Era
una serata molto ventosa. L'aria sferzante e il freddo pungente mi
gelavano la punta del naso.
Ero di ritorno da un'intensa giornata di lavoro, tutta arrotolata nella mia morbida sciarpa di lana rosa che sventolava nell'aria alle mie spalle. Ogni minuto che passava aumentavo il passo per arrivare più velocemente a casa, dove mi avrebbero accolto un bel tè caldo al limone e il mio cagnolone Gas. Mi inoltravo nelle viuzze di quella Parigi ormai immersa nella notte stellata, quando mi trovai davanti un luminosissimo bar con un'atmosfera calda e accogliente. Mi fermai a osservarlo , un cameriere arrivò a chiedermi cosa desiderassi. Ero incantata a guardare tutte quelle grandi sfavillanti luci che quasi non sentii il cameriere. Senza pensarci risposi: “Una tè caldo grazie, e con poco limone.” “Subito madame, si accomodi.” fu la risposta immediata del giovane ragazzo. Mi sedetti a un tavolino di fianco alla grossa vetrata che davo uno slancio nel blu intenso della notte. Un giovane in smoking stava cantando una canzone lenta e rilassante davanti al suo microfono anni 60. Osservai a lungo il cielo con le sue meravigliose luci bianche. Arrivò il cameriere con la tazza di tè. “Ecco a lei, madame.” “Come? Oh sì, grazie.” Afferrai delicatamente la tazza e con un rapido gesto strappai la bustina di zucchero e la versai all'interno. Svuotai la tazza in un sol sorso, il tè ancora fumante e mi si appannarono gli occhiali. Lasciai i soldi sul tavolo con una piccola mancia. Uscii dal locale e percorsi gli ultimi metri che i separavano da casa col naso all'insù ad osservare il cielo. Entrai in casa e subito Gas mi saltò addosso felicissimo di vedermi. Gli diedi da mangiare e dopo essermi fatta un bagno caldo, mi infilai sotto le coperte con il mio morbido pigiamone. Da quel giorno, ogni sera, passo in quel bar, mi siedo ascoltando la solita canzone, con la solita tazza di tè e i soliti occhiali appannati e mi sento davvero in pace.
Ero di ritorno da un'intensa giornata di lavoro, tutta arrotolata nella mia morbida sciarpa di lana rosa che sventolava nell'aria alle mie spalle. Ogni minuto che passava aumentavo il passo per arrivare più velocemente a casa, dove mi avrebbero accolto un bel tè caldo al limone e il mio cagnolone Gas. Mi inoltravo nelle viuzze di quella Parigi ormai immersa nella notte stellata, quando mi trovai davanti un luminosissimo bar con un'atmosfera calda e accogliente. Mi fermai a osservarlo , un cameriere arrivò a chiedermi cosa desiderassi. Ero incantata a guardare tutte quelle grandi sfavillanti luci che quasi non sentii il cameriere. Senza pensarci risposi: “Una tè caldo grazie, e con poco limone.” “Subito madame, si accomodi.” fu la risposta immediata del giovane ragazzo. Mi sedetti a un tavolino di fianco alla grossa vetrata che davo uno slancio nel blu intenso della notte. Un giovane in smoking stava cantando una canzone lenta e rilassante davanti al suo microfono anni 60. Osservai a lungo il cielo con le sue meravigliose luci bianche. Arrivò il cameriere con la tazza di tè. “Ecco a lei, madame.” “Come? Oh sì, grazie.” Afferrai delicatamente la tazza e con un rapido gesto strappai la bustina di zucchero e la versai all'interno. Svuotai la tazza in un sol sorso, il tè ancora fumante e mi si appannarono gli occhiali. Lasciai i soldi sul tavolo con una piccola mancia. Uscii dal locale e percorsi gli ultimi metri che i separavano da casa col naso all'insù ad osservare il cielo. Entrai in casa e subito Gas mi saltò addosso felicissimo di vedermi. Gli diedi da mangiare e dopo essermi fatta un bagno caldo, mi infilai sotto le coperte con il mio morbido pigiamone. Da quel giorno, ogni sera, passo in quel bar, mi siedo ascoltando la solita canzone, con la solita tazza di tè e i soliti occhiali appannati e mi sento davvero in pace.
Non
servono grandi cose per essere felici, ma cose piccole che ti entrano
nel cuore e non ti lasciano più, proprio come quel piccolo tè caldo
e quel piccolo squarcio di cielo stellato.
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