Siamo qui oggi al Palazzo Pirelli di Milano per la recensione del nuovo libro "Città di Cenere" scritto dal nuovo scrittore emergente Salvatore Ferrari.
La stampa penserà a tenerlo occupato con alcune domande riguardanti il libro.
"Signor Ferrari,signor Ferrari!Come mai ha intitolato questo libro "Città di Cenere"?
"In questo libro mi sono maggiormente soffermato sui danni che la città di Pompei ha conseguito durante l'eruzione del 59 d.C.Dopo la catastrofe,la città sembrava immersa nel colore grigio:c'era cenere dappertutto,si era persino appiccicata ai muri!!Non potevate immaginare che spettacolo orripilante!La gente cercava di correre per mettersi in salvo ma,niente da fare.Io che sono andato là fisicamente,vi posso garantire che può impressionare.Le rocce che oggi sono presenti sul luogo dell'eruzione,nell'antichità invece erano delle persone come me e come voi.
Dopo questa mia affermazione,penso di averla soddisfatta abbastanza."
"Sicuramente Signor Ferrari,al cento per cento!"
"Signor Ferrari,come pensa che reagisca il pubblico a questo libro?"
"Beh,più che a reagire penso che la gente si debba rendere conto di quello che questo libro vuole dimostrare con la sua tesi,cioè che l'eruzione non ha portato solamente caos e distruzione,ma anche disperazione e tristezza nel cuore di quelle persone che sono rimaste senza i propri cari."
"Grazie per la sua risposta,Signor Ferrari."
Penso che per oggi possa bastare,le due domande di oggi ci hanno già dimostrato il grande significato di questo libro e complimentiamoci con il suo straordinario ideatore:un bel applauso a Salvatore Ferrari!
da"Il Corriere della Sera"
va bene.
RispondiEliminaho eliminato l'altro articolo
Grazie prof
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