Era un vecchio giocattolo che avevo fatto con il mio nonno pochi anni prima che morisse; a quell'epoca avevo solo 5 anni e mi divertivo un sacco a giocare con lui.
Di preciso non era un giocattolo ma semplicemente un carillon: lo avevamo costruito in un pomeriggio piovoso con bastoncini, pezzi di plastica colorata di bottiglia, magari scaldata un po' col fuoco cosicché si arrotolasse un po' prendendo forme di tutti i tipi, qualche piccolo pezzo di stoffa e poi c'erano quei due tondini; di preciso non ricordo cosa rappresentassero, forse le nostre facce, forse il sole e la luna, così diversi e così simili, come noi così diversi, uno vecchio e l'altro giovane, ma così simili, a entrambi piaceva tantissimo giocare insieme. Quando poi lo finimmo di costruire il nonno mise una "piccola scatolina che suonava", come la chiamavo io, e insieme appendemmo il carillon con una catenella sopra la mia culla: tutte le sere mi addormentavo ascoltando la musichetta senza bisogno di peluches o robe varie. Poi una mattina la mamma mi svegliò in lacrime: il nonno era all'ospedale con una grave malattia: dopo poche settimane morì. Ero deciso: presi la nostra creazione e cominciai a tagliare via tutti quegli angoli smussati che conferivano alla plastica una forma quasi dolce: diventarono solo pezzi di plastica con punte acuminate; presi i pezzetti di stoffa e con una forbice li squarciai nel mezzo: rimasero solo pezzi di stoffa e plastica informi con forse troppe punte, incutevano quasi paura. Avevo solo 8 anni ma capivo già cos'era la rabbia, l'impotenza davanti alla morte. L'unica cosa che lasciai erano quei due tondini che mi piacevano tanto. Non uscii da camera mia per due giorni senza mangiare: non piangevo, ricordavo e basta: i bei momenti passati insieme, i giochi fatti in compagnia l'uno dell'altro. La mia mamma non pensava che avessi potuto affrontare questa situazione così profondamente essendo solo un bimbo di 8 anni.
Ora sono passati 10 anni da quell'episodio; mi sto preparando per andare all'università e sto smantellando tutta la mia camera per portare l'arredo nel mio nuovo appartamento; proprio ora mi è capitato tra le mani il carillon, ormai scarico: forse lo lascerò alla mia sorellina piccola come il mio ricordo più grande del nonno che lei non è mai riuscita a conoscere.
innamorato >innamorata
RispondiEliminasopra la mia culla> sopra il mio lettino (dici: avevo solo 5 anni)
po > po'
Mia mamma> la mia mamma
il carillon, ormai scarico> (sai come funziona un carillo?)
Alcune incongruenze nel testo
Attenta all'ortografia
lo spunto è buono, ma la forma lo impoverisce
Ok va bene, cercherò di migliorare...so come funziona un carillon solo che sinceramente non sapevo come si chiamano quei giocattolini che si mettono sopra ai lettini!:)
RispondiElimina... era riferito alla frase: il carillon, ormai scarico (più che evidente dato che erano trascorsi anni!)
RispondiEliminaAh,ok :)
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