sabato 9 novembre 2013

La nave dell'immaginazione

Uno spiraglio di luce mi illuminò il pallido volto.
La brezza marina mi sfiorava il viso. I miei capelli,di un biondo così lucente,parevano prendere il volo per mete sconosciute. Le onde irregolari dell'oceano, di un oceano così trasparente, facevano sobbalzare in modo violento la nave. Lo scrosciare delle onde, mi trasmetteva una tale pace. Il canto delle sirene mi faceva rabbrividire. Si potevano intravvedere pesci,di ogni colore, di ogni forma, di ogni tipo. Quel profumo,il profumo del sale. Di un sale intenso. Un profumo che poteva trasmettere mille emozioni. Gabbiani volavano al di sopra di me. La magnificenza di alcuni pappagalli, mi sorprendeva. Rossi,verdi,blu,gialli,arancio,azzurri,viola. Uno spettacolo. Mi sentivo libero,libero da ogni problema,da ogni dolore. Mi sentivo finalmente felice. Solo. Solo,ma terribilmente felice. Era proprio come se una carica di adrenalina mi fosse entrata in circolo,così,all'improvviso. Così,per caso. Dov'ero non lo sapevo. In mezzo all'oceano,solo questo. Un oceano infinito. Pareva immenso. Lo era. Mille emozioni. Mille sospiri. Mille soddisfazioni. Ed ero un marinaio. Uno di quelli veri,con tanto di berretto e ancora tatuata sul braccio. Dopodiché diventai un pescatore. Un abile e scaltro pescatore. Intento a pescare quei pesci splendidi,strani. Poi,di colpo, mi gettai fra le braccia del vento. Come cullato. Finii in acqua. Pensavo di morire,sprofondando fra gli abissi. Quando,invece, mi ritrovai su di un delfino. Gli stavo in groppa. L'adrenalina saliva. Splendide sirene cominciarono a girarci intorno. La più bella mi si avvicinò pian piano. Occhi verdi,sorriso perfetto,capelli neri come la pece. Su di essi stavano alcune piume,tutte colorate.Una bellezza difficile da poter descrivere. La sua coda era completamente ricoperta da squame d'orate. Esse brillavano alla luce del sole. La loro immagine si rifletteva nei miei occhi. Ella si avvicinò sempre più, finché me la ritrovai davanti. La fissavo. La fissavo intensamente. Si avvicinò ancora un po',sempre più lentamente... 

"Giovanni,svegliati! E' tardi,spicciati! Devi andare a scuola!"

Pronunciai qualcosa di incomprensibile. Sembrava tutto così vero. L'oceano,la nave,i pesci, i pappagalli, il delfino,le sirene. Lei. 

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