domenica 27 ottobre 2013

L'amavo.

Era una donna bellissima.
Aveva capelli morbidi, leggermente ondulati, coccolati dal tiepido vento del tardo pomeriggio. 

I suoi occhi scrutavano attenti il cielo cupo di fine stagione e, nonostante fossero velati da una leggera malinconia, conferivano fierezza alla sua intera figura. 
Ed io la osservavo, mi perdevo nel suo viso, nel suo abito drappeggiato di seta che, come ben sapevo, celava uno splendido corpo di donna. 
Era sicura in quella posa autoritaria; superba. 
Non osavo avvicinarmi; mai avrei permesso a me stesso d'interrompere i suoi pensieri. 
Chissà se fra di essi fossi stato presente anch'io.
No, probabilmente no. 
Lei ripensava ai suoi libri, ai romanzi d'amore. Eppure mi domandavo spesso perché preferisse leggere una storia d'amore anziché viverla. Ormai era imprigionata nelle sue stesse illusioni, chiusa per sempre tra le pagine dei suoi libri. Esclusa in eterno da ciò che di buono la vita ha da offrirci.
Nonostante questo, mi sarei tramutato volentieri in un personaggio del suo racconto preferito solo per sentire di nuovo i suoi sguardi caldi rivolti a me. L'amavo.


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