Sandra, la domestica, si staccò dalla finestra della cucina che dava sul lago con le labbra serrate; da mezzogiorno, era già la quindicesima o ventesima volta. Questa volta, mentre veniva via, disfece e riannodò distrattamente le stringhe del grembiule,poi prese il secchio e iniziò a lavare freneticamente il pavimento. Erano ore che aspettava l’arrivo della sorella Linda, e si era veramente scocciata.
Linda era stata incaricata
di andare al mercato del paese, le era stato detto di tornare al più presto, ma
evidentemente chi glielo aveva ordinato non la conosceva.
Linda odiava lavorare al
castello, anzi non le piaceva proprio lavorare. Era la persona più
scansafatiche che si potesse incontrare, tutto il contrario della sorella maggiore
Sandra. L’unica cosa che amava fare, oltre al far niente, era osservare la
natura: poteva restare seduta per ore ad osservare gli animaletti che
popolavano i boschi vicino al castello.
Quella mattina non andò al
mercato, ma si fermo nei pressi di un piccolo laghetto nel centro della
boscaglia. Pensava di essere una delle poche persone a conoscerlo, e forse era
proprio così perché era nascosto dalla fitta vegetazione, e solo una bambina
poteva farsi strada. Le acque dello
stagno era stranamente limpide e si riusciva ad ammirare il fondale, ai lati
crescevano alte le piante acquatiche e alle volte il gracidare delle rane era
insopportabile.
Dietro allo stagno c’era
una grotta la cui roccia, quando illuminata dal sole, splendeva come i
diamanti. Linda li aveva viste molte volte al collo di molte vecchie signore al
castello. Ma la cosa che la affascinava
di più era lo strano buio luminoso: la grotta era buia ma alla fine si
poteva notare una fioca luce che brillava.
Linda, dopo aver passato
settimane a fissarla, si decise a scoprire cosa ci fosse dopo quella luce.
Senza paura iniziò ad addentrarsi nell’oscurità, e inizio così a camminare a
camminare e a camminare fino a quando non iniziò a sentire dei passi. All’inizio
non ci fece molto caso, ma poi questi passi iniziarono a farsi sempre più
forti, un crescendo di tamburo. Più si inoltrava nella grotta più tutto
si faceva più nero e scuro, stava morendo di paura.
Ad un tratto senti la terra sotto i suoi piedi
tremare, la fievole luce alla fine della grotta si spense e udì una voce amica
chiamarla per nome.
fermo >fermò
RispondiEliminapiccolo laghetto > laghetto
senti <sentì
il secchio non è una metonimia