domenica 6 ottobre 2013

La guerra silenziosa dei ragazzi

Un numero immenso di vittime, donne, anziani, uomini e bambini. I soldati combattono per ciò che ritengono più giusto, alcuni combattono partendo con la consapevolezza che andranno in contro alla morte. Vengono chiamati martiri pronti a morire. Questi uomini però, prima di andarsene, hanno diritto ancora a due cose: hascisc e donne. Così si combatte un’altra guerra, più silenziosa, dove ragazze per lo più minorenni praticano la jihad al-nikah, un permesso per avere rapporti con più uomini, naturalmente all’interno del matrimonio, anzi una serie di matrimoni temporanei, ‘celebrati’ per poter soddisfare i bisogni carnali di uomini che non vogliono infrangere la sharia che tanto bramano ad instaurare dappertutto. Ma di questo non si parla sui giornali, fatta eccezione per Panorama che ne parla attraverso un commento di Ottavio Capellani, non viene trasmesso ai telegiornali, in pochi sono a conoscenza di queste stanze buie con dei materassi putridi dove ragazze vendute dai genitori, subiscono le peggiori torture e stupri continuati. ‘Il mio Dio vuole questo da me’ è questo quello che dicono. Fate l’amore per l’ Islam, ragazze, è per questo che siete nate, per dare piacere agli uomini, così avranno detto quei genitori tunisini che hanno deciso di far arruolare le loro figlie per la guerra santa dei ribelli che cercano di eliminare il dittatore della Siria.
E che dire dei ragazzi con passaporti inglesi, francesi o olandesi, giovani tunisini, egiziani o marocchini di seconda o terza generazione, che decidono di lasciare le loro comode vite per rischiare la pelle sui campi di battaglia siriani per fede? Forse lì si sentono finalmente rispettati, uomini che valgono, veri musulmani, cosa che nei paesi dove sono nati e cresciuti non sembrava possibile?

Ragazze e ragazzi della mia età o poco più grandi, che potevano essere miei amici, che erano come me prima di cambiare vita. Cosa abbiamo in comune? Cosa ci divide? 

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