domenica 6 ottobre 2013

Ci sarà una fine?

"La guerra per portare la pace". Un'affermazione insensata, a cui nessuno dovrebbe credere. Per motivi religiosi, politici, economici o sociali la guerra non può essere una soluzione. Non è il modo giusto per affrontare qualcosa.
E' solo un mezzo che l'uomo usa sin dall'antichità per ottenere qualcosa. Come ha detta Papa Francesco, la guerra fa solo morti, distruzione, non risolve nulla. E' il dialogo che aiuta a raggiungere un qualsiasi obiettivo. Basta pensare a quando due persone litigano perché non sono d'accordo su un argomento. Piuttosto che ascoltare le ragioni dell'altro e trovare un punto comune si preferisce continuare a strillare le proprie convinzioni. La guerra io la vedo un po' così. Infatti è molto più facile e conveniente uccidere chi non è d'accordo, che parlare fino a trovare un compromesso. La guerra siriana ha provocato un altissimo numero di morti, tra soldati, civili, uomini, donne e bambini. Ma perché uccidere così tanta gente? Potrebbero anche avere dei motivi validissimi, magari una protesta per alcuni diritti mancati, ma perché farsi valere con la forza? A questo proposito mi vengono in mente le armi chimiche. Perché usare un metodo di sterminio così cruento verso persone innocenti, verso dei bambini? Uccidere un bambino è uno dei crimini più atroci che qualcuno possa mai commettere. Infatti il Presidente Obama era a favore di un intervento affinché non si usassero le armi chimiche e non si uccidesse così tanta gente. Secondo me, le armi chimiche ricordano il periodo nazista, quando si usavano dei metodi di sterminio di massa. Dicono che si studia la storia per imparare dagli errori del passato, ma quante guerre ci sono state? E perché nel 2013 ci sono ancora Stati, come la Siria, che combattono una guerra? Gli Stati Uniti hanno deciso di intervenire, aiutando la povera gente coinvolta nel conflitto. Secondo me, intervenire con le armi peggiora solo le cose. Se uno Stato è in guerra, un altro Stato non deve assolutamente intervenire con le armi. Piuttosto deve cercare di ottenere un compromesso, ma senza aggiungere altra violenza. 
Molti pensano che, dal momento che siamo giovani e "non possiamo farci niente", non dobbiamo perder tempo a pensarci. Secondo me, invece, è proprio il fatto di ragionare su tanta violenza, pensare a quel che succede in una realtà così diversa dalla nostra che può cambiare. Non sarà una cosa immediata, ma una reazione a catena, che farà cambiare le menti dei ragazzi rendendoli meno superficiali e cinici nei confronti delle atrocità nel mondo. Questo potrà cambiare la situazione. In Siria, l'unica speranza è che la gente dica BASTA, per concludere finalmente un periodo di guerre che durano sin da quando l'uomo è apparso sulla Terra. 

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