parole. La guerra infatti non si risolve con la violenza perché questa
porta solo morte e dolore; Papa Francesco ha aggiunto anche che da tutto questo
si può uscire, che si può trovare un’altra soluzione, un’altra strada se tutti
lo vogliono e gridano sì alla pace. Per
concludere vorrei aggiungere che secondo me da tutte le situazioni (difficili e
non) si può uscire in modo pacifico, credo però che in questo caso bisognerebbe
proprio cambiare il modo di pensare, la mentalità di quelle persone e cercare
un dialogo, uno scambio di idee, un confronto senza più morti inutili e dolore.
Credo che sia molto difficile, ma spero che un giorno tutte le nostre
speranze e quelle delle persone siriane, i pensieri di pace e le preghiere,
vengano ascoltate.
Guerra? No, grazie.
Parlare. Parlare di quello che accade in Siria, cosa ne penso, quali sono le mie opinioni.
La guerra silenziosa dei ragazzi
Un numero immenso di vittime, donne, anziani, uomini e
bambini. I soldati combattono per ciò che ritengono più giusto, alcuni
combattono partendo con la consapevolezza che andranno in contro alla morte.
Vengono chiamati martiri pronti a morire. Questi uomini però, prima di
andarsene, hanno diritto ancora a due cose: hascisc e donne. Così si combatte
un’altra guerra, più silenziosa, dove ragazze per lo più minorenni praticano la
jihad al-nikah, un permesso per avere rapporti con più uomini, naturalmente
all’interno del matrimonio, anzi una serie di matrimoni temporanei, ‘celebrati’
per poter soddisfare i bisogni carnali di uomini che non vogliono infrangere la
sharia che tanto bramano ad instaurare dappertutto. Ma di questo non si parla
sui giornali, fatta eccezione per Panorama che ne parla attraverso un commento
di Ottavio Capellani, non viene trasmesso ai telegiornali, in pochi sono a
conoscenza di queste stanze buie con dei materassi putridi dove ragazze vendute
dai genitori, subiscono le peggiori torture e stupri continuati. ‘Il mio Dio
vuole questo da me’ è questo quello che dicono. Fate l’amore per l’ Islam,
ragazze, è per questo che siete nate, per dare piacere agli uomini, così
avranno detto quei genitori tunisini che hanno deciso di far arruolare le loro
figlie per la guerra santa dei ribelli che cercano di eliminare il dittatore
della Siria.
E che dire dei ragazzi con passaporti inglesi, francesi o
olandesi, giovani tunisini, egiziani o marocchini di seconda o terza
generazione, che decidono di lasciare le loro comode vite per rischiare la
pelle sui campi di battaglia siriani per fede? Forse lì si sentono finalmente
rispettati, uomini che valgono, veri musulmani, cosa che nei paesi dove sono
nati e cresciuti non sembrava possibile?
Ragazze e ragazzi della mia età o poco più grandi, che
potevano essere miei amici, che erano come me prima di cambiare vita. Cosa
abbiamo in comune? Cosa ci divide?
Una pace non impossibile
“E’
possibile percorrere un’altra strada, imparare di nuovo a percorrere le vie
della pace?”
E’
ciò che Papa Francesco domanda al mondo intero riferendosi alla devastante
guerra che ogni giorno lacera i territori Siriani. Ed è davvero possibile trovare un’altra
opzione valida, una alternativa che non
comporti sofferenza , morte e distruzione? Ma la domanda vera è, chi conduce
questa guerra è disposto a trovare un’altra
strada, o è proprio la guerra che
vuole?
La peggior cosa che esista sulla Terra: la guerra
Ormai questa guerra va avanti da tre anni. Tre anni.
Tre anni di violenza. Tre anni di morti. Tre anni di odio reciproco.
Tre anni di violenza. Tre anni di morti. Tre anni di odio reciproco.
guerra in Siria
Ascoltando il telegiornale spesso mi chiedo come potrei vivere con la paura di uscire di casa
Mettete dei fiori nei vostri cannoni
Ogni sera, all'ora di cena, io e i miei genitori guardiamo il telegiornale e, spesso e volentieri, chiedo informazioni su una notizia che, al momento mi incuriosisce, ma che la maggior parte delle volte, il giorno dopo dimentico.
Ma, penso sia normale che a ragazzini di quindici anni come me, l'unica realtà che ci interessa sia solo quella che ci circonda, quella che proviamo sulla nostra pelle, come la scuola, gli amici e i piccoli problemi che possono sorgere a quest'età. Forse, sarebbe bene che anche noi giovani cominciassimo ad interessarci più profondamente di quello che succede nel mondo e perché.
In questo periodo sento molto parlare della guerra in Siria, ma ad essere sincera, non ha mai catturato il mio interesse, forse perché non ho ancora le basi per comprendere effettivamente ciò che sta succedendo in quel paese a me così lontano.
Ma, informandomi, sono riuscita a rendermi conto di ciò che stava realmente accadendo.
Quello che mi fa più riflettere e nello stesso tempo mi fa star male è il fatto che si tratti di una guerra fratricida, tra cittadini dello stesso paese.
Riflettendo, ho capito che in Siria il popolo si è ribellato per un malessere molto grande, al punto di cominciare ad uccidere, scappare dal proprio paese nella speranza di una vita migliore, altro motivo per cui in Italia arrivano continuamente navi colme di immigrati.
Ma perché, se questa guerra dura da ormai tre anni, nessuno ancora ha saputo intervenire e porre fine definitivamente?
Un'altra cosa che mi ha provocato rabbia è l'uso delle armi chimiche. Il fatto che persone che non si rendono neanche conto di cosa sta succedendo e già sono cadute a terra in balia dei gas che hanno respirato, mi fa rabbrividire.
Mi ha fatto molto piacere, invece, l'intervento del Papa. Mandando una lettera ai potenti della Terra riuniti al G8 a Mosca, pregando di scongiurare la guerra, ha potuto calmare le acque e riordinare un po' il disordine che si era creato in questi ultimi mesi. Penso anche che la giornata del digiuno dal lui indetta, per le persone lontane dalla guerra possa essere stata un'occasione per toccare le coscienze e far sentire i popoli più vicini al popolo siriano.
Credo che Obama, in questa situazione, non possa fare proprio niente perché se l'America cominciasse a colpire la Siria, la Cina e la Russia l'attaccherebbero, dando, forse, così inizio alla terza guerra mondiale.
Traendo le mie conclusioni posso soltanto dire che, nonostante tutto, la Siria è ancora in guerra, nell'indifferenza del mondo intero.
Ma, penso sia normale che a ragazzini di quindici anni come me, l'unica realtà che ci interessa sia solo quella che ci circonda, quella che proviamo sulla nostra pelle, come la scuola, gli amici e i piccoli problemi che possono sorgere a quest'età. Forse, sarebbe bene che anche noi giovani cominciassimo ad interessarci più profondamente di quello che succede nel mondo e perché.
In questo periodo sento molto parlare della guerra in Siria, ma ad essere sincera, non ha mai catturato il mio interesse, forse perché non ho ancora le basi per comprendere effettivamente ciò che sta succedendo in quel paese a me così lontano.
Ma, informandomi, sono riuscita a rendermi conto di ciò che stava realmente accadendo.
Quello che mi fa più riflettere e nello stesso tempo mi fa star male è il fatto che si tratti di una guerra fratricida, tra cittadini dello stesso paese.
Riflettendo, ho capito che in Siria il popolo si è ribellato per un malessere molto grande, al punto di cominciare ad uccidere, scappare dal proprio paese nella speranza di una vita migliore, altro motivo per cui in Italia arrivano continuamente navi colme di immigrati.
Ma perché, se questa guerra dura da ormai tre anni, nessuno ancora ha saputo intervenire e porre fine definitivamente?
Un'altra cosa che mi ha provocato rabbia è l'uso delle armi chimiche. Il fatto che persone che non si rendono neanche conto di cosa sta succedendo e già sono cadute a terra in balia dei gas che hanno respirato, mi fa rabbrividire.
Mi ha fatto molto piacere, invece, l'intervento del Papa. Mandando una lettera ai potenti della Terra riuniti al G8 a Mosca, pregando di scongiurare la guerra, ha potuto calmare le acque e riordinare un po' il disordine che si era creato in questi ultimi mesi. Penso anche che la giornata del digiuno dal lui indetta, per le persone lontane dalla guerra possa essere stata un'occasione per toccare le coscienze e far sentire i popoli più vicini al popolo siriano.
Credo che Obama, in questa situazione, non possa fare proprio niente perché se l'America cominciasse a colpire la Siria, la Cina e la Russia l'attaccherebbero, dando, forse, così inizio alla terza guerra mondiale.
Traendo le mie conclusioni posso soltanto dire che, nonostante tutto, la Siria è ancora in guerra, nell'indifferenza del mondo intero.
Siria = Guerra... perché sinonimi?
Ora, che cosa sta accadendo? Lo sappiamo, forse si... uomini, donne e bambini stanno morendo. Questa é la guerra, l'arma più temibile. Siria oramai é sinonimo di guerra. Perché questo?
Ma che fare???
Scritto da Alessia Rossi
Guerra. Una parola abbastanza lontana dal mondo di una ragazza come me. Noi adolescenti del XXI secolo non pensiamo a questo genere di cose; pensiamo solo alla scuola, agli amici e alle poche cose che ci circondano... forse, dovremmo pensarci più spesso, perché il nostro mondo non finisce fuori dalla porta di casa nostra e un domani saremo proprio noi quel mondo.
La guerra che si sta combattendo tutt'ora è una guerra civile, una guerra tra persone della stessa nazione, della stessa terra... e per cosa? Per il denaro, per la politica... Purtroppo non ci si può sedere ad un tavolo, come persone civili e discuterne. Bisognava proprio passare ai fatti uccidendo persone innocenti, donne, bambini e anziani che non c'entravano niente?
Sul parere del presidente Barak Obama non sono molto d'accordo; capisco che voglia mettere la parola FINE a tutto questo, ma penso che non si possa portare la pace nel mondo con le armi.
Dall'altra parte, invece, c'è il Papa, che come figura religiosa non vuole assolutamente un intervento armato; ma allora che fare? Andare a combattere contro i ribelli siriani, facendo probabilmente scoppiare la terza guerra mondiale? Oppure non andare lì con le armi? Ma se davvero in Siria stanno usando le armi chimiche, perché far morire ancora più persone? Queste domande non avranno risposta finché Obama non sceglierà cosa fare. Se dovesse però scoppiare la terza guerra mondiale, penso che sopravvivrebbero ben pochi, perché al giorno d'oggi abbiamo strumenti potentissimi che potrebbero fare dei grossi danni. Senza dimenticare le tensioni tra Stati Uniti e Russia: due enormi potenze con il destino di scontrarsi (speriamo mai).
Guerra. Una parola abbastanza lontana dal mondo di una ragazza come me. Noi adolescenti del XXI secolo non pensiamo a questo genere di cose; pensiamo solo alla scuola, agli amici e alle poche cose che ci circondano... forse, dovremmo pensarci più spesso, perché il nostro mondo non finisce fuori dalla porta di casa nostra e un domani saremo proprio noi quel mondo.
La guerra che si sta combattendo tutt'ora è una guerra civile, una guerra tra persone della stessa nazione, della stessa terra... e per cosa? Per il denaro, per la politica... Purtroppo non ci si può sedere ad un tavolo, come persone civili e discuterne. Bisognava proprio passare ai fatti uccidendo persone innocenti, donne, bambini e anziani che non c'entravano niente?
Sul parere del presidente Barak Obama non sono molto d'accordo; capisco che voglia mettere la parola FINE a tutto questo, ma penso che non si possa portare la pace nel mondo con le armi.
Dall'altra parte, invece, c'è il Papa, che come figura religiosa non vuole assolutamente un intervento armato; ma allora che fare? Andare a combattere contro i ribelli siriani, facendo probabilmente scoppiare la terza guerra mondiale? Oppure non andare lì con le armi? Ma se davvero in Siria stanno usando le armi chimiche, perché far morire ancora più persone? Queste domande non avranno risposta finché Obama non sceglierà cosa fare. Se dovesse però scoppiare la terza guerra mondiale, penso che sopravvivrebbero ben pochi, perché al giorno d'oggi abbiamo strumenti potentissimi che potrebbero fare dei grossi danni. Senza dimenticare le tensioni tra Stati Uniti e Russia: due enormi potenze con il destino di scontrarsi (speriamo mai).
Pace, Amore, e Dialogo.
La guerra in Siria è ormai diventata oggetto di interesse mondiale a causa dell'alto numero di vittime. Anche il Papa ha preso posizione sostenendo che "La pace si afferma solo con la pace" e incitando ogni persona, fedele e non, a pensare che la fine delle guerre non è solo un'utopia.
La guerra per risolvere la violenza? Ma allora sei furbo!
Marzo 2011: siriani manifestano contro il regime autocratico di Assad, chiedendo più democrazia all' interni della società e del governo della Siria.
2012: è già guerra civile.
"La violenza e la guerra non sono mai vie della pace!"
La guerra in Siria. Oramai é dal marzo 2011 che va avanti.
Credo
Io di guerre non me ne intendo, non so cosa sia meglio per la Siria.
Ci sarà una fine?
"La guerra per portare la pace". Un'affermazione insensata, a cui nessuno dovrebbe credere. Per motivi religiosi, politici, economici o sociali la guerra non può essere una soluzione. Non è il modo giusto per affrontare qualcosa.
Tre anni di terrore
Sono passati già tre anni dallo scoppio della guerra in Siria.Il conflitto vede contrapposti l'opposizione e lo spietato dittatore Assad.Ogni giorno centinaia di persone vengono uccise ingiustamente per strada, tra le quali molte donne e bambini.Il governo siriano,per rispondere agli attacchi degli oppositori, ha persino autorizzato l'uso di armi chimiche, aumentando ancora di più il tasso di mortalità. Alcune delle più grandi superpotenze mondiali,come gli Stati Uniti, hanno deciso di intervenire provvedendo al soccorrimento dei feriti con cibo e riparo. Questo conflitto,secondo me,è uno dei più accesi di tutta la storia dell'umanita. Anche il Papa ha dato il suo contributo, con un saggio discorso riguardante le
violenze e i maltrattamenti che la popolazione siriana sta subendo. Penso che la guerra sia il modo più stupido per risolvere delle questioni politiche, non ha alcun senso.E poi,con tutti i problemi che stanno accadendo nel mondo,credo proprio che la guerra in Siria sia proprio la ciliegina sulla torta. Spero tanto che si trovi davvero una soluzione, un compromesso per porre veramente fine a questo mare di terrore!
violenze e i maltrattamenti che la popolazione siriana sta subendo. Penso che la guerra sia il modo più stupido per risolvere delle questioni politiche, non ha alcun senso.E poi,con tutti i problemi che stanno accadendo nel mondo,credo proprio che la guerra in Siria sia proprio la ciliegina sulla torta. Spero tanto che si trovi davvero una soluzione, un compromesso per porre veramente fine a questo mare di terrore!
LA GUERRA IN SIRIA
La guerra è un terribile episodio di sangue,di paura e coinvolge persone,famiglie,paesi.
E' quello che sta succedendo adesso in Siria.
E' quello che sta succedendo adesso in Siria.
Civiltà
Ammetto di non essere molto informata
sulla guerra siriana, per questo ho girovagato parecchio tra siti
internet, blog e giornali on-line cercando di ampliare le mie
conoscenze e di farmi un'opinione in proposito.
sabato 5 ottobre 2013
SERVE UNA SVOLTA.
Mi chiedo se la Siria avrà mai pace, un momento senza
violenza dove le persone possano vivere in serenità.
Io lo spero con tutta me stessa, tuttavia dopo essermi
documentata sono arrivata alla conclusione che tutto questo difficilmente
accadrà, la Siria rimarrà troppo segnata quando la guerra finirà.
Dov'è la pace?
Sono passati ben tre lunghi anni dall’inizio del tremendo
conflitto che sta distruggendo totalmente la Siria e che trova in
contrapposizione le due potenze del presidente al-Assad e il fronte
dell’opposizione siriana.
URLIAMO BASTA!!!
La guerra civile
siriana iniziò il 15 marzo 2011 con dimostrazioni pubbliche fra la polizia e i
manifestanti.
VOGLIAMO LA PACE.
3
anni. Da 3 lunghi anni la guerra, la distruzione e la morte
colpiscono la Siria.
la guerra in Siria
La crisi in Siria è iniziata nel 2011 quando l'opposizione incominciò a dare i primi segnali di malcontento verso il dittatore Al Assad. Sembra che le prime proteste siano avvenute dopo che 14 ragazzini sono stati arrestati e torturati per aver scritto sui muri slogan che chiedevano la caduta del regime.
LA GUERRA IN SIRIA
La guerra civile in Siria, scoppiata il 15 marzo del 2011 e dopo una rivoluzione civile nel 2012 è entrata in assetto di guerra non contro altre nazionalità ma contro se stessa.
La Siria è divisa in due fazioni i cittadini e il governo, una schiera vuole una cosa e l'altra vuole mantenersi uguale.
Le persone comuni vogliono ribellarsi al governo, questo per difendersi dagli attacchi manda la polizia contro i cittadini e in quei momenti si scatenano ribellioni e molte persone tra le quali bambini e donne indifese ci rimettono la vita.
I Siriani stanchi del governo lo attaccano, ma questo per difendersi contrattacca con le armi chimiche e molte persone rimangono colpite da questi gas e perdono la vita.
In base all'ultima statistica statunitense i morti aumentano ogni giorno, per il momento il numero è elevatissimo 110.000persone sono state uccise dall'inizio del conflitto.
Per me questa guerra non è inutile, perchè è giusto che i cittadini Siriani si ribellino alle ingiustizie che succedono nel loro paese, ma sarebbe meglio senza le guerre......
Ma come si fa a ribellarsi senza le guerre??
Concludo questa mia riflessione sulla guerra in Siria con una frase che mi dice sempre la mia mamma è questa:
LA GUERRA NON SERVE A NIENTE STRONCA VITE E DISTRUGGE DELLE FAMIGLIE PER NIENTE, ALLA FINE NON SIAMO NOI A DECIDERE IL NOSTRO DESTINO, MA è SOLO UNA PERSONA CHE STA AL DISOPRA DI NOI.
La Siria è divisa in due fazioni i cittadini e il governo, una schiera vuole una cosa e l'altra vuole mantenersi uguale.
Le persone comuni vogliono ribellarsi al governo, questo per difendersi dagli attacchi manda la polizia contro i cittadini e in quei momenti si scatenano ribellioni e molte persone tra le quali bambini e donne indifese ci rimettono la vita.
I Siriani stanchi del governo lo attaccano, ma questo per difendersi contrattacca con le armi chimiche e molte persone rimangono colpite da questi gas e perdono la vita.
In base all'ultima statistica statunitense i morti aumentano ogni giorno, per il momento il numero è elevatissimo 110.000persone sono state uccise dall'inizio del conflitto.
Per me questa guerra non è inutile, perchè è giusto che i cittadini Siriani si ribellino alle ingiustizie che succedono nel loro paese, ma sarebbe meglio senza le guerre......
Ma come si fa a ribellarsi senza le guerre??
Concludo questa mia riflessione sulla guerra in Siria con una frase che mi dice sempre la mia mamma è questa:
LA GUERRA NON SERVE A NIENTE STRONCA VITE E DISTRUGGE DELLE FAMIGLIE PER NIENTE, ALLA FINE NON SIAMO NOI A DECIDERE IL NOSTRO DESTINO, MA è SOLO UNA PERSONA CHE STA AL DISOPRA DI NOI.
giovedì 3 ottobre 2013
esiste una soluzione (!) (?) (.)
Lo scalpore si diffonde solo quando si mette il gioco la vita, quando c'è in ballo la morte. Che siano persone che difendono il proprio paese, civili e militari, o donne e bambini innocenti; eppure, ''è il numero che conta''.
Nel nostro caso sono circa 110000.
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