venerdì 27 dicembre 2013

INTERVISTA - DENUNCIA


A "Il corriere della Sera"

23 Dicembre 2013

Sabato 21 Dicembre, si tenne a Milano una conferenza di Gian Antonio Stella, famoso giornalista italiano, riguardante gli scavi di Pompei e di come la Sovrintendenza se ne "occupa".
Il giornalista ha fatto, in qualche modo, una denuncia ai responsabili degli scavi pompeiani.

Dopo la conferenza, gli furono fatte alcune domande...


"Cosa ne pensa lei della ristrutturazione di Pompei?"

"Ma in quali mani si trovano, Gran Dio! Perché mai il cielo invia tali ricchezze a gente così poco in grado di apprezzarle?
Questa frase è stata pronunciata nel 1775, da Alphonse de Sade, inorridito dalle condizioni in cui erano i capolavori di Pompei, come del resto anch'io.
Uso questa citazione per raccontarvi il nuovo scandalo del Teatro di Pompei, sottoposto l’anno scorso a una ristrutturazione “che lo ha letteralmente stuprato” con un bagno di cemento."

"Lei pensa che tutti i fondi, vengano utilizzati unicamente per le ristrutturazioni ?"

"Vi faccio anche un surreale elenco dettagliato di spese fatte negli ultimi 2 anni: si parte dai 55mila euro serviti per comprare mille bottiglie di vino con l’etichetta ‘Villa dei Misteri’ da regalare ad ambasciate e consolati, ma rimaste per lo più in un magazzino;si passa poi ai 102.963 euro investiti per censire i 55 cani randagi del sito e per creare su Internet una ridicola scheda biografica di ognuno di loro; ma il pezzo forte è sicuramente rappresentato da quei 3 milioni di euro serviti per la creazione del sito web ‘Pompeiviva’, in cui troviamo un video stupefacente dove un ragazzo entra nella Villa dei Misteri e mentre scatta una fotografia, all’improvviso i personaggi degli affreschi iniziano a cantare la celebre canzone ‘I Will Survive’.

"Lei pensa che sarebbe giusto da parte dei cittadini, fare delle offerte per la ristrutturazione?"

" Io penso che sia giusto che i cittadini aiutino, come possono, alla ristrutturazione degli scavi...
Sinceramente, non sono convinto che accettino le offerte, perché ormai non interessa più niente a nessuno...
Lo dimostra un imprenditore romano, Pietro Salini.
Quest' ultimo voleva offrire 20 milioni per la ricostruzione ma la sovrintendenza non ne sa nulla. Il costruttore disse che Pompei sta crollando... Non possiamo mandare il simbolo dell'Italia allo sfascio. Voglio donare 20 milioni per un progetto di rilancio ma non riesco a darli, vuol dire che qualcosa non va”.




2 commenti:

  1. va bene, ma, invece dei passati remoti iniziali, usa il passato prossimo

    :-)

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