Da molto si sente parlare della guerra in Siria e io, sinceramente, non mi
sono mai proposta di chiedere spiegazioni o andare a cercare su internet
informazioni riguardanti questo “argomento”, almeno fino a ora. Sui
giornali e ai telegiornali si parla sempre di questa grande guerra civile in
Siria, ma io, non mi sono mai sentita
“coinvolta”; piuttosto distaccata. Forse perché non si trattava(almeno fino
a qualche giorno fa)del nostro paese o forse perché non penso che potrei fare
qualcosa per quelle persone in difficoltà. La mia opinione penso che non potrebbe migliorare la situazione.
Davanti a tutto ciò però non bisogna
arrendersi, ma cercare di diffondere le idee di pace in modo da far capire a quelle
persone che non sono sole, che per vivere in un mondo sereno non bisogna
combattere.
Certo sono molto triste
per quello che sta accadendo e soprattutto scioccata per il numero di vittime
che non mi aspettavo così alto; 110.000 persone tra civili, anziani, donne, bambini e
adolescenti come noi, che hanno sogni, speranze e passioni. Credo però che
questo lo pensi la maggior parte delle persone.
Io piuttosto non riesco a capire come persone
dello stesso paese, della stessa nazione, possano scontrarsi tra di loro tanto
da “dar vita” a una guerra civile (che dura da quasi tre anni) e che mette in
pericolo la loro stessa vita e quella dei loro connazionali quali uomini, donne
e bambini che dovrebbero vivere la loro infanzia serenamente, ma ai quali è
stata negata a causa di opinioni diverse di uomini al dì sopra di loro.
In questo ultimo mese poi si pensa siano state
utilizzate armi chimiche contro gli oppositori, se sono state effettivamente utilizzate
e se continueranno ad utilizzarne, allora vi sarà l’intervento degli Stati Uniti,
anche se io credo che sia solo a scopo politico.
Per quanto riguarda l’intervento del Papa, invece sono d’accordo con le
sue parole. La guerra infatti non si risolve con la violenza perché questa
porta solo morte e dolore; Papa Francesco ha aggiunto anche che da tutto questo
si può uscire, che si può trovare un’altra soluzione, un’altra strada se tutti
lo vogliono e gridano sì alla pace. Per
concludere vorrei aggiungere che secondo me da tutte le situazioni (difficili e
non) si può uscire in modo pacifico, credo però che in questo caso bisognerebbe
proprio cambiare il modo di pensare, la mentalità di quelle persone e cercare
un dialogo, uno scambio di idee, un confronto senza più morti inutili e dolore.
Credo che sia molto difficile, ma spero che un giorno tutte le nostre
speranze e quelle delle persone siriane, i pensieri di pace e le preghiere,
vengano ascoltate.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.