Raphael.
Il vecchio e scorbutico Raphael.
Lo conoscevano tutti, ma lui non conosceva nessuno. Se ne stava sulla sua montagna, sempre.
Ventiquattr'ore su ventiquattro. Sette giorni su sette. Tanti si chiedevano come facesse a mangiare,a bere, ma semplicemente cosa facesse tutto il giorno rintanato nella sua dimora.
Ma lui era così. Testardo fin dalla nascita. Non sopportava i mortali, così si era isolato da loro circa 20 prima. Aveva provato ad interagire con loro, ma senza risultato. Appena un mortale lo riconosceva, scappava a gambe levate da lui. E lui rimaneva solo. Sempre.
Alla fine si era stufato di provare e riprovare, così aveva deciso di dar fine a quella sofferenza, rifugiandosi in un posto mai visitato da nessuno, che solo a guardarlo metteva i brividi. Ma non a Raphael. Lui non aveva paura di niente e di nessuno. Aveva già ucciso. Non avrebbe esitato a farlo di nuovo anche se era ormai stanco di combattere. Anche se era immortale, in quella parte della sua vita si sentiva vecchio e stanco, ma sapeva che dopo qualche secolo di riposo, sarebbe finalmente tornato ad essere quello di una volta. Il Raphael viaggiatore e conquistatore. Il più terribile e maligno della sua specie: i demoni.
Ovviamente non era sempre stato così stanco. Aveva avuto grosse vittorie, ma anche qualche piccola sconfitta. Ma non si arrendeva mai. Aveva visto posti mai visitati prima di allora. Con uno strumento fondamentale e vitale per lui: le sue ali. Erano di un verde smeraldo accecante; non potevi guardarle per più di trenta secondi, se no potevi rimanerci secco. Erano perfette in qualsiasi punto, tranne che all'estremità destra dell'ala destra. Li c'era un segno indelebile del suo grande amore: Luce. Lei per un periodo era stata la sua ragione di vita. Quando ancora non si conoscevano avevano avuto uno scontro molto violento e lei gli aveva frantumato un pezzo d'ala. Era davvero un'abile guerriera, ma erano troppo diversi: lei era un angelo e la legge era molto chiara: "un angelo e un demone non possono avere una relazione". Per parecchio tempo avevano tenuto nascosto i loro sentimenti, ma un giorno, il capo supremo degli angeli venne a sapere della loro relazione e mandò la ragazza in esilio e fece combattere Raphael contro la bestia più temuta di tutti: il Terrus. Era una bestia enorme, un incrocio tra un drago e toro. Però con la sua forza e tenacia, Raphael riuscì a sconfiggerla, procurandosi però non poche ferite. Ma a lui non interessavano quelle. La sua ferita più grande era nel cuore: non avrebbe mai più rivisto la sua amata. Aveva attraversato oceani, continenti per trovarla, ma senza nessuno risultato. Era qui aveva cercato aiuto tra i mortali, e qui si era rifugiato nella montagna. Ma solo di una cosa era certo: appena si sarebbe messo in forze l'avrebbe cercata ancora, dappertutto, fino a rendersi conto che ormai l'aveva persa per sempre.
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