Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.
Aveva preso il pullman che l'avrebbe portato da un villaggio immerso nella campagna, all'affollatissima Milano. Aveva passato la sua adolescenza e parte degli anni successivi in una cascina insieme alla sua povera e vecchia nonna. La donna l'aveva accudito ed aveva reso meno amaro il distacco dai suoi genitori, tragicamente morti in un'incidente stradale.
Ora anche lei, stanca e dal cuore debole, lo aveva lasciato, sospirando parole di dolce premura, mentre si abbandonava sorridendo sulla sua cigolante sedia a dondolo. Il ragazzo aveva provato a condurre una vita solo in quel luogo, ma si rendeva sempre più conto di non riuscire più a sopportare il silenzio che sentiva attorno che, ogni giorno, penetrava sempre più dentro la sua giovane anima rendendola fredda come ghiaccio.
Molte volte aveva pensato di cambiare vita, andare in un luogo più sereno in cui conoscere persone nuove, trovare un lavoro più redditizio e, perché no, riaccendere in sé l'emozione dell'amore, ma non ne era mai stato realmente in grado, poiché vincolato dai valori affettivi che possedeva in quella modesta abitazione.
Dopo tre anni, si era finalmente deciso, aveva superato definitivamente la mancanza della nonna ed era pronto ad un nuovo inizio.
Mentre riepilogava tutto questo nella sua mente, il pullman si fermò, e lui si accorse appena in tempo che era quella la sua fermata!
Scese facendo un cenno distratto al conducente e si diresse verso il centro della grande città. C'erano colori molti accesi, cartelloni pubblicitari ovunque, donne d'affari che indossavano abiti dei più disparati colori e forme. Iniziò a sorridere, il trambusto dei clacson e delle moto stava pian piano coprendo il silenzio a cui era abituato. Visitò la città, non si perse nemmeno un centimetro della straordinaria Milano!
Durante la bella stagione se ne stava tutto il tempo in giro ad ascoltare il piacevole rumore delle auto, delle persone che parlavano freneticamente al telefono e dei bambini che si lamentavano per la scuola.
Ma in seguito,con l'arrivo dell'inverno, tutto quel baccano si fece leggero fino a svanire.A quel punto iniziò a rendersi conto che il caos aveva solamente nascosto al suo interno il silenzio, che graffiava dentro di lui per provare ad avere il sopravvento.
Chiuse tutte le finestre, e rimase ad assaporare ancora quella malinconia. Pianse. Ora lo sentiva.
Era chiaro nella sua mente il silenzio, il silenzio della neve.
Ma, in seguito,
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