mercoledì 13 novembre 2013

TARGET

Quando ho aperto gli occhi, ero sdraiato su una barella all'ospedale di New York. Immediatamente mi sono chiesto: "Perché mi trovo qui?"


Accanto a me, c'era il mio carissimo amico e collega, John, agente del FBI.
Mi spiegò tutto nei minimi dettagli...
"C'é stata una rapina al 5th avenue, ieri nel tardo pomeriggio, alla gioielleria Diamonds. Il primo a sparare sei stato tu, così hai messo K.O. il furgone dei fuggitivi. Dopodiché, i rapinatori, per difendersi, hanno lanciato una granata sotto il tuo veicolo... Per fortuna, te ne sei accorto e ti sei spostato all'istante, sennò, per te era finita. La granata ti ha provocato qualche trauma, ma non è tanto grave... Alla fine, i rapinatori hanno rubato un veicolo e se la sono svignata..."
Nel frattempo, arrivò il dottore e mi disse:"Signor McKenzie, dobbiamo tenerla qui ancora una settimana..."
"Una settimana!? Non credo proprio! Devo continuare ad indagare!
"Signor McKenzie, è per il suo bene..." disse il dottore.
"Infatti, resti ancora qui, capo..."
"Va bene, va bene..." risposi.

Quando fu notte, mi vestii e fuggii dall'ospedale per continuare le ricerche.
Arrivato al mio ufficio, controllai sul database del FBI tutte le informazioni riguardanti la rapina di ieri.
Erano coinvolte quattro persone, tre uomini e una donna.
Mentre fissavo il computer, mi arrivò una chiamata da John.
"Capo, dov'è finito!?!?"
"Sono in ufficio... Vieni e non fare tante storie!"
Dieci minuti dopo, il mio collega arrivò di corsa:" Capo....dimenticavo..."
"Riprendi pure fiato." dissi.
"Dimenticavo di dirle che un membro dei rapinatori è fuggito a piedi verso nord, ma non credo che abbia fatto molta strada perché è gravemente ferito. Un poliziotto l'ha visto scappare e ha una gamba ferita.
"John... Ho deciso... Chiama tutti gli agenti, con elicotteri e cani... Andiamo alla ricerca di questo criminale.
Dopo ore e ore di ricerca, trovammo il fuggitivo. Si rifugiava in montagna in una casetta di legno. L'uomo si chiama Trevor Duncan, sulla quarantina, alto circa un metro e settanta. Lo costringemmo a farci la loro descrizione e dove si nascondevano gli altri tre.
Ci disse:
"Franklin Johnson, venticinque anni, carnagione scura, capelli corti e marroni, alto un metro e ottanta.
Michael Hemmis, quarantacinque anni, carnagione chiara, capelli castani, alto più o meno come il sottoscritto.
Ed infine Caroline Donovan, trent'anni, carnagione chiara, capelli biondi e lunghi. Alta un metro e sessanta."
Trevor, raccontava cose inutili, finché ad un certo punto, mi arrabbiai ed urlai:"Non costringermi ad usare la forza! Dicci dove sono i tuoi soci!" Ebbi l'istinto di tirargli un pugno, ma John mi bloccò.

"Ok..Ok..  Stanno salpando con un traghetto verso i Caraibi e hanno intenzione di prendere il controllo dell'imbarcazione."
Appena saputo questo, partimmo con gli elicotteri e avvisammo la guardia costiera di darci una mano. Arrivati al porto, i tre delinquenti avevano già preso il controllo del traghetto e stavano prendendo il largo. Io ero su di un motoscafo della guardia costiera e chiesi al timoniere se fosse in grado di avvicinarsi il più possibile al traghetto. Lui annuì.
Quando fummo vicino, sparai colpendo Franklin e al secondo colpo Michael.
Presi il megafono e dissi:"Venite fuori con le mani alzate, buttate via le armi, se no faremo fuoco! è un ordine!"
Michael, pur di non andare in prigione, si suicidò, sparandosi un colpo alla tempia.
L'unica sopravissuta, Caroline, tentò di scappare con un motoscafo, ma per sfortuna, era l'unico guasto dei tanti che c'erano. Il giudice disse:" Lei, signorina Donovan, è condannata a trent'anni di reclusione, per furto di gioielli dal valore complessivo di due milioni e mezzo di dollari. Il caso è chiuso!"
"Anche quest'indagine è chiusa" ho pensato fra me e me.
" Adoro questo lavoro. Lo continuerò a svolgere finché avrò l'età giusta e le condizioni per farlo." dissi a John.
"Lo spero, capo. Non ho mai avuto un capo così astuto e capace come lei. Adesso, andiamo a festeggiare."
Anche se l'indomani, sicuramente, ci aspettava un altra faticosa giornata d'indagini.

2 commenti:

  1. a sparare, sei stato tu> a sparare sei stato tu
    è arrivato il dottore, mi disse> attento ai tempi dei verbi
    i tre delinquenti hanno già preso il controllo del traghetto e stanno prendendo il largo. Io ero su> tempi dei verbi
    molti dei tempi sono sbagliati. Correggi

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