domenica 6 ottobre 2013

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Ogni sera, all'ora di cena, io e i miei genitori guardiamo il telegiornale e, spesso e volentieri, chiedo informazioni su una notizia che, al momento mi incuriosisce, ma che la maggior parte delle volte, il giorno dopo dimentico.
Ma, penso sia normale che a ragazzini di quindici anni come me, l'unica realtà che ci interessa sia solo quella che ci circonda, quella che proviamo sulla nostra pelle, come la scuola, gli amici e i piccoli problemi che possono sorgere a quest'età. Forse, sarebbe bene che anche noi giovani cominciassimo ad interessarci più profondamente di quello che succede nel mondo e perché.
In questo periodo sento molto parlare della guerra in Siria, ma ad essere sincera, non ha mai catturato il mio interesse, forse perché non ho ancora le basi per comprendere effettivamente ciò che sta succedendo in quel paese a me così lontano.
Ma, informandomi, sono riuscita a rendermi conto di ciò che stava realmente accadendo.
Quello che mi fa più riflettere e nello stesso tempo mi fa star male è il fatto che si tratti di una guerra fratricida, tra cittadini dello stesso paese.
Riflettendo, ho capito che in Siria il popolo si è ribellato per un malessere molto grande, al punto di cominciare ad uccidere, scappare dal proprio paese nella speranza di una vita migliore, altro motivo per cui in Italia arrivano continuamente navi colme di immigrati.
Ma perché, se questa guerra dura da ormai tre anni, nessuno ancora ha saputo intervenire e porre fine definitivamente?
Un'altra cosa che mi ha provocato rabbia è l'uso delle armi chimiche. Il fatto che persone che non si rendono neanche conto di cosa sta succedendo e già sono cadute a terra in balia dei gas che hanno respirato, mi fa rabbrividire.
Mi ha fatto molto piacere, invece, l'intervento del Papa. Mandando una lettera ai potenti della Terra riuniti al G8 a Mosca, pregando di scongiurare la guerra, ha potuto calmare le acque e riordinare un po' il disordine che si era creato in questi ultimi mesi. Penso anche che la giornata del digiuno dal lui indetta, per le persone lontane dalla guerra possa essere stata un'occasione per toccare le coscienze e far sentire i popoli più vicini al popolo siriano.
Credo che Obama, in questa situazione, non possa fare proprio niente perché se l'America cominciasse a colpire la Siria, la Cina e la Russia l'attaccherebbero, dando, forse, così inizio alla terza guerra mondiale.
Traendo le mie conclusioni posso soltanto dire che, nonostante tutto, la Siria è ancora in guerra, nell'indifferenza del mondo intero.

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