martedì 26 novembre 2013

Il commediante

Ancora devo capire come hanno fatto ad incastrarmi.
Io odio profondamente recitare.
Mi fa sentire idiota oltre ogni misura.
Eppure sono qui, conciato come un figlio di papà del medioevo, con tanto di gatto morto al collo e parrucca riccioluta lunga fino alle spalle.
Che ho fatto di male proprio non lo so.
Anzi, se ci penso bene un paio di idee potrei anche averle: potrei aver stoltamente scommesso con quella carogna del mio migliore amico che sarei andato a chiedere il numero all'avvenente commessa del negozio sotto la galleria, e potrei aver perso...
Mai avrei immaginato, però, che il pegno da pagare sarebbe stato recitare nella parte di Sua Signoria Marchesino Claudio V di Vicenza alla recita del circolo di teatro.
Ho già dei problemi a tenere a mente tutti i miei titoli, figuriamoci quando dovrò imparare le battute che, vista la mia proverbiale fortuna, saranno almeno mezzo milione.
Speravo che almeno le costumiste si sarebbero dimostrate clementi nei miei confronti limitandosi ad infilarmi un'aberrante calza maglia e stop, ma invece no!
Dovrò mettermi così tanti strati di vestiti pelosi che mi scioglierò (se non muoio prima asfissiato dall'odore di cantina che emanano).
Nell'ordine: un'enorme camicia bianca, un panciotto di domopac dorato che sembra più una pancera, una specie di bavaglino pieghettato dalla dubbia utilità, pelliccia sintetica marrone a pelo lungo e bordo della pelliccia bianco a pelo lunghissimo.
Ovviamente è agosto e ovviamente il cappellino di lana e i guanti sono d'obbligo.
Poi il mio corredo comprende anche una meravigliosa spada autentica che pesa sicuramente più di me e un triste e deprimente pennuto impagliato che dovrebbe rappresentate il mio rispettabile rapace da caccia.
Come se tutto ciò non bastasse Sua Signoria eccetera eccetera intreccerà un'avvincente storia d'amore con la cara Marialuisa, il suo amore proibito, una popolana interpretata dalla ragazza più brutta che io abbia mai visto: un soave visetto dotato da un paio di baffi che fanno invidia a quelli del tizio della birra Moretti, sopracciglia unite al centro della fronte e, per coronare il tutto, brufolo purulento alla base del naso.
Sarà una pacchia scambiarsi “focosi baci ricolmi di proibita passione” con lei.
Un vero spasso, non vedo l'ora.
Questo è il momento in cui, solitamente, inizio ad autocommiserarmi per la mia incommensurabile stupidità.
E devo ammettere che sono davvero molto, ma molto stupido.
Poi arriva il momento ottimistico, dove riesco a vedere la vita in rosa: magari, chissà, dimostrerò di avere un talento recitativo senza precedenti, qualche uomo importante nel mondo dello spettacolo mi noterà ed io diventerò un attore famoso, ricco e ammirato.
Poi, per concludere in bellezza, arriva la fase realista che mi getta nello sconforto più nero: mi accorgo che tutti i miei vaneggiamenti della fase ottimista sono delle colossali idiozie e mi rendo conto che è in arrivo un'epica, indimenticabile, inevitabile figuraccia.
Alla fine mi rassegno.
Forse (solo forse, eh) mi diverto a fare questo genere di stupidaggini, dopotutto ho diciassette anni... ne avrò di tempo per essere un uomo serio e depresso.


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