Scritto da Alessia Rossi
Mi ero appena svegliato e l’aria
fresca mi sfiorava le guance.
“Buongiorno Signore. Si è
riposato bene stanotte? Ha sentito che bell’ arietta che c’è oggi?”, mi domanda
Bleff spuntato dal nulla.
“Tutto bene grazie. Si, si sta
proprio bene. Com’è il mare oggi?”
“Mi fa piacere! Stranamente oggi
è molto calmo; non so se ha sentito, ma ieri sera si è alzata una tempesta
violentissima però spostandoci verso nord, siamo riusciti a seminarla.”
“Ah…ok quindi per quando pensi
che arriveremo?”
“Tre o quattro giorni al massimo,
signore”
Bleff è uno dei miei marinai più
fidati ed esperti. Ci siamo conosciuti in Italia, quando ancora stavo cercando
qualcuno che si volesse imbarcare con me verso mondi ignoti. Sapendo che era un
ottimo marinaio, gli avevo chiesto di entrare a far parte della mia ciurma;
visto che si era appena sposato con una bellissima donna decise di non partire,
ma non tardò a cambiare idea. Circa due settimane dopo, si presentò alla mia
imbarcazione vicino al porto e mi chiese se l’offerta era ancora valida. Non mi
disse il perché della sua scelta e io non indagai molto. Così da quel giorno
diventò il mio braccio destro.
Avendo verificato che i miei
uomini stavano svolgendo il loro dovere, mi ritirai nella mia stanza. Non la si
poteva definire una stanza vera e propria perché aveva solo un letto e un
piccolo armadio, ma quello era il mio rifugio. Comincio a sistemare la coperta
sul letto e mi fermo ad osservare l’ultimo regalo di mio padre: un oggetto
apparentemente strano e insignificante, ma per me aveva un grande valore
affettivo. Me lo regalò mio padre prima di morire; era malato di peste e aveva
deciso di finire la sua vita buttandosi in mare. Ma prima del suicidio, mi
regalò questo strano portafortuna composto da più oggetti. Mi disse che glielo
aveva consegnato suo padre alla sua morte, e così il padre di suo padre. Lo pulì
dalla polvere e dopo aver mangiato qualcosa per colazione, tornai di sopra dai
miei uomini che ormai li consideravo la mia famiglia.
si> sì
RispondiEliminaviolentissima però spostandoci > violentissima; però, spostandoci
pulì > pulii
che ormai li consideravo> che ormai consideravo
alcuni errori di forma e nella coniugazione di un verbo. Attenta!
Ok grazie!
RispondiEliminaOk grazie!
RispondiEliminaOk grazie!
RispondiEliminaOk grazie!
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