martedì 23 aprile 2013

Gabriele

Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa...e la vedeva.
È una cosa difficile da capire.Voglio dire...Ci stavamo in più di mille, su quella nave,tra ricconi in viaggio,e emigranti,e gente strana,e noi...Eppure c'era sempre uno, uno solo,uno che per primo...la vedeva.Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando,semplicemente,sul ponte del molo che la intravedeva in tutto il suo splendore.In particolare un ragazzo,ne era stato affascinato.Si chiamava Gabriele, un turista di ventisei anni venuto da Roma per staccare un attimo la spina dalla sua professione di bancario.Non era mai stato su una nave.Il solo pensiero di salirci lo terrorizzava.Quando era bambino si sognava sempre dei naufragi, delle catastrofi, sempre con una fine agghiacciante.Ma questa volta decise di superare la sua paura, voleva vincere quel terrore che da sempre lo tormentava.Quando aprirono lo sportello, Gabriele prese i bagagli e si imbarcò subito sulla nave.Andò nella sua cabina, si cambiò i vestiti e si diresse fuori, sul ponte più alto della nave.Udiva l'aria che gli penetrava dritta in faccia, il profumo di salsedine lo rinvigorì.Si posò sulla ringhiera bianca del ponte e guardò fisso l'orizzonte.Non aveva più paura di niente, nessuno lo poteva fermare. Si sentiva in pace con sè stesso, aveva tutte le idee chiare.Ad un certo punto si udì un frastuono.Era semplicemente la sirena, che diede il segnale alla nave di partire.

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