La
guardavo camminare per i corridoi della scuola e mi saliva l'ansia:
era sempre sola, sempre a testa bassa, sempre inespressiva
.
Quelle
poche volte che parlava la sua voce usciva asciutta senza trasmettere
alcuna emozione, quelle poche volte in cui ero riuscita a guardarla
negli occhi non avevo visto nulla, solo l'iride e la pupilla,
nient'altro.
Sembrava
avvolta da un velo di apatia.
Me
la ricordavo quando ancora sorrideva, quando ancora passava in
segreteria durante la ricreazione solo per fare un saluto alla
vecchia Mrs. Jenckins, era così bella che sembrava un fiore, un
bellissimo fiore in procinto di sbocciare.
Poi
però, il fiore aveva cominciato a seccare.
Nessuno
sapeva perché, nessuno sapeva come.
Di
punto in bianco aveva smesso di sorridere e aveva cominciato a
declinare inviti, ad isolarsi durante il pranzo e nei cambi d'ora.
All'inizio
si vedeva ancora qualche straccio di emozione sul suo volto, ma poi
aveva indossato quella maschera uniforme che celava qualunque cosa ed
era diventata angosciante.
Respingeva
chiunque, quasi le creasse un senso di repulsione la compagnia umana.
Respingeva anche la compagnia dei libri e della musica che prima
amava così tanto.
Non
era raro che la vedessi sul muretto davanti alla palestra a non fare
semplicemente niente, lo sguardo fisso e vuoto diritto davanti a sé.
Avevo
provato a parlarle, a chiederle cosa non andasse, ma mi aveva
ignorato totalmente, come se fosse sorda.
Come
lei non parlava quasi mai gli altri lo facevano quasi sempre:
facevano mille domande, inventavano duemila risposte e sputavano
tremila cattiverie.
Ne
avevo le tasche piene.
Sapevo
di non essere nulla per lei, ma mi ero eletta come la sua paladina
protettrice, senza alcun motivo, mi sentivo semplicemente in dovere
di farlo.
Adesso
gli altri studenti additavano me come “la pazza che tentava di
farsi amica quella statua di ghiaccio”, ma sinceramente, non
m'importava un bel niente.
Volevo
fare germogliare di nuovo quel bellissimo fiore.
E
pensavo di esserci riuscita quando, dopo molto tempo, mi sorrise
spontaneamente.
Mi
sbagliavo.
Me
ne resi conto solo dopo due settimane che non la vedevo.
I
petali avevano cominciato a staccarsi già da tempo.
Il
fiore era appassito.
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