venerdì 1 novembre 2013

Caldo orizzonte

Luce che trapassa gli occhi,
calore che fonde pensieri
in grado di prosciugare i più grandi oceani, dentro.

Tenuto in vita dalla paura di insetti il cui morso è letale. 
I battiti del mio cuore andavano al ritmo dei miei passi, lenti, ambedue.
Lenti come il cambiamento del paesaggio circostante, 
come l'orizzonte che stava al suo posto, forse ad aspettarci o forse ad attendere il nostro inesistente arrivo. 
La sabbia scottante, era il caldo suolo: l'unica certezza di quell'attimo. 
Si udivano solo i resti di animali, umani e oggetti non identificati;
attorno tanto ma poco, niente. 
Percepivo che il mio padrone, sul mio dorso, aveva perso i sensi, 
probabilmente aveva cessato di respirare. 
Al mio nitrire niente. 
Cercavo una sua risposta, invano.
Senza un ''perché'' continuavo ad avanzare,
forse volevo arrivare all'orizzonte.

2 commenti:

  1. Si udivano solo i resti > non correggo, ma il verbo dovrebbe essere sostituito

    molto bello

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  2. Concordo con la prof: molto bello!;)

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