martedì 23 aprile 2013

Il fantastico trio

La compagnia veniva su, sbandata, per la scorciatoia che infila il crinale del colle: tanta era la fretta che i sassi rimossi dai ragazzi, rotolando in giù e urtando i piedi delle tre signore, non parevano nemmeno avvertiti.

I primi grilli della sera cominciavano a chiamarsi, qualche uliva rinsecchita, nei campi al di là dei muriccioli, crocchiava cadendo dal ramo sulle stoppie. Nessuno chiacchierava o cantava più come un'ora fa, sotto i castagni, c’era un silenzio terribile,un silenzio quasi imbarazzante. I ragazzi accesero un fuoco e montarono le tende. La tranquillità venne subito interrotta dalle urla d’impazienza di Luca. Quel ragazzo era così goffo e così incapace che,non si sa come,fece un buco enorme nella sua tenda verdone scuro.
“Ma no, no non è possibile!! Simo,Gio …  la mia tenda è andata!”
“Beh,ti pareva! Non aspettarti di dormire con me stanotte!”
“Grazie Gio,sei sempre così gentile,un vero amico,il migliore insomma!”
“Modestamente!”
“Tranquillo Luca,stanotte puoi stare pure nella mia di tenda,faremo un po’ a turni. La prossima volta cerca di essere meno bestia!!”
“Afferrato …”
Avevano tutti 16 anni e questo fantastico trio era partito per un campeggio di cinque giorni. Erano solo al primo giorno e già Luca ne aveva combinata una delle sue. Simone lo sapeva che non dovevano portarselo dietro,ma Giovanni insistette ed eccoli qua. L’impacciato,il brontolone ed il saggio. Tre ragazzi completamente diversi,ma pur sempre migliori amici. Si conoscevano dalla prima elementare, dei ragazzi inseparabili,sempre insieme anche se qualche litigata non è mai mancata. Dopotutto l’amicizia è questo,è fatta anche di incomprensioni. E’ naturale. Certo che quella volta Simone la combinò veramente grossa. Diciamo che poteva almeno evitare.
La notte peggiore di tutte. Giovanni quasi mai perdeva la pazienza,cercava sempre di darsi una regolata.
“Ehi Gio!”
“Dimmi             Luca”
“Non è che mi daresti un po’ della tua coperta? Sai che soffro tanto il freddo …”
“Figurati,tieni pure.”
“Ah Gio … mi potresti versare un goccio d’acqua? Sono molto assetato.”
“Dimenticavo! Già che ci sei passami la mia torcia. Si sa mai che dopo debba andare in “bagno”…”
E tante altre richieste del genere perseguitarono il povero Giovanni per tutta notte. Si svegliò con un mal di testa atroce,aveva dormito veramente poco. “Accidenti a Luca!” pensò fra sé e sé. Era ora di fare colazione. Simone era già fuori davanti al fuoco che cuoceva i Marshmallow su di un bastoncino.
“Buongiorno dormiglione!”
“Giorno …”
“Che hai? Sembri stravolto!”
“Lo sono …  Luca non ha fatto altro che rompere per tutto il tempo! Avrò dormito massimo due orette! Stanotte te lo becchi tu!”
“Mi tocca, ah ma con me farà il bravo … lo sa che se rompe in mia presenza gli mollo una bella sberla e via.”
“Tu sei fin troppo cattivo però!!”
“Ma gli sta bene! Quando è troppo è troppo!”
“Ma è un bravo ragazzo!”
“Si ma rompe troppo,te l’avevo detto che doveva starsene a casa,quello combina solo guai!”
“Su Simo è nostro amico!”
Ma Simone non rispose si limitò a sbuffare. Luca uscì dalla tenda in quel preciso istante.
“Giorno! Dormito bene?”
“Si.”
“Beh ti credo!”
Subito Giovanni diede una gomitata a Simone guardandolo con una faccia strana …  come per dire “ Piantala,stai zitto!”. Luca sembrava strano,più taciturno del solito.
“Luca ti senti bene?”
“Si.”
Aveva una faccia malinconica,cupa. Un Luca così non si era mai visto. Si alzò di scatto e disse:” Vado a prendere della legna per il fuoco.”
“Stai attento mi raccomando!”
“Vai vai … uno in meno!”
Simone proprio non cedeva. Appena Luca si fu allontanato un poco,Giovanni mollò una sberla all’amico.
“Ma cosa ti prende? Non l’hai ancora capito che così l’offendi?!”
“Che sarà mai … “

Passarono i minuti, Luca non si era ancora fatto vivo. Passò un quarto d’ora e ancora niente. Passò un’ora …  nessuna traccia di Luca. Nel frattempo aveva cominciato a piovere e i due si erano rintanati in una delle due tende.
“Mi sto preoccupando per Luca …  è quasi passata più di un’ora e non è ancora arrivato,poi sta piovendo veramente tanto fuori!”
“Ma si tanto arriverà prima o poi … purtroppo!”
“Simone,adesso però smettila! “
“Ok,hai ragione,ma secondo me quel rincitrullito si è perso”
“E se sul serio si fosse perso?”
“ Si arrangia!”
“Ma insomma! Gli vuoi almeno un po’ di bene?!”
Non rispose. Giovanni si alzò.
“ E dove te ne vai adesso?”
“A cercare il mio migliore amico.”
“Non mi va di restare solo,magari quello ha bisogno di me … aspettami arrivo!”
I due s’incamminarono alla ricerca del povero Luca.
“LUCA,LUCA! DOVE SEI?”
“LUCA!!”
Ma niente. Continuavano ad urlare a squarciagola,ma Luca non rispondeva. Camminarono per ore in cerca dell’amico scomparso. Questa volta anche Simone,stranamente,sembrava preoccupato. Ormai si fece quasi notte,il cielo era nero come non mai. Una nebbia fitta avvolgeva tutto il paesaggio come per proteggerlo dal freddo. La preoccupazione ormai era a mille. Ma proprio quando i due se  ne stavano per arrendersi, intravidero una figura nera che si muoveva titubante fra la boscaglia.
“Luca sei tu?”
Ma nessuno rispose. Ritentarono. Strizzarono gli occhi per cercare di vedere meglio cosa o chi fosse. Non c’erano dubbi. Eccolo là Luca! Subito lo rincorsero pieni di gioia,felici di averlo ritrovato. Una brutta visuale,però,si presentò davanti ai loro occhi. Il povero Luca a stento riusciva a reggersi in piedi. Perdeva sangue alla testa e al ginocchio. Immediatamente Simone lo prese in braccio e si mise a correre con dietro Giovanni fino al loro “rifugio”. Arrivati,tentarono di chiamare l’ambulanza ma non c’era campo. Fortunatamente avevano preso un kit di medicazioni in caso di evenienza. Disinfettarono le ferite,presero delle bende gli fasciarono la testa e il ginocchio. Ma non sembrava stare meglio. Giovanni accese il fuoco,Simone si tolse la maglietta,la bagnò con una bottiglietta d’acqua e la poggiò sulla fronte di Luca. Dopo qualche nano secondo l’infortunato si ritrovò avvolto in una calda coperta di lana. Aspettarono con impazienza qualche minuto e finalmente Luca si risvegliò.
“Ehi ragazzi,dove mi trovo?”
“Al sicuro Luca,non ti preoccupare ci siamo qui noi”
“ Non dovevi mica prendere la legna? Dov’è?”
Luca rise.
“ Ragazzi,scusate se me ne sono andato per i fatti miei … vi ho sentiti parlare mentre io ero ancora in tenda mezzo addormentato,avete ragione. Mi sento un peso.” 
“ No Luca,non ti devi scusare! Siamo noi che dobbiamo scusarci con te. Siamo stati ingiusti,io soprattutto che non ho fatto altro che evitarti e farti sentire una persona inutile.”
“ Simo,questa è la prima volta che ti sento chiedere scusa a Luca”
“ Era giusto così, dopotutto …  siamo migliori amici!”
“ Esatto, ma una domanda, perché sei così malconcio Luca?”
“ Mi sembra di essere inciampato in un tronco, c’era molta nebbia e non vedevo più niente”
“L’importante è che sei sano e salvo,adesso godiamoci questi tre giorni in pace!”

I tre ragazzi se ne stettero quasi tutta notte in tenda a scherzare e a ridere come matti. I tre giorni seguenti furono un vero spasso e se ne ritornarono a casa contenti e soddisfatti,anche se erano partiti con il peggiore dei modi! 







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