domenica 15 dicembre 2013

Apatica

La guardavo camminare per i corridoi della scuola e mi saliva l'ansia: era sempre sola, sempre a testa bassa, sempre inespressiva
.
Quelle poche volte che parlava la sua voce usciva asciutta senza trasmettere alcuna emozione, quelle poche volte in cui ero riuscita a guardarla negli occhi non avevo visto nulla, solo l'iride e la pupilla, nient'altro.
Sembrava avvolta da un velo di apatia.
Me la ricordavo quando ancora sorrideva, quando ancora passava in segreteria durante la ricreazione solo per fare un saluto alla vecchia Mrs. Jenckins, era così bella che sembrava un fiore, un bellissimo fiore in procinto di sbocciare.
Poi però, il fiore aveva cominciato a seccare.
Nessuno sapeva perché, nessuno sapeva come.
Di punto in bianco aveva smesso di sorridere e aveva cominciato a declinare inviti, ad isolarsi durante il pranzo e nei cambi d'ora.
All'inizio si vedeva ancora qualche straccio di emozione sul suo volto, ma poi aveva indossato quella maschera uniforme che celava qualunque cosa ed era diventata angosciante.
Respingeva chiunque, quasi le creasse un senso di repulsione la compagnia umana. Respingeva anche la compagnia dei libri e della musica che prima amava così tanto.
Non era raro che la vedessi sul muretto davanti alla palestra a non fare semplicemente niente, lo sguardo fisso e vuoto diritto davanti a sé.
Avevo provato a parlarle, a chiederle cosa non andasse, ma mi aveva ignorato totalmente, come se fosse sorda.
Come lei non parlava quasi mai gli altri lo facevano quasi sempre: facevano mille domande, inventavano duemila risposte e sputavano tremila cattiverie.
Ne avevo le tasche piene.
Sapevo di non essere nulla per lei, ma mi ero eletta come la sua paladina protettrice, senza alcun motivo, mi sentivo semplicemente in dovere di farlo.
Adesso gli altri studenti additavano me come “la pazza che tentava di farsi amica quella statua di ghiaccio”, ma sinceramente, non m'importava un bel niente.
Volevo fare germogliare di nuovo quel bellissimo fiore.
E pensavo di esserci riuscita quando, dopo molto tempo, mi sorrise spontaneamente.
Mi sbagliavo.
Me ne resi conto solo dopo due settimane che non la vedevo.
I petali avevano cominciato a staccarsi già da tempo.
Il fiore era appassito.


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