lunedì 8 aprile 2013

Addio

Arrivò il cameriere: “Cosa vi porto, ragazzi?”
“Per me una coca, grazie. Se è possibile con ghiaccio"                                                          
Rimasero un attimo in silenzio.
Nessuno dei due sapeva cosa dire, fin quando Charlotte si fece avanti.
“Non possiamo fare finta che non sia successo niente Jack. Ti ho visto ieri, al cinema. Vedo che hai già trovato l’amichetta nuova; neanche una settimana che ci siamo lasciati, e..”
“Ecco le coche”, disse il cameriere.
“Grazie”, disse la ragazza “e già te ne vai a spasso con un’altra. Per fortuna che non sei più nella mia vita, uno come te meglio perderlo che trovarlo..”“Ma piantala! Smettila di farmi delle scenate, soprattutto adesso che siamo sul lavoro. Fortunatamente me ne andrò a Barcellona col capo e non mi vedrai mai più”
“Cosa!? Te ne vai anche tu!? Ma come? Ti trasferisci o vai là per un mese?”
“Ho deciso di trasferirmi, perché se non posso vivere con te, allora tanto vale che resti. Tu sei tutto, lo sai. Dopo un anno di relazione, ci siamo lasciati. Non so nemmeno io bene il perché; ci siamo stufati, abbiamo voluto cambiare.. Non lo so il perché. Però una cosa la so, io ci sto male, ci sto male. Sento il tuo profumo ovunque in casa, ogni cosa che vedo mi ricorda te: ogni macchia sul cuscino, ogni spazzolino rotto, ogni maniglia rovinata, ogni lenzuolo stropicciato.. Tutto. Non ce la faccio ad andare avanti, quindi ho deciso di rifarmi una vita da un’altra parte. Sarà dura, ma devo farcela. Ho bisogno di stare bene. La ragazza che hai visto ieri era mia sorella, non l’hai riconosciuta perché si era andata a tagliare i capelli. Comunque, il capo sta per arrivare per dirti che anch’io andrò con lui, quindi fai finta di non saperlo. Mi dispiace Charly, ma è così. Addio”

Il capo arrivò, con la valigia e i due biglietti del treno in mano.

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