Una notte tempestosa,con correnti fredde,stava per raggiungere gran parte del Canada.
Nel frattempo,me ne stavo nella mia piccola baita,nella foresta di Dawson. La cittadina di Dawson era conosciuta per la famosa "corsa all'oro" del 1896, che ebbe luogo nello Yukon e nei pressi del Klondike. Stavo bevendo una calda tazza di tisana. Ero seduto su di una poltrona davanti al fuoco. Lo fissavo intensamente,come incantato dalle tante scintille. Sentì sbattere con imprudenza un'anta. Misi il capo fuori dalla piccola finestra. Solo vento, niente di cui preoccuparsi. La bufera stava per arrivare. Era pieno inverno. La neve scendeva come non mai. Fiocchi di neve si posavano con impazienza al suolo. Stetti per un poco a guardare quei fiocchi, quei fiocchi che sembravano ballerine frettolose di finire un balletto. Mi risedetti sulla comoda poltrona,ripresi la tazza, ma mi accorsi che non vi era più nulla al suo interno. Fui per alzarmi, la mia intenzione era quella di raggiungere la cucina per prepararmi un'altra calda tisana. All'improvviso sentii un tonfo. Un rumore strano,un frastuono indescrivibile. Uscii un istante. Il nulla. Mi risedetti per la centesima volta,sperando di non essere più disturbato. Cercai di distrarmi, ma l'orecchio era sempre teso. Sentii un soffio, vidi il vetro della finestra appannarsi di colpo e dietro riuscii a scorgere degli occhi rossi. Rossi come il sangue. Il mio cuore palpitava. Morivo dalla paura. Non riuscivo a capire di cosa si trattasse. E poi una specie di ruggito mi fece sobbalzare. Mi ricomposi. Diedi un gran respiro e mi buttai fuori dall'uscio,nel gelo più totale. Balbettai, ma non per il tremendo freddo di quella notte tempestosa: "C-c-c-hi v-v-a là?" E ancora niente. Nessuna risposta. Dopo qualche nano secondo, mi vidi davanti quei piccoli occhi rossi. Vogliosi di carne,carne umana. Vidi una zampa con artigli neri affilati, una zampa pelosa, piombarmi addosso. Mi scostai rapidamente...
Il suono del pendolo mi fece svegliare, ERA SOLO UN SOGNO. Uscii. La porta si chiuse alle mie spalle e vidi ben otto graffi su di essa. Ed ancora una volta, il cuore palpitava all'impazzata.
va bene
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