Io
odio profondamente recitare.
Mi
fa sentire idiota oltre ogni misura.
Eppure
sono qui, conciato come un figlio di papà del medioevo, con tanto di
gatto morto al collo e parrucca riccioluta lunga fino alle spalle.
Che
ho fatto di male proprio non lo so.
Anzi,
se ci penso bene un paio di idee potrei anche averle: potrei aver
stoltamente scommesso con quella carogna del mio migliore amico che
sarei andato a chiedere il numero all'avvenente commessa del negozio
sotto la galleria, e potrei aver perso...
Mai
avrei immaginato, però, che il pegno da pagare sarebbe stato
recitare nella parte di Sua Signoria Marchesino Claudio V di Vicenza
alla recita del circolo di teatro.
Ho
già dei problemi a tenere a mente tutti i miei titoli, figuriamoci
quando dovrò imparare le battute che, vista la mia proverbiale
fortuna, saranno almeno mezzo milione.
Speravo
che almeno le costumiste si sarebbero dimostrate clementi nei miei
confronti limitandosi ad infilarmi un'aberrante calza maglia e stop,
ma invece no!
Dovrò
mettermi così tanti strati di vestiti pelosi che mi scioglierò (se
non muoio prima asfissiato dall'odore di cantina che emanano).
Nell'ordine:
un'enorme camicia bianca, un panciotto di domopac dorato che sembra
più una pancera, una specie di bavaglino pieghettato dalla dubbia
utilità, pelliccia sintetica marrone a pelo lungo e bordo della
pelliccia bianco a pelo lunghissimo.
Ovviamente
è agosto e ovviamente il cappellino di lana e i guanti sono
d'obbligo.
Poi
il mio corredo comprende anche una meravigliosa spada autentica che
pesa sicuramente più di me e un triste e deprimente pennuto
impagliato che dovrebbe rappresentate il mio rispettabile rapace da
caccia.
Come
se tutto ciò non bastasse Sua Signoria eccetera eccetera intreccerà
un'avvincente storia d'amore con la cara Marialuisa, il suo amore
proibito, una popolana interpretata dalla ragazza più brutta che io
abbia mai visto: un soave visetto dotato da un paio di baffi che
fanno invidia a quelli del tizio della birra Moretti, sopracciglia
unite al centro della fronte e, per coronare il tutto, brufolo
purulento alla base del naso.
Sarà
una pacchia scambiarsi “focosi baci ricolmi di proibita passione”
con lei.
Un
vero spasso, non vedo l'ora.
Questo
è il momento in cui, solitamente, inizio ad autocommiserarmi per la
mia incommensurabile stupidità.
E
devo ammettere che sono davvero molto, ma molto stupido.
Poi
arriva il momento ottimistico, dove riesco a vedere la vita in rosa:
magari, chissà, dimostrerò di avere un talento recitativo senza
precedenti, qualche uomo importante nel mondo dello spettacolo mi
noterà ed io diventerò un attore famoso, ricco e ammirato.
Poi,
per concludere in bellezza, arriva la fase realista che mi getta
nello sconforto più nero: mi accorgo che tutti i miei vaneggiamenti
della fase ottimista sono delle colossali idiozie e mi rendo conto
che è in arrivo un'epica, indimenticabile, inevitabile figuraccia.
Alla
fine mi rassegno.
Forse
(solo forse, eh) mi diverto a fare questo genere di stupidaggini,
dopotutto ho diciassette anni... ne avrò di tempo per essere un uomo
serio e depresso.
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