Oppure, se hai proprio del tempo da buttare , che so, potresti andare a trovare il tuo vecchio vicino di casa e invitarlo a fare una partita a scacchi.
...
CAP. II
Ma ormai é troppo tardi, hai letto anche fin troppo: se vuoi continuare a leggere devi però scappare, il piú lontano possibile da dove sei ora. Corri. Sbrigati. Fa che nessuno se ne accorga...
"Mamma! Dove hai preso questo libro!? É davvero bello, sembra quasi che quello che dice lo scrittore tu lo debba fare veramente!" Gridò dalla sua camera S., le piaceva davvero tanto leggere libri, specialmente quelli intriganti e misteriosi. Non sapeva e non pensava nemmeno che quel libro potesse parlare seriamente e piú andava avanti piú si immergeva nella lettura.
CAP. III
Non é ancora successo niente? Beh, preparati: tutto d'ora in avanti cambierà e succederanno cose strane, inquietanti a dir poco.
Ormai S. stava leggendo quel libro da piú di un giorno, e da piú di un giorno non riusciva a staccarsi da quelle pagine nemmeno per bere un bicchier d'acqua o per mangiare:deperiva ogni giorno di piú. Nemmeno a scuola seguiva piú le lezioni. Dopo 4 giorni si era isolata quasi completamente dalla classe, quando veniva chiamata non rispondeva come se fosse diventata tutta d'un colpo sorda. Una cosa strana successe però il 4° giorno: per l'ennesima volta era stata chiamata dalla prof. di storia e, per l'ennesima volta non aveva risposto ed era andata avanti a leggere. L'insegnante infuriata le aveva chiuso il libro sotto il naso e lei aveva cominciato a gridare, a urlare e contorcersi come in preda ad un dolore pazzesco, graffiava il banco con le unghie. Spaventata da questa reazione inaspettata la prof. le ridiede, intimorita, il libro.
CAP. VII
Che ti avevo detto? Questa é una delle prime conseguenze, ma arriveranno fatti ben piú gravi.
Tornata a casa S., stranamente, si fece un panino e si rinchiuse in camera sua a leggere. La sorellina, intanto, era seduta sulla poltrona a guardare i cartoni animati: li adorava davvero tanto. Ad un tratto si accorse di una macchiolina rossa che aveva sotto il piedino scalzo: "Mamma! Mamma! Guarda cos'ho!" "Non ti preoccupare sei soltanto un po' sporca di pennarello." Tranquillizzata, la bambina tornò a sedersi sulla poltrona, ma, quando lo fece, la poltrona fece spuntare dei fili, come delle radici, che stringevano la piccola: sempre piú forte, sempre piú forte. La bambina cercava di liberarsi dimenandosi e gridando, ma piú lo faceva piú veniva stretta fino a soffocare. Nessuno l'aveva sentita. Quando la mamma tornò in soggiorno non vide nessuno, ma non si preoccupò perché per lei non c'era stato nessuno, addirittura come se la bambina non fosse mai esistita.
CAP. X
Presto scomparirà tutto. Poco a poco. Molto lentamente e nessuno se ne accorgerà.
E una cosa analoga successe al papà qualche giorno dopo. Era sera presto e il papà stava sistemando gli ultimi attrezzi da lavoro. Li stava riordinando con cura, si potrebbe quasi dire che fosse un maniaco dell'ordine, forse piú di sua moglie. Sta di fatto che, mentre riordinava i suoi attrezzi, vide un topo, piccolo:ma quanto li odiava i topi. Questo però gli fece un altro effetto: papà aveva già in mano il martello per colpirlo. Ma, quando si avvicinò, vide il piccolo topino lí, rannicchiato e impaurito, o cosí sembrava: il topo diventò grosso come un ratto di fogna, in un colpo, con gli occhi rossi, fece un balzo e lo morse; di colpo l'uomo cadde a terra e vide solamente il piccolo topino, ritornato alle dimensioni reali, andarsene via. Poi chiuse gli occhi e morí. Per la seconda volta la moglie andò a vedere cosa fosse successo e da dove provenisse quel tonfo, ma del marito non ne era rimasta traccia e lei non si ricordò nemmeno di essere sposata.
CAP. XV
Ora hai letto il libro. Sei contento/a? Bene, ma ora smetti! É l'ultimo capitolo! Non puoi, non devi finirlo! Non devi leggere quella parola che inizia per f! Sai benissimo qual'é! Fermati! Chiudi questo dannato libro! Brucialo! Ha portato soltanto sofferenze! Fermati per l'amor del cielo! Questa é l'ultima possibilità per tornare indietro!
C'é da dire che S. non sapeva niente di quello che era successo a sua sorella o a suo papà: lei era chiusa in camera quando erano accaduti quei fatti. A quelle parole però S. si intimorí un po', ma non si fece prendere dall'ansia e dal panico: andò avanti a leggere quel libro. La mamma, intanto, salita per caso in camera della figlia, si spaventò alla sua vista: magra, per non dire trasparente, triste in volto, con la pelle quasi grigia. Quell'immagine terrificante la preoccupò molto e cominciò a dire insistentemente alla figlia di chiudere il libro e di piantarla di leggerlo. Ma la ragazza non le diede ascolto e andò avanti. Quando arrivò alla parola fatale si lasciò andare e si accasciò sul letto davanti agli occhi della madre; ma questa, per la terza e ultima volta, non si accorse di niente.
Della figlia non era rimasta traccia, soltanto il libro era lí davanti a lei, aperto sull'ultima pagina con al centro una grossa parola. Prima di chiudere e riporre il libro la donna la lesse: cadde a terra, a peso morto. Il suo corpo scomparve e il libro maledetto si "teletrasportò" in un altro luogo, pronto a mietere vittime e terrore.
CAP. XV
FINE.
conseguenze, ma
RispondiEliminama, quando lo fece, la
attrezzi, vide
tonfo, ma
qual é> qual' é ( femminile)
alla sua > a sua
questa, per la terza e ultima volta, non
scomparí > scomparve
è un modo gentile per dire di non leggere?
;D
No no,anzi...volevo e speravo di render il testo un po' inquietante...;)
EliminaCORRETTO!
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