martedì 30 aprile 2013

Una vita insieme a nessuno.

Attendeva non si sa che cosa.
 Di fronte a lui, sulla sponda opposta, si scorgevano stranamente, tra i cespugli d'aloe, due piccoli alligatori che, senza far rumore, rientrarono nel letto del fiume. L'uomo se ne stava lì, tranquillo, come se non avesse paura del buio della notte. Come se nessuno lo aspettasse da qualche parte, fissava un punto nell orizzonte: il Sole, il quale come un sasso che affonda nell'acqua, calava, dietro una lunga linea continua interrotta dalle sommità delle dune: l'orizzonte. Lo fissó finche non scomparve, a quel punto si tolse il lino e lo stese a terra, sulla sabbia ancora bollente. Guardava il cielo stellato, che mai lo era stato più di quella notte. Sospirava, ma non si sa a cosa stesse pensando. Prese un ramoscello secco e se lo mise in bocca, canticchiava qualcosa di cui non si comprendeva il significato. Si addormentò poco dopo sotto il chiarore delle stelle. La mattina arrivò presto, e lo stesso disco che la sera prima si era immerso nel fiume adesso riemergeva. L'uomo si svegliò stuzzicato dai raggi solari, era un pescatore, si chiamava Samir. Prese il suo legno e dopo averlo slegato, prese il largo alla volta del luogo dove aveva lasciato le reti. Ci mise un po' a trovarle, ne tirò su una e subito si accorse che la pesca di quel giorno non aveva fruttato molto: i pesci non c'erano, solo delle alghe. Si accorse che qualcosa non andava. Si sporse per prendere la seconda rete. Un coccodrillo gli azzannò un braccio trascinandolo nel fiume. Samir cercò di opporsi invano, l'animale non fece in tempo ad iniziare il tipico movimento rotatorio che  il Nilo era già diventato rosso. Dopo una lotta impari, un "crac" segnò la vittoria della bestia. Per Samir non c'era più speranza, solo la pace. Che senso aveva vivere una vita senza nessuno con cui condividerla?

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