Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva.
È una cosa difficile da capire. Voglio dire... Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi... Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno che per primo... la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte ed ella appariva, leggera come un soffio di vento.
Era una fanciulla snella e slanciata, molto aggraziata nei movimenti. Nonostante la sua immensa bellezza, notarla era ogni giorno più difficile, a causa delle sue misteriose fughe durante il tramonto.
Solo una volta ebbi la fortuna di intrattenerla per qualche minuto in una breve ma intensa "chiacchierata". La trovai, un pomeriggio, sul ponte mentre piangeva lacrime amare nell'oceano salato.
Mi avvicinai senza far alcun rumore, e mi accostai a lei.
La osservai a lungo, senza proferire parola.
Mi specchiai nei suoi occhi scuri e luccicanti come stelle.
La profondità del suo sguardo m'impauriva; riversava in me un vortice di emozioni turbinante.
Mi sembrava di osservare l'Universo. E lei non esitava a sostenere la "conversazione". Era superba, consapevole d'esser meravigliosa anche con le lacrime negli occhi. Mi avvicinai.
La sua pelle era pallida e senza imperfezioni. Avrei tanto voluto accarezzare quel viso, ma mentre la mia mano s'allungava, solo gli occhi restarono a fissarmi.
Quella stupenda figura di donna era svanita, proprio com'era apparsa. La sera successiva osservai la luna, e trovai la mia conferma.
Due occhi luminosi mi sorridevano da quel pallido astro.
Era Lei.
:)
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