domenica 17 novembre 2013

Galway

Gli abitanti di Galway si erano ormai abituati alla pioggia che scendeva interrottamente da un paio di giorni.

La maggior parte della gente odiava questo tempo e così ne approfittava per rintanarsi nella propria casa al caldo con la propria famiglia. C’erano persone però che preferivano le giornate buie e piovose come Angie.  una ragazza diversa da tutte le altre sue coetanee, una di quelle ragazze che non parlavano mai con nessuno e che preferivano la pioggia al sole. In quei giorni Angie era sempre fuori e la cosa che più sorprendeva gli altri cittadini era il fatto che non era sola. La ragazza si trovava ormai puntualmente ogni giorno alle cinque del pomeriggio sotto l’orologio vicino alla fermata dell’autobus con un uomo alto, che portava un lungo trench. I due poi si allontanavano insieme a braccetto, senza però rivolgersi la parola. Angie aveva compiuto da poco diciotto anni, mentre l’uomo non doveva aver avuto meno di una quarantina d’anni. La persone avevano sempre pensato che la ragazza fosse un po’ strana, ma erano felici per lei perché finalmente aveva trovato una persona con cui passare il tempo. Passarono le settimane e i giorni di pioggia finirono; tornarono le belle giornate che segnavano l’inizio della primavera tanto attesa.

Era una domenica pomeriggio, il sole era alto nel cielo e primi fiori stavano iniziando a fiorire, un’anziana signora stava passeggiando con il suo cane di una di quelle razze pregiate provenienti dal Giappone. Camminava tranquilla in un vicoletto quando si arrestò improvvisamente, il suo sguardo era colmo di terrore, tremava così tanto che le fu difficile anche urlare, non riusciva nemmeno a capacitarsi di quello che vedeva. Angie era stata assassinata in quel vicoletto e sepolta nel cimitero di Galway tre giorni dopo. Tutto il paese si raccolse quel giorno attorno alla sua tomba. A tutti gli abitanti fu subito chiaro chi fosse il colpevole del delitto, l’uomo alto con il trench. 

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