In molti penseranno che ho vissuto una vita infelice a causa della mia famiglia disastrata e della mancanza di amici pronti ad aiutarmi.
Avranno avuto pena per me perché ho vissuto come un reietto della società. Avranno pensato che dovessi soffrire molto di solitudine, ma si sbagliavano. Io non ero solo, io avevo un'amica speciale che mi faceva stare bene e mi rendeva felice: la musica. Mio nonno era un musicista, suonava il violino e il pianoforte. Amava la musica e quando andavo a trovarlo mi suonava sempre dei brani nuovi. Sentendo quei suoni così armoniosi rimanevo come ipnotizzato, la musica mi entrava dentro e mi scuoteva l'anima. Fu mio nonno a insegnarmi a suonare il violino e gli sarò sempre grato per questo. Poi un giorno, durante una fredda giornata invernale,morì. Credo di essere stato io il più triste quel giorno, nessuno lo aveva mai capito: lo giudicavano matto perché aveva dedicato tutta la sua vita a una forma d'arte e non a un lavoro che portasse soldi a casa. Persino mia nonna lo odiava, ma io lo capisco, la musica è un richiamo che ti senti dentro e non tutti sono in grado di capirlo, è un dono. E così sono diventato come mio nonno: solo con la mia arte, ma non mi importa di avere amicizie false, non mi importa di stare nella compagnia di gente mediocre e superficiale. Preferisco stare da solo e suonare, nessuno mi capisce e a me non dispiace. Quando suono mi sembra di essere in un altro mondo, è qualcosa di magico, un sentimento unico e speciale che provi nello sentire un suono bellissimo prodotto dalle tue stesse mani. Non c'è niente che mi renda più felice, non ho bisogno di nessun altra cosa, mi basta solo uno strumento per vivere. Adesso abito da solo in un piccolo appartamento nella periferia di Palermo e per mantenermi suono in un bar trasandato al giovedì sera. Ho conosciuto altri come me, con la passione per la musica e tra questi qualcuno ce ha fatta è riuscito a sfondare nel mercato musicale, ma la maggior parte di loro suona nelle vie del centro sperando in qualche donazione da parte dei passanti e altri invece hanno messo su famiglia e adesso suonano solo alla domenica in chiesa. Non pretendo che voi comprendiate quello che vi sto dicendo, ma spero, se mai avrete l'occasione di sentirmi suonare, di trasmettervi qualcosa. La musica è un mezzo di comunicazione, è il mio modo per trasmettere i miei sentimenti. Ed è questo quello che faccio: suonare, non vorrei fare nient'altro se non questo. Senza musica la mia esistenza non avrebbe un senso e allora si che vivrei una vita infelice.
Avranno avuto pena per me perché ho vissuto come un reietto della società. Avranno pensato che dovessi soffrire molto di solitudine, ma si sbagliavano. Io non ero solo, io avevo un'amica speciale che mi faceva stare bene e mi rendeva felice: la musica. Mio nonno era un musicista, suonava il violino e il pianoforte. Amava la musica e quando andavo a trovarlo mi suonava sempre dei brani nuovi. Sentendo quei suoni così armoniosi rimanevo come ipnotizzato, la musica mi entrava dentro e mi scuoteva l'anima. Fu mio nonno a insegnarmi a suonare il violino e gli sarò sempre grato per questo. Poi un giorno, durante una fredda giornata invernale,morì. Credo di essere stato io il più triste quel giorno, nessuno lo aveva mai capito: lo giudicavano matto perché aveva dedicato tutta la sua vita a una forma d'arte e non a un lavoro che portasse soldi a casa. Persino mia nonna lo odiava, ma io lo capisco, la musica è un richiamo che ti senti dentro e non tutti sono in grado di capirlo, è un dono. E così sono diventato come mio nonno: solo con la mia arte, ma non mi importa di avere amicizie false, non mi importa di stare nella compagnia di gente mediocre e superficiale. Preferisco stare da solo e suonare, nessuno mi capisce e a me non dispiace. Quando suono mi sembra di essere in un altro mondo, è qualcosa di magico, un sentimento unico e speciale che provi nello sentire un suono bellissimo prodotto dalle tue stesse mani. Non c'è niente che mi renda più felice, non ho bisogno di nessun altra cosa, mi basta solo uno strumento per vivere. Adesso abito da solo in un piccolo appartamento nella periferia di Palermo e per mantenermi suono in un bar trasandato al giovedì sera. Ho conosciuto altri come me, con la passione per la musica e tra questi qualcuno ce ha fatta è riuscito a sfondare nel mercato musicale, ma la maggior parte di loro suona nelle vie del centro sperando in qualche donazione da parte dei passanti e altri invece hanno messo su famiglia e adesso suonano solo alla domenica in chiesa. Non pretendo che voi comprendiate quello che vi sto dicendo, ma spero, se mai avrete l'occasione di sentirmi suonare, di trasmettervi qualcosa. La musica è un mezzo di comunicazione, è il mio modo per trasmettere i miei sentimenti. Ed è questo quello che faccio: suonare, non vorrei fare nient'altro se non questo. Senza musica la mia esistenza non avrebbe un senso e allora si che vivrei una vita infelice.
che ti senti dentro >che senti dentro
RispondiEliminanella compagnia > in compagnia
donazione > offerta
allora si > allora sì
la forma non sempre riesce a rendere efficacemente il pensiero; semplifica
discreto
Mi é proprio piaciuto!
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