martedì 9 aprile 2013

L’AMERICANO, LA SPAGNOLA E IL CAMERIERE

Le colline che attraversano la valle dell'Ebro erano lunghe e bianche.
Di qua non c'era ombra né alberi, e la stazione era tra due file di binari sotto il sole. Contro il fianco della stazione c'era l'ombra calda dell'edificio e una tenda, fatta di filze di tubetti di bambù, appesa davanti alla porta aperta del bar, per tener fuori le mosche. L'americano e la ragazza che era con lui sedevano a un tavolo all'ombra, fuori dell'edificio. Faceva molto caldo e il direttissimo da Barcellona doveva arrivare di lì a quaranta minuti. Si fermava due minuti in quella stazione e proseguiva per Madrid. "Cosa prendiamo?" chiese la ragazza. Si era tolta il cappello e lo aveva messo sul tavolo. "Fa piuttosto caldo" disse l'uomo.
L’uomo si chiamava Pat, era alto e slanciato, aveva i capelli spettinati e la barba folta.
Portava degli occhiali da sole scuri, ma nonostante questo pareva avere un’aria poco amichevole. La ragazza che gli stava vicino era una bellissima bruna con i capelli lunghi e gli occhi ancora più scuri, si chiamava Penelope, era evidente che si trattava di una ragazza del luogo. Quei due formavano una strana coppia, un uomo straniero sulla trentina e una ragazza spagnola che poteva avere al massimo vent’anni.
“Cosa ti aspettavi? Che facesse freddo?” chiese la ragazza con tono canzonatorio. L’uomo non rispose alla provocazione: prese il giornale locale che stava sul tavolo ed iniziò a sfogliarlo.
Il cameriere si avvicinò al tavolo dei due “Cosa posso portarvi?” disse. “Mi porti dello scotch” rispose freddamente Pat senza togliere lo sguardo dal giornale. La ragazza a quella richiesta gli chiese con sorpresa “ Uno scotch? Ma sono le dieci del mattino! Ne sei davvero sicuro? non mi sembra il caso di prendere alcolici prima di…” “Ho detto che voglio uno scotch!” la zittì Pat bruscamente. Il cameriere cominciò a sentirsi in imbarazzo e per di più quel uomo non gli piaceva affatto. Fortunatamente era il suo ultimo ordine, il suo turno stava svolgendo al termine, aveva lavorato tutta la notte. A questo punto la ragazza disse sorridendo “ Per me una limonata con ghiaccio, por favor”. Il cameriere se ne andò pensando che in meno di mezz’ora sarebbe stato in spiaggia; consegnò il foglietto dove era annotato l’ordine al vecchio barista, dicendogli “Sono le dieci, il mio turno è finito, io me ne vado, pensaci tu” e prese la sua roba dalla stanza del personale ed uscì dal retro.
Pat si alzò e si diresse verso il retro del bar, entrò nella stanza del personale facendo ben attenzione che nessuno lo stesse osservando e prese lo zainetto grigio.
Quello che conteneva lo zainetto era il motivo perché lui, un americano del Minessota, si era recato fino in Spagna.
Pat e Peneolope, appena finito di bere le due bevande e dopo aver pagato il conto, si allontanarono diretti verso la ferrovia. Non si dissero una parola, Pat non parlava quasi mai, le aveva parlato solo per spiegarle il piano, rifletté Penelope, lei, che era convinta che tutti gli americani fossero socievoli e divertenti.
Aspettarono il treno che veniva da Barcellona per circa cinque minuti. Quando arrivò, Penelope iniziò ad innervosirsi, guardò Pat ma lui era indifferente come sempre. Improvvisamente Pat le prese la mano e le fece un cenno: il loro uomo era appena sceso.
Era un uomo anziano, portava un capello di paglia ed era difficile vederlo in viso. Portava solo una piccola valigetta, non si sarebbe fermato a lungo. Pat e Penelope lo seguirono. Prese un tavolo nel bar in cui erano stati prima i due e si accese una sigaretta. Penelope iniziò a tremare, diventava sempre più tesa. Anche Pat non sembrava più così sicuro di sé.
Pat e Penelope si avvicinarono al tavolo dell’uomo con il cappello di paglia e si sedettero. L’uomo smise di fumare e li guardò con sguardo minaccioso “Avete i soldi dell’ultimo carico?” Pat non rispose, si limitò a consegnare al uomo lo zainetto grigio. L’uomo buttò la sigaretta nel posacenere e tolse di mano lo zainetto a Pat.


Lo aprì frettolosamente ed esclamò “È forse uno scherzo questo?! Cosa ci fanno un asciugamano e altri oggetti da spiaggia in questo zaino? Dove sono i soldi?!” Pat e Penelope si rivolsero uno sguardo pieno di stupore e di paura. L’uomo anziano disse loro:“Oh, ragazzi miei, avete perso due milioni di dollari e credo che il vostro capo non ne sarà affatto contento”. Con questo si alzò dal tavolo e se ne andò.
Nel frattempo il cameriere era arrivato alla spiaggia e aprì lo zainetto, ma invece del suo asciugamano e costume da bagno trovò un sacco di soldi. Il cameriere impallidì alla vista di tanto denaro, si infilò le scarpe che si era tolto e montò sulla sua moto ed iniziò a dirigersi a velocità massima verso casa sua.
Pat intanto corse verso la stanza del personale, frugò dappertutto ma non c’erano altri zainetti grigi. Tornò allora da Penelope, le prese la mano ed insieme corsero fuori dalla stazione e salirono sulla sua fuoristrada. Dovevano lasciare il paese il prima possibile, prima che gli scagnozzi di Alfred e Rodrigo li trovassero.

Descrizione dei personaggi ed epilogo

Pat era un uomo che lavorava per Alfred, un gangster di New York, commerciante di droga. Il suo compito era quello consegnare i soldi ai venditori stranieri che procuravano la droga che poi Alfred avrebbe rivenduto negli Stati Uniti. I soldi venivano lasciati dagli scagnozzi di Alfred in posti nascosti, Pat, appena saputo il luogo dove erano nascosti, andava a prenderli e li consegnava personalmente ai venditori.
Penelope era una ragazza del paese, figlia di un criminale, ha dovuto fare da guida all’uomo inviato in Spagna, Pat, dal gangster Alfred, il cliente del capo di suo padre, Rodrigo.
L’uomo con il cappello di paglia era il braccio destro di Rodrigo mandato da lui stesso per prendere i soldi degli ultimi pacchi inviati negli Stati Uniti.
Il cameriere si chiamava Pablo, non era nemmeno lui un uomo molto onesto: fuggì con la grossa somma con cui si era ritrovato per caso in Colombia insieme alla moglie dove si diede alla bella vita.
Di Pat e Penelope non si seppe più nulla.

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