di Alessia Rossi
Correva l’anno 1600 e Land, meglio conosciuto come Occhi di
Ghiaccio, cavalcava verso una meta ben precisa, come sempre.
Il cavallo, forse
uno dei più veloci su tutta la terra, correva incessantemente da più di una
settimana e Land sentiva il suo respiro affannoso sotto l’elmo. Ormai erano
quasi 10 anni che svolgeva quel lavoro e si sentiva fiero; nessuno scrupolo
nella sua mente quando doveva uccidere o torturare qualcuno, uomo, donna,
bambino o anziano non facevano nessuna differenza, anzi, talvolta provava un
piacere particolare per la tortura, perché lui era un sicario. Era stato
chiamato in tutta fretta dal re Perrins per una faccenda di importanza capitale.
Re Perrins era venuto a sapere qualche settimana prima, che
un vecchio mercante faceva una fortuna vendendo gioielli di altissimo valore.
Essendo molto curioso, mandò un uomo di sua fiducia al mercato e si finse molto
interessato alla sua merce. Il vecchio mercante aveva sì una piccola bancarella
al mercato, ma concludeva i suoi affari sempre in luoghi tetri e lontani dalla
vita quotidiana. Nessuno sapeva il perché; lui diceva che i suoi gioielli,
essendo di altissimo valore, preferiva venderli in posti sicuri. Tantissimi
nobili venivano da molto lontano solo per ammirare i magnifici gioielli del
mercante e la maggior parte delle volte li compravano ad altissimo prezzo,
questo spiegava il tanto arricchirsi. Ma re Perrins non era molto sicuro della
vera autenticità di quei gioielli; quando l’uomo tornò al castello, il re si
fece raccontare per filo e per segno tutto quello che era successo con il
mercante. L’uomo cominciò a raccontare dicendo che la mattina era sceso al
mercato molto presto per non trovare tanta fila davanti alla bancarella, infatti
aveva trovato solo un paio di persone davanti. Arrivato il suo turno, essendo un
nuovo cliente, il vecchio mercante gli fece visitare tutta la bancarella
raccontandogli un sacco di cose stranissime riguardo tutti i materiali che
vendeva. Su richiesta del re, decise di acquistare un anello; l’aveva pagato una
fortuna, ma al re non interessava. Il mercante gli aveva dato appuntamento due
giorni dopo, in una stretta via del paese. Arrivato il giorno, l’uomo andò nel
posto prestabilito e concluse l’affare con il mercante. Appena tornò al castello
lo mostrò al re che meravigliato lo prese in mano. In effetti agli occhi del re,
era il gioiello più bello che avesse mai visto: in cima aveva incastonato un
diamante azzurro come il ciel sereno di quella mattina e intorno era
completamente ricoperto da quello che sembrava oro. Senza togliere lo sguardo da
quella meraviglia, chiamò un grande esperto per far testare il materiale. L’uomo
aveva bisogno di tempo per poter guardarlo attentamente e Perrins si mise comodo
sulla sua sedia per attendere il verdetto finale. Dopo circa un’ora di
consultazione, l’uomo riferì al re che il gioiello che aveva acquistato era
tutta una truffa: si trattava di un comunissimo materiale che però poteva
essere scambiato per un altro molto prezioso. Il re infuriato per la presa in
giro, comandò ai suoi servi di arrestarlo immediatamente, ma quello, sapendo di
aver venduto una patacca spacciandola per prezioso, era precipitosamente
scomparso. Il re convocò subito il suo sicario e gli ordinò di uccidere senza
pietà l’uomo che lo aveva truffato. Ma il vero problema era: quale direzione
aveva preso il mercante? Land però aveva le sue conoscenze e partì
immediatamente alla ricerca dell’ uomo. Dopo diversi giorni arrivò a Tear, un
piccolo villaggio a pochi chilometri dalla fortezza, e si recò immediatamente
alla locanda del suo amico, Thor che conosceva sin dall’infanzia. Non si
vedevano da molto tempo e parlando, Land accennò all’amico che era in cerca di
un mercante di gioielli. Thor lo informò subito che un mercante aveva alloggiato
lì proprio due giorni fa e aveva sentito che era diretto verso Gerdar, un
minuscolo paesino abitato da una decina di persone a circa cinque chilometri da
lì. Lo informò anche che stava viaggiando con una carro molto pesante, quindi la
sua andatura non poteva di certo essere elevata. Land ringraziò velocemente il
suo amico e ripartì al galoppo; voleva trovarlo prima che arrivasse in paese,
se no sarebbe stato più complicato ucciderlo. Secondo i calcoli di Land dovevano
essere circa le sei di sera, ma essendo in pieno inverno, era già calato il
sole; il cavaliere non si fermava, continuava imperterrito il suo viaggio, fino
a quando non si accorse che davanti a lui c’era un grosso carro pieno di sacchi
e scatole. Senz’altro doveva essere lui. Senza troppi indugi, incitò il cavallo
ad andare più veloce fermandosi proprio davanti a lui costringendolo a frenare
di colpo. Tutta la sua merce cadde sulla stradina: c’erano collane, anelli e
bracciali dappertutto: “Ehi tu ragazzino, come ti permetti di tagliarmi la
strada in quel modo”, disse il mercante infuriato mentre scendeva dal carro per
raccogliere le sue cose; “Hai visto che pasticcio hai fatto” continuò l’uomo,
“adesso mi aiuti a rimettere tutto al suo posto”. Land, scese anche lui da
cavallo e si avvicinò al mercante con aria di sfida: “Tu non sai chi sono. Io
sono Land. O forse mi conosci meglio come Land, Occhi di Ghiaccio.” A
quest’ultima frase il mercante, riconoscendolo alzò le mani in segno di arresa.
“Oh, ma tu sei un sicario. Ti prego non farmi del…” Land non gli fece finire la
frase, si scagliò contro di lui colpendolo violentemente alla testa e l’uomo
svenne. Dopo circa mezz’ora, il mercante riprese i sensi e quando riaprì gli
occhi si trovò a torso nudo legato ad un albero. Davanti a lui c’era Land che
gli sorrideva. Il sicario si avvicinò e cominciò a torturarlo non curante delle
urla di dolore dell’uomo. Dopo avergli procurato delle ferite gravi al petto,
gli diede alcuni pugni al ventre facendogli sputare sangue dalla bocca. Alla
fine decise che poteva bastare e gli diede tre pugnalate al cuore. Sotto il
cadavere del mercante c’era un’enorme pozzanghera di sangue ma questo non toccò
il cuore del terribile Land. Aveva portato a termine la sua missione, si sentiva
potente. Tornando dal suo cavallo, gli sussurrò in un orecchio: “Pronto per
un’altra missione” e salendo sul suo destriero fece marcia indietro diretto alla
propria casa pronto per una nuova missione.
i suoi gioielli, essendo di altissimo valore, preferiva venderli in posti sicuri>preferiva vendere in posti sicuri i suoi gioielli, che erano di altissimo valore,
RispondiEliminavisitare tutta la bancarella> vedere tutta la bancarella
tutta una truffa> una truffa
due giorni fa > due giorni prima
paesino > paese
un po' troppo lungo e non sempre coerente. Cura maggiormente la forma
strettamente sufficiente