Preoccupata, ecco cos'ero.
Continuavo a guardarmi intorno, avevo la sensazione di essere seguita, non ero tranquilla. Mi sentivo un peso sullo stomaco, credo sia normale dato che avevo appena rubato. L'ansia aumentava, non vedevo l'ora di arrivare a casa per chiudermi dentro. Correvo per le strade, avevo paura. "Non avrei dovuto farlo!" continuavo a ripetermi come se fosse una preghiera. Finalmente entrai, chiusi la porta e senza cambiarmi o nascondere le monete, mi sdraiai sul letto e mi addormentai. Mi svegliai di soprassalto sentendo un rumore provenire dalla finestra, mi alzai per andare a vedere cosa fosse, ma non vidi niente solo la buia notte. Mi guardai allo specchio: il viso inespressivo era incorniciato dai capelli rossi e gli occhi neri davano un'impressione vagamente preoccupata. Mi spostai e andai verso la cucina, non mi sentivo a mio agio, come se qualcuno mi stesse seguendo, poi una fitta al petto. Tutto era sfuocato, guardai verso in basso e vidi la punta del pugnale che mi stava perforando. Lacrime di dolore e di colpa solcarono le mie guance. Mi accasciai a terra, facevo fatica a respirare. Chiusi gli occhi, poi più nulla.
"Non avrei dovuto farlo!"
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