martedì 30 aprile 2013

Lo scorpione.

Un uomo stava ritto sulla riva, appoggiato al fusto d'una giovane palma...

Messaggio dal Nilo.


Un uomo stava ritto sulla riva, appoggiato al fusto d'una giovane palma...

Lo spirito del Nilo


Tutto era calmo sulle rive del maestoso Nilo.

Ventiquattro ore prima


Erano appena passate le quattro di un pomeriggio di primo autunno.

Il Lago Scandinavo.

Erano appena passate le quattro di un pomeriggio di primo autunno.

Evviva lo scorpione!

Un uomo stava ritto sulla riva, appoggiato al fusto di una giovane palma

Leila

Un uomo stava ritto sulla riva, appoggiato al fusto d'una giovane palma. Si chiamava Khaled ed era il figlio del faraone. Non mangiava da giorni ed era estremamente disidratato, visto il clima torrido. Cosa avrebbe dato per un bicchiere di acqua fresca...Era fuggito da circa una settimana,dopo aver assassinato il padre e la madre per rubare lo "scarabeo magico". Era una collana d'oro con un ciondolo a forma di scarabeo al quale era attribuito il potere dell'immortalità. Era custodito dal faraone e simboleggiava l'immortalità della civiltà egizia.

Torta avventura

Erano appena passate le quattro di un pomeriggio di primo autunno. Sandra, la domestica, si staccò dalla finestra della cucina che dava sul lago con le labbra serrate; da mezzogiorno era già la quindicesima o ventesima volta. Questa volta, mentre veniva via disfece e riannodò distrattamente le stringhe del grembiule.

Una vita insieme a nessuno.

Attendeva non si sa che cosa.

Miguel e il Nilo

Tutto era calmo sulle rive del maestoso Nilo.

Elia

Tutto era calmo sulle rive del maestoso Nilo.

LA GROTTA

Erano appena passate le quattro di un pomeriggio di primo autunno.

EGITTO

Tutto era calmo sulle rive del Nilo.

Il ladro di gioielli

Tutto era calmo sulle rive del maestoso Nilo.

IL FARO DI ALESSANDRIA

Tutto era calmo sulle rive del maestoso Nilo.

lunedì 29 aprile 2013

Ester

Erano appena passate le quattro di un pomeriggio di primo autunno. Sandra, la domestica, si staccò dalla finestra della cucina che dava sul lago con le labbra serrate; da mezzogiorno, era già la quindicesima o ventesima volta. Questa volta, mentre veniva via, disfece e riannodò distrattamente le stringhe del grembiule.

Il grembiule

Questa volta, mentre veniva via, disfece e riannodò distrattamente le stringhe del grembiule. Era sporco. Sporco di rosso. Rosso sangue. Sandra, però, era calma e non aveva paura di essere scoperta. Andò nella camera da letto, per fortuna era al piano terra, non avrebbe fatto fatica a spostare il cadavere.

L'occhio

Tutto era calmo sulle rive del maestoso Nilo.

Una nuova vita

Tutto era calmo sulle rive del maestoso Nilo. Il sole stava per scomparire dietro le altissime cime delle immense palme piumate, fra un mare di fuoco che arrossava le acque del fiume, facendole sembrare bronzo appena fuso, mentre a levante un vapore violaceo, che diventava di momento in momento più fosco, annunciava le prime tenebre.

sabato 27 aprile 2013

2000 ANNI FA

Tutto era calmo sulle rive del maestoso Nilo.
Il sole stava per scomparire dietro le altissime cime delle immense palme piumate, fra un mare di fuoco che arrossava le acque del fiume, facendole sembrare bronzo appena fuso, mentre a levante un vapore violaceo, che diventava di momento in momento più fosco, annunciava le prime tenebre.

HAIKU

GOCCE DI PIOGGIA
DISSETANO I FIORI
NUOVE NASCITE

martedì 23 aprile 2013

ANNA

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva.

non la vediamo

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva.

Legami indivisibili.

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e la vedeva.

L'isola maledetta

Magari era lì, che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte.

Un tramonto indimenticabile

La compagnia veniva su, sbandata, per la scorciatoia che infila il crinale del colle: tanta era la fretta che i sassi rimossi dai ragazzi, rotolando in giù e urtando i piedi delle tre signore, non parevano nemmeno avvertiti.

Gli occhi della Luna.

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva.

I tre fratelli

La compagnia veniva su, sbandata, per la scorciatoia che infila il crinale del colle: tanta era la fretta che i sassi rimossi dai ragazzi, rotolando in giù e urtando i piedi delle tre signore, non parevano nemmeno avvertiti.

gli angeli esistono

La compagnia veniva su, sbandata, per la scorciatoia che infila il crinale del colle: tanta era la fretta che i sassi rimossi dai ragazzi, rotolando in giù e urtando i piedi delle tre signore, non parevano nemmeno avvertiti.

Sarà l'aurora.

Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno che per primo... la vedeva.

Il fantastico trio

La compagnia veniva su, sbandata, per la scorciatoia che infila il crinale del colle: tanta era la fretta che i sassi rimossi dai ragazzi, rotolando in giù e urtando i piedi delle tre signore, non parevano nemmeno avvertiti.

Che donna! Che gran donna!

Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente,  sul ponte

Litigi.

Nessuno chiacchierava o cantava più come un'ora fa, sotto i castagni,...

E disse:"Meglio morire che essere adulti!"

Magari era lí che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte e lei passava davanti a qualcuno, ma quel qualcuno non é che la vedesse poi cosí bene: di sfuggita, come un'ombra lei passava sotto al naso al malcapitato.

LA LEGGENDA

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva.

Gabriele

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa...e la vedeva.

Altri gusti, se così possiamo dire..

...Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte; poteva essere ovunque, sta di fatto che chiunque l'avesse vista passare, non poteva fare a meno di notarla.

Mi tengo dentro il vuoto che di te mi resta...

Il vecchio Ax diceva: <<Ci sono quelle sere che sono più dure, dove serve bere via le paure...>>

Era solo una storia...

Nessuno chiacchierava o cantava più come un'ora fa, sotto i castagni si intravedeva qualche riccio caduto forse a causa del vento che, sempre più prepotente, spettinava le chiome degli alberi.

Il naufragio

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva.

LA COLLINA

La compagna veniva su, per la scorciatoia che infilava il crinale del colle:tanta era la fretta che i sassi rimossi dai ragazzi, rotolando in giù e urtando i piedi delle signore, non parevano nemmeno avvertiti.

LA SIRENA

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva.

lunedì 22 aprile 2013

Sorbetto al limone

... anche io l'avevo vista, fu un'occasione fortuita: sentii delle gocce sul collo, così guardai verso l'alto e la riconobbi, era la contessa di cui tutti parlavano.

domenica 21 aprile 2013

La compagnia

La compagnia veniva su, sbandata, per la scorciatoia che infila il crinale del colle: tanta era la fretta che i sassi rimossi dai ragazzi, rotolando in giù e urtando i piedi delle tre signore, non parevano nemmeno avvertiti.

" TI VA UN CAFFè INSIEME?"

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire... Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi... Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno che per primo... la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte. 

giovedì 18 aprile 2013

mercoledì 17 aprile 2013

La casa abbandonata

Se stai per metterti a leggere, evita. Tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finché sei ancora intero. Salvati. Ci sarà pure qualcosa di meglio alla tv. Oppure, se proprio hai del tempo da buttare, che so, potresti andare fuori, c'è un sole splendido oggi! No? E va bene, come vuoi. Ma adesso ascoltami .

martedì 16 aprile 2013

Lettore avvisato, mezzo salvato.


Salvati.        

Ci sarà pure qualcosa di meglio alla tv. Oppure, se proprio hai del tempo da buttare, che so, potresti recuperare la vespa rossa fiammeggiante che fino ad ora hai lasciato nel tuo garage protetta da un esile telo scuro. Potresti decidere di sfrecciare ai limiti della velocità lasciando che i tuoi capelli vengano pettinati dal vento, rifiutando di metterti il casco.

Segreto fatale

Se stai per metterti a leggere, evita.
Tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finché sei ancora intero.
Salvati.

Se stai per metterti a leggere, evita

Se stai per metterti a leggere, evita.

leggendo..

Se stai per metterti a leggere, evita. Tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finché sei ancora intero.

Nostalgia

Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman.

Antonio

Aveva preso il pullman che l'avrebbe portato dai suoi veri genitori.

ceniamo insieme, papà


Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman.
Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.
Aveva preso il pullman che l'avrebbe portato da qualche parte, sicuramente ad una meta, a lui ancora sconosciuta.

ASSASSINO SULL' AUTOBUS

Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.

Il silenzio della neve.

Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.
Aveva preso il pullman che l'avrebbe portato da un villaggio immerso nella campagna, all'affollatissima Milano. Aveva passato la sua adolescenza e parte degli anni successivi in una cascina insieme alla sua povera e vecchia nonna. La donna l'aveva accudito ed aveva reso meno amaro il distacco dai suoi genitori, tragicamente morti in un'incidente stradale.

Ciao mamma...

Aveva preso il pullman che l'avrebbe portato da sua madre, all'ospedale.

Il pianoforte


Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.
Aveva preso il pullman che l'avrebbe portato dall'affollatissima Roma ad un piccolo paese sperduto nelle montagne, avvolto dal brillante candore della neve. Era un uomo piuttosto vecchio e molto introverso. Immerso nei suoi pensieri si accorse appena che aveva terminato il lungo viaggio e, dopo aver recuperato la sua valigia, scese salutando cordialmente l'autista.

Armando

Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.

NON LEGGERE!

Se stai per metterti a leggere, evita.

Vivi la vita!

Se proprio hai del tempo da buttare, che so, potresti

GIGI

Se stai per metterti a leggere evita.

Confessione.

Se stai per metterti a leggere, evita.
Tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finché

Pioggia

Potresti guardare una saga di un film, tanto per annoiarti, oppure rileggere un libro che ti é sempre piaciuto. Qualunque cosa é meglio di questa storia... mi raccomando, se c'é il Sole non leggere per nessun motivo: alla fine per te sarà come se piovesse.

La solitudine



Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.

lunedì 15 aprile 2013

Angela


Ci sarà pure qualcosa di meglio alla tv. Oppure, se proprio hai del tempo da buttare, che so, potresti uscire e farti una passeggiata. No eh? Proprio non ti va. Ok; poi però non venirmi ha dire che questa storia ti annoiava, perché hai scelto tu di stare ad ascoltarmi.

Il libro

...
Oppure, se hai proprio del tempo da buttare , che so, potresti andare a trovare il tuo vecchio vicino di casa e invitarlo a fare una partita a scacchi.

domenica 14 aprile 2013

Cosa pensi di me?


Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.

BIANCO COME LA NEVE

Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.
Aveva preso il pullman che l'avrebbe portato dalla fermata sotto casa sua al cimitero di Londra.



I SACRIFICI DI CRISTIAN E IRISSA


Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.

giovedì 11 aprile 2013

HAIKU

GIORNATE LUNGHE
VENTICELLO TIEPIDO
è PRIMAVERA


non c'è nulla -
i campi e le montagne
rubati dalla neve

NAITO JOSO
(1662 - 1704)

nel vecchio stagno
una rana si tuffa.
Il rumore dell'acqua.

MATSUO BASHO
1644 - 1694)

mercoledì 10 aprile 2013

martedì 9 aprile 2013

sognando Madrid

Le colline che attraversano la valle dell'Ebro erano lunghe e bianche.

La casa dei ricordi

La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto. Aveva resistito a tre uragani ed era una costruzione solida come una nave.

Viva l'amore!

«Cosa prendiamo?» chiese la ragazza. Si era tolta il cappello e lo aveva messo sul tavolo. «Fa piuttosto caldo» disse l'uomo.

L'amuleto


La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto. Aveva resistito a tre uragani ed era una costruzione solida come una nave.

Il binario del ritorno.


"Cosa prendiamo?" chiese la ragazza. Si era tolta il cappello e lo aveva messo sul tavolo. "Fa piuttosto caldo" disse l'uomo.
-Forse sei troppo agitato, è solo un viaggio e, dopotutto, sei abituato a vagabondare per il mondo..- disse la ragazza facendo scorrere la sua mano lungo il tavolo, per intrappolare quella dell’amico, senza smettere di guardarlo negli occhi.

L'Oceano e la Luna.


La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto. Aveva resistito a tre uragani ed era una costruzione solida come una nave. L'ombreggiavano alte palme da cocco piegate dagli alisei, e uscendo di casa dal lato dell'oceano si poteva scendere per la scogliera, traversare la striscia di rena bianca ed entrare nella Corrente del Golfo. A guardarla in una giornata senza vento l'acqua della Corrente era blu scuro. Ma quando ci s'immergeva, sopra quella rena bianca e farinosa c'era solo la luce verde dell'acqua, e di ogni pesce grosso si vedeva l'ombra molto tempo prima che quello potesse raggiungere la spiaggia.

Lui ritornerà

Paul amava quella casa.

Finché morte non vi separi

"Cosa prendiamo?" chiese la ragazza. Si era tolta il cappello e lo aveva messo sul tavolo. "Fa piuttosto caldo" disse l'uomo.

"Perché non prendiamo due succhi di frutta, allora? Tu come lo vuoi?" gli chiese Sonia. "Oggi ho voglia di strawberry!" disse Luke col suo accento americano.

Un sogno

La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto. Aveva resistito a tre uragani ed era una costruzione solida come una nave. 

Un mare spietato

La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto.

La barca color corallo

La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto.

L’AMERICANO, LA SPAGNOLA E IL CAMERIERE

Le colline che attraversano la valle dell'Ebro erano lunghe e bianche.

La follia

Ma quando ci s'immergeva, sopra quella rena bianca e farinosa c'era solo la luce verde dell'acqua, e di ogni pesce grosso si vedeva l'ombra molto tempo prima che quello potesse raggiungere la spiaggia.
Derek fissava l'orizzonte. Abbassò lo sguardo sul grande oceano, le cui acque gli ricordavano gli occhi di sua figlia Kate, blu scuro, profondi come un abisso.

Caffè

Contro il fianco della stazione c'era l'ombra calda dell'edificio e una tenda, fatta di filze di tubetti di bambù, appesa davanti alla porta aperta del bar, per tener fuori le mosche.
"Cosa prendiamo?" chiese la ragazza. Si era tolta il cappello e lo aveva messo sul tavolo. "Fa piuttosto caldo" disse l'uomo.

la figlia

Le colline che attraversano la valle dell'Ebro erano lunghe e bianche.

BINARIO NUMERO DUE

 Le colline che attraversano la valle dell'Ebro erano lunghe e bianche. Di qua non c'era ombra né alberi, e la stazione era tra due file di binari sotto il sole. Contro il fianco della stazione c'era l'ombra calda dell'edificio e una tenda, fatta di filze di tubetti di bambù, appesa davanti alla porta aperta del bar, per tener fuori le mosche. L'americano e la ragazza che era con lui sedevano a un tavolo all'ombra, fuori dell'edificio.

Il peggio deve ancora venire.

Lungo la scogliera vi era nascosta una grotta, ma solo chi era veramente esperto di quei luoghi lo sapeva.

Suggestione.

"Cosa prendiamo?" chiese la ragazza. Si era tolta il cappello e lo aveva messo sul tavolo. "Fa piuttosto caldo" disse l'uomo.
Ed aveva ragione, il calore faceva tremolare l'aria e creava la strana illusione di bagnato sull'asfalto.

L' URAGANO

La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto

lunedì 8 aprile 2013

Il Faro


La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto. Aveva resistito a tre uragani ed era una costruzione solida come una nave.

Addio

Arrivò il cameriere: “Cosa vi porto, ragazzi?”
“Per me una coca, grazie. Se è possibile con ghiaccio"                                                          
Rimasero un attimo in silenzio.

Il ritorno

Dietro questo paesaggio i bambini aspettavano sempre il vecchio pescatore Elia. Lui era un uomo brusco, ma buono. Raccontava sempre di strane avventure di quando era vice-capitano di una nave chissà quale...

domenica 7 aprile 2013

M

scritto da Eugenia

Il sole emerse dalle nebbie sanguigno, striminzito e crucciato. Poco dopo scomparve nel freddo grigiore del mattino mentre spuntava una giornata di malumore.

IL SOGNO DI STEVEN

La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto. Aveva resistito a tre uragani ed era una costruzione solida come una nave.
(in ricordo del nostro viaggio a Roma)

all'imbrunire,
follia di primavera:
una grandinata

kuren to su
haru no kurui ya
arare furu       

TAKAI KITO
(1741 - 1789)

silenzio:
graffia la pietra
la voce delle cicale

shizukasa ya
iwa ni shimiiru
semi no koe

MATSUO BASHO
(1644 - 1694)
pioggia:
attraversa il mio cancello
un mazzo di iris

ame no hi ya
kado sagete yuku
kakitsubata

ITO SHINTOKU
(1634 - 1698)

sabato 6 aprile 2013

L'AMORE DELL'OCEANO

La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto. Aveva resistito a tre uragani ed era una costruzione solida come una nave. L'ombreggiavano alte palme da cocco piegate dagli alisei, e uscendo di casa dal lato dell'oceano si poteva scendere per la scogliera, traversare la striscia di rena bianca ed entrare nella Corrente del Golfo.

venerdì 5 aprile 2013

mercoledì 3 aprile 2013

Un pomeriggio a Parigi...

Il sole emerse dalle nebbie sanguigno, striminzito e crucciato.

La rondine Louis

Louis era molto preoccupato per la sua gente, tutte quelle brutte giornate che hanno fatto ritardare i piccoli assaggi di primavera di inizio marzo non erano previste. Non sapevano che avrebbero dovuto aspettare di migrare per tornare nei loro nidi.

Un cielo cupo e nero...

Il Sole emerse dalle nebbie sanguigno, striminzito e crucciato.

GLI INSEPARABILI


Lo sparo emise un suono secco e acuto, seguito subito dopo da un silenzio tombale, come se il tempo si fosse fermato. Hugo rimase impietrito davanti alla finestra ad osservare l’uomo che si muoveva svelto tra gli alberi nel parco di fronte.

La marcia della primavera

Il sole emerse dalle nebbie sanguigno,striminzito e crucciato.

La gelosia, altro che brutta bestia, ti devasta..

Tutto era fermo.
Parigi sembrava nel pieno dell’inverno. No anzi, non nel pieno dell’inverno, assomigliava più al clima cupo della sera, quando il dott. Jackill si trasformava in mr. Hide;

Turbine

A Parigi anche la notte precedente il tempo era stato piovoso e burrascoso. Ora gli uccelli dopo un breve tripudio mattutino ammutolirono all'improvviso.
Così dal nulla si levò un gran vento, non una brezza tiepida e primaverile come si confaceva alla stagione che avrebbe dovuto sbocciare ormai a giorni, bensì un'aria fredda e tagliente: quell'aria che fa sbattere le porte e sibilare le imposte.

Nuvole nere, poi è arrivato lui...

- scritto da Camilla Attolini
Quell'ultimo giorno d'inverno non aveva risparmiato nessuno,  un grosso acquazzone aveva costretto tutti i parigini a rinchiudersi nelle case e negli uffici, le strade erano completamente deserte, Parigi era diventata una triste città annoiata, che aspettava con ansia l'arrivo del 21 marzo...

il verde distrutto

Un fulmine aveva squarciato il cielo dividendolo in tanti pezzetti come in un puzzle e questi staccati gli uni dagli altri lasciarono sgocciolare una fastidiosa pioggerellina.

martedì 2 aprile 2013

Run away

Il grande orologio aveva rintoccato ormai sette volte. 
In lontananza si poteva udire il rumore delle serrande che chiudevano e gli sbadigli del vecchio Tom, il calzolaio.

Nostalgia di primavera.


Nonostante mancasse un solo giorno all'inizio della primavera, un cielo cupo e grigio, colmo di nuvole minacciose, dominava i cieli di Parigi. 

Flora.


Il sole emerse dalle nebbie sanguigno, striminzito e crucciato. Poco dopo scomparve nel freddo grigiore del mattino mentre spuntava una giornata di malumore. Era il 20 di marzo, cioè un giorno prima che cominciasse la primavera la quale non si sentiva ancora da nessuna parte. Pioggia e bufere e gente infreddolita in tutto il paese. A Parigi anche la notte precedente il tempo era stato piovoso e burrascoso. Ora gli uccelli dopo un breve tripudio mattutino ammutolirono all'improvviso.

La gara di ballo


Il sole emerse dalle nebbie sanguigno, striminzito e crucciato. Poco dopo scomparve nel freddo grigiore del mattino mentre spuntava una giornata di malumore. Era il 20 di marzo, cioè un giorno prima che cominciasse la primavera la quale non si sentiva ancora da nessuna parte. Pioggia e bufere e gente infreddolita in tutto il paese. A Parigi anche la notte precedente il tempo era stato piovoso e burrascoso. Ora gli uccelli dopo un breve tripudio mattutino ammutolirono all'improvviso. 

Moda primaverile

La primavera si era beffata di tutti... persino i poveri uccellini rimasero senza parole. Parigi era immersa in una coltre di nebbia, gelida e il vento tagliente sembrava spezzare i poveri rami che avevano gettato soltanto qualche timido bocciolo

ULTIMO GIORNO D'INVERNO

La città delle luci era immersa in una leggera foschia mattutina che rendeva le vie di Parigi tristi e cupe,  la luna aveva lasciato posto al sole che faceva capolino da dietro nere nubi e gli uccellini rallegravano quell'ultimo giorno d'inverno, festeggiando l'arrivo di una primavera che sembrava ancora lontanissimo.

PRIMAVERA DOVE SEI?

Il sole emerse dalle nebbie sanguigne striminzito e crucciato. Poco dopo scomparve nel freddo grigiore del mattino mentre spuntava una giornata di malumore. Era il 20 di Marzo  giorno prima che cominciasse la primavera la quale non si sentiva da nessuna parte.

lunedì 1 aprile 2013

La cupa Parigi

L'inverno, la pioggia, il freddo non sembravano mai cessare. Ogni giorno  pareva sempre essere più cupo e in pochi riuscivano a sopportare la malinconia che quelle giornate riuscivano a trasmettere.

Primavera dove sei?

La primavera non sembrava piu' arrivare. Erano mesi ormai che il cielo era grigio e coperto di nubi cariche di pioggia, che continuava a cadere persistente. C'erano stati soltanto alcuni giorni di sole ma poi si era tornati subito al solito tempo piovoso e freddo. Il vento sferzante che portava con se le grandi gocce di pioggia gelata sembrava non cessare mai.

Arriva la Primavera !

Mary dormiva profondamente,erano le due del mattino quando Milú,il suo gattino,andò a svegliarla.