I primi grilli della sera cominciavano a chiamarsi, qualche uliva rinsecchita, nei campi al di là dei muriccioli, crocchiava cadendo dal ramo sulle stoppie. Nessuno chiacchierava o cantava più come un'ora fa, sotto i castagni, c’era un silenzio terribile,un silenzio quasi imbarazzante. I ragazzi accesero un fuoco e montarono le tende. La tranquillità venne subito interrotta dalle urla d’impazienza di Luca. Quel ragazzo era così goffo e così incapace che,non si sa come,fece un buco enorme nella sua tenda verdone scuro.
“Ma no, no non è
possibile!! Simo,Gio … la mia tenda è
andata!”
“Beh,ti pareva! Non
aspettarti di dormire con me stanotte!”
“Grazie Gio,sei sempre
così gentile,un vero amico,il migliore insomma!”
“Modestamente!”
“Tranquillo Luca,stanotte
puoi stare pure nella mia di tenda,faremo un po’ a turni. La prossima volta
cerca di essere meno bestia!!”
“Afferrato …”
La notte peggiore di
tutte. Giovanni quasi mai perdeva la pazienza,cercava sempre di darsi una
regolata.
“Ehi Gio!”
“Dimmi Luca”
“Non è che mi daresti un
po’ della tua coperta? Sai che soffro tanto il freddo …”
“Figurati,tieni pure.”
“Ah Gio … mi potresti
versare un goccio d’acqua? Sono molto assetato.”
“Dimenticavo! Già che ci
sei passami la mia torcia. Si sa mai che dopo debba andare in “bagno”…”
E tante altre richieste
del genere perseguitarono il povero Giovanni per tutta notte. Si svegliò con un
mal di testa atroce,aveva dormito veramente poco. “Accidenti a Luca!” pensò fra
sé e sé. Era ora di fare colazione. Simone era già fuori davanti al fuoco che
cuoceva i Marshmallow su di un bastoncino.
“Buongiorno dormiglione!”
“Giorno …”
“Che hai? Sembri
stravolto!”
“Lo sono … Luca non ha fatto altro che rompere per tutto
il tempo! Avrò dormito massimo due orette! Stanotte te lo becchi tu!”
“Mi tocca, ah ma con me
farà il bravo … lo sa che se rompe in mia presenza gli mollo una bella sberla e
via.”
“Tu sei fin troppo cattivo
però!!”
“Ma gli sta bene! Quando è
troppo è troppo!”
“Ma è un bravo ragazzo!”
“Si ma rompe troppo,te l’avevo
detto che doveva starsene a casa,quello combina solo guai!”
“Su Simo è nostro amico!”
Ma Simone non rispose si
limitò a sbuffare. Luca uscì dalla tenda in quel preciso istante.
“Giorno! Dormito bene?”
“Si.”
“Beh ti credo!”
Subito Giovanni diede una
gomitata a Simone guardandolo con una faccia strana … come per dire “ Piantala,stai zitto!”. Luca
sembrava strano,più taciturno del solito.
“Luca ti senti bene?”
“Si.”
Aveva una faccia
malinconica,cupa. Un Luca così non si era mai visto. Si alzò di scatto e disse:”
Vado a prendere della legna per il fuoco.”
“Stai attento mi
raccomando!”
“Vai vai … uno in meno!”
Simone proprio non cedeva.
Appena Luca si fu allontanato un poco,Giovanni mollò una sberla all’amico.
“Ma cosa ti prende? Non l’hai
ancora capito che così l’offendi?!”
“Che sarà mai … “
Passarono i minuti, Luca
non si era ancora fatto vivo. Passò un quarto d’ora e ancora niente. Passò un’ora
… nessuna traccia di Luca. Nel frattempo
aveva cominciato a piovere e i due si erano rintanati in una delle due tende.
“Mi sto preoccupando per
Luca … è quasi passata più di un’ora e
non è ancora arrivato,poi sta piovendo veramente tanto fuori!”
“Ma si tanto arriverà
prima o poi … purtroppo!”
“Simone,adesso però
smettila! “
“Ok,hai ragione,ma secondo
me quel rincitrullito si è perso”
“E se sul serio si fosse
perso?”
“ Si arrangia!”
“Ma insomma! Gli vuoi
almeno un po’ di bene?!”
Non rispose. Giovanni si
alzò.
“ E dove te ne vai adesso?”
“A cercare il mio migliore
amico.”
“Non mi va di restare
solo,magari quello ha bisogno di me … aspettami arrivo!”
I due s’incamminarono alla
ricerca del povero Luca.
“LUCA,LUCA! DOVE SEI?”
“LUCA!!”
Ma niente. Continuavano ad
urlare a squarciagola,ma Luca non rispondeva. Camminarono per ore in cerca dell’amico
scomparso. Questa volta anche Simone,stranamente,sembrava preoccupato. Ormai si
fece quasi notte,il cielo era nero come non mai. Una nebbia fitta avvolgeva
tutto il paesaggio come per proteggerlo dal freddo. La preoccupazione ormai era
a mille. Ma proprio quando i due se ne
stavano per arrendersi, intravidero una figura nera che si muoveva titubante fra
la boscaglia.
“Luca sei tu?”
Ma nessuno rispose.
Ritentarono. Strizzarono gli occhi per cercare di vedere meglio cosa o chi
fosse. Non c’erano dubbi. Eccolo là Luca! Subito lo rincorsero pieni di
gioia,felici di averlo ritrovato. Una brutta visuale,però,si presentò davanti
ai loro occhi. Il povero Luca a stento riusciva a reggersi in piedi. Perdeva
sangue alla testa e al ginocchio. Immediatamente Simone lo prese in braccio e
si mise a correre con dietro Giovanni fino al loro “rifugio”.
Arrivati,tentarono di chiamare l’ambulanza ma non c’era campo. Fortunatamente
avevano preso un kit di medicazioni in caso di evenienza. Disinfettarono le
ferite,presero delle bende gli fasciarono la testa e il ginocchio. Ma non
sembrava stare meglio. Giovanni accese il fuoco,Simone si tolse la maglietta,la
bagnò con una bottiglietta d’acqua e la poggiò sulla fronte di Luca. Dopo
qualche nano secondo l’infortunato si ritrovò avvolto in una calda coperta di
lana. Aspettarono con impazienza qualche minuto e finalmente Luca si risvegliò.
“Ehi ragazzi,dove mi trovo?”
“Al sicuro Luca,non ti
preoccupare ci siamo qui noi”
“ Non dovevi mica prendere
la legna? Dov’è?”
Luca rise.
“ Ragazzi,scusate se me ne
sono andato per i fatti miei … vi ho sentiti parlare mentre io ero ancora in
tenda mezzo addormentato,avete ragione. Mi sento un peso.”
“ No Luca,non ti devi
scusare! Siamo noi che dobbiamo scusarci con te. Siamo stati ingiusti,io
soprattutto che non ho fatto altro che evitarti e farti sentire una persona
inutile.”
“ Simo,questa è la prima
volta che ti sento chiedere scusa a Luca”
“ Era giusto così,
dopotutto … siamo migliori amici!”
“ Esatto, ma una domanda,
perché sei così malconcio Luca?”
“ Mi sembra di essere
inciampato in un tronco, c’era molta nebbia e non vedevo più niente”
“L’importante è che sei
sano e salvo,adesso godiamoci questi tre giorni in pace!”
I tre ragazzi se ne
stettero quasi tutta notte in tenda a scherzare e a ridere come matti. I tre
giorni seguenti furono un vero spasso e se ne ritornarono a casa contenti e
soddisfatti,anche se erano partiti con il peggiore dei modi!
qualche nano secondo> qualche secondo
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