
Una sera passavo di lì e lo vidi, al margine della strada. Il cielo era coperto, ma nonostante questo si intravedeva il bagliore della luna illuminare "il violinista". Rimasi un po' ad ascoltarlo: potevo percepire le sue emozioni, la rabbia, la tristezza, il suo animo tormentato. Sentivo le corde di quel violino rompere il silenzio e vibrare nell'aria, fondendosi con il canto degli usignoli. Nella mia mente un'immagine distorta prese vita: una tela sporca di colori vivaci, con un contrasto molto forte, che lasciava spazio a un semplice spruzzo di colore su una tela di nuovo candida. Le immagini si accostavano una all'altra, si sovrapponevano e si fondevano tra loro, per poi tornare lentamente ad un disegno dalle linee pulite, dai contorni netti che, sfumando, lasciavano la tela bianca. Seguiva quindi un crescendo che ricolorava il quadro della mia mente, per lasciare spazio ad un dolce finale, nel quale tutti i colori sparivano, le immagini sfumavano, lasciando nella mia mente un vuoto candido.
molto poetico, brava!
RispondiEliminaho indovinato l'autrice leggendo solo il titolo! mi è piaciuto tantissimo!
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