martedì 16 aprile 2013

Ciao mamma...

Aveva preso il pullman che l'avrebbe portato da sua madre, all'ospedale.

Simone aveva sempre creduto di essere rimasto orfano quando era molto piccolo, era stato allevato dalle suore di un orfanotrofio. Solo qualche mese prima era arrivata una lettera da parte di una donna, che affermava di essere sua madre e di essere molto malata. 
Adesso si trovava su quel pullman, non sapeva come immaginarla, non sapeva cosa dirle... Guardava fuori dal finestrino in cerca di un'idea ma lì era tutto buio, i lampioni, con la loro debole luce, illuminavano  la strada, qualche debole fiocco scendeva dal cielo per poi sciogliersi sull'asfalto. Ormai era arrivato, prenotò la fermata e il mezzo lo lasciò davanti all'entrata dell'ospedale; esitò qualche secondo poi entrò, chiese alla reception il numero stanza, era il 117. Salì al primo piano, la camera era l'ultima in fondo al corridoio, si fermò davanti alla porta per un paio di minuti, si fece coraggio e l'aprì. La vide subito, era sdraiata sul letto che guardava fuori dalla finestra, aveva lunghi capelli argentati. Si avvicinò: <<Ciao, mamma...>>, la donna si girò e l'uomo vide i suoi bellissimi occhi ghiacciati, ne rimase incantato. <<Simone, sei venuto! Pensavo non lo facessi... Prima che il Signore mi chiami al suo fianco, volevo solo farti sapere che io ci sono sempre stata anche se tu non lo sapevi, non avevo abbastanza soldi per riuscire a mantenerti così ho preferito affidarti alle suore, che mi hanno sempre tenuta informata. Mi dispiace, non sai quanto avrei voluto abbracciarti, stringerti, sgridarti, ma sappi che ti ho sempre amato. Addio figlio mio, ti voglio bene...>> E con quelle ultime parole gli occhi dell'anziana si chiusero, per l'ultima volta, per sempre. Simone non riusciva a crederci, pianse lacrime di dolore, aveva appena scoperto la verità, ritrovato la sua mamma e lei l'aveva abbandonato un'altra volta. Rimase lì immobile, ad ascoltare il silenzio della neve e a immaginare gli occhi stupendi, azzurri che l'hanno sempre protetto e che adesso lo faranno dal cielo.

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