Sono il figlio del Re e ovviamente ho una certa fama; devo tenere determinati comportamenti, non posso fare determinate cose e farne determinate altre. La mia vita è quasi tutta programmata, scandita da appuntamenti su appuntamenti.
Quello non era un giorno come tanti a tutti gli effetti, era stato invitato il pittore più bravo di tutta la contea per ritrarmi nel "fiore della giovinezza", come aveva detto mio padre. Era un tipo abbastanza serio con due baffoni al di sotto del naso; dopo un quarto d'ora trovammo la posizione adatta al quadro e l'uomo cominciò a fare lo schizzo, prima di tutto, e dopo circa un ora lo finì. Sinceramente mi ero già stancato ma non potevo deludere mio padre mostrando infantilità.

I vestiti: quel giorno indossavo una pesante casacca nera di un pregiato tessuto e, sopra, appena sul bordo, una pelliccia bianca, maculata, molto, ma molto folta: era stato il "bottino" della mia prima battuta di caccia: era magnifica e la tenevo sempre e solo per le occasioni importanti, proprio come questa. Ogni tanto mio padre controllava come stesse venendo il quadro, annuiva e poi sorrideva; io ero veramente stufo di starmene li in posa da ore e spesso, quando magari rilassavo un attimo i muscoli, venivo severamente ripreso dal pittore.
Poi dipinse la camicetta di lino che indossavo sotto alla casacca con una parte di seta color senape con dei bordi neri; infine si passò ai dettagli come i miei guanti scamosciati marroncini e alla spada che era da secoli, da generazioni la spada "di famiglia". Lo sfondo venne semplicemente colorato di un colore sul marrone con sfumature bordeaux che andava scurendosi verso il basso e schiarendosi verso l'alto.
infantilità> non esiste
RispondiEliminale labbra le ha dipinte> ha dipinto le labbra
va bene, però hai fatto una lunga descrizione, senza riferimenti ai pensieri del ragazzo