Un
occhio che mi scruta, uno spicchio di deserto, sabbia calda sotto i passi e tra
le dita.
Una
giostra di colori dentro ad un alito di vento, un caos di forme e di profili
come trottola impazzita.
Ha
questo aspetto, io lo immagino, il mio scrigno dei segreti: dei ricordi tristi
o lieti che la bocca dir non sa.
Me
ne resto a contemplare con amara nostalgia, le intenzioni che con mano non so
ancora disegnare: ciò che vorrei fare ma non faccio, ciò che cerco ma non
trovo, ciò che penso ma non dico perché il cuor non vuol rischiare.
Il
deserto del Non Detto
con
le forme del rimpianto
coi
colori del silenzio
e
col vento della resa
forse
è un luogo un poco abbietto per chi ha sempre gran coraggio
ma
il mio cuore lì, si riempie
non
mi sento più
Incompresa.
abbietto > non è il vocabolo adatto
RispondiEliminaPersonalmente avrei preferito la prima parte in una prosa non poetica, ma il lavoro è buono
Molto brava, scelta piú che coraggiosa! ;)
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