domenica 6 ottobre 2013

guerra in Siria

Ascoltando il telegiornale spesso mi chiedo come potrei vivere con la paura di uscire di casa
, salutare i miei genitori alla mattina senza la certezza di ritrovarli a casa per cena, fare i compiti per non sapere se la scuola il giorno seguente sarà ancora in piedi.
Mi metto nei panni dei ragazzi della mia età, pensando che la guerra non è così lontana e che la paura che loro hanno non se la meritano.
Penso poi all'uso delle armi chimiche, che ha creato così tanto scalpore, quando sono anni che la gente muore e nessuno fa niente per fermarle. Mi chiedo quale sia la differenza di tante persone uccise con l'uso di queste armi o con altre armi, se alla fine devono morire per essere liberi e non oppressi dal governo.
Il problema delle armi chimiche è nel numero altissimo di morti e feriti, ma calcolando il numero del resto dei morti per la stessa causa mi chiedo se sia inferiore.
Il problema non sta nell'uso di un'arma o di un'altra, sta nell'uso stesso della violenza legata alla incapacità di compromesso e ascolto di un governo.

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