domenica 14 aprile 2013

I SACRIFICI DI CRISTIAN E IRISSA


Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato "silenzio della neve" ciò che sentiva dentro.

Aveva preso il pullman che l'avrebbe portato da Irissa,sua moglie e Manuel, suo figlio che vivevano in Romania il suo paese natale. Cristian faceva il cameriere in un importante hotel di Corvara un meraviglioso paesino delle Dolomiti. Era un lavoro che gli piaceva perchè gli permetteva di stare sempre a contatto con le persone, conoscere e fare amicizia con gente diversa. Gli piaceva il lavoro ma era anche innamorata di Corvara, un posto incantevole, bellissimo nei mesi invernali con la neve assoluta protagonista ma altrettanto suggestivo in estate con i suoi paesaggi che ti lasciavano senza respiro .Qui la tranquillità era assoluta, il suo tempo libero lo passava a contatto con questa natura incontaminata; tutto questo era in contrasto con la confusione e il disordine che regnava in Romania. Gli mancava molto però la sua famiglia che riusciva a raggiungere solo due volte all'anno quando l'albergo restava chiuso per alcuni giorni. Il suo stipendio non era altissimo ma Cristian era una persona molto dolce e gentile e anche grazie alla sua professionalità riusciva ad arrotondarlo con cospicue mance. Guadagnare il più possibile era per lui fondamentale e in questo modo poteva aiutare sua moglie ma sopratutto suo figlio. Manuel aveva un sogno sin da piccolo voleva fare il medico, aiutare a guarire le persone era quello che desiderava maggiormente. Era per questo che suo padre per aiutarlo faceva molti sacrifici e anche la mamma cercava di guadagnare qualcosa facendo piccoli lavoretti. La Romania era un paese molto povero dove è difficile trovare lavoro e la delinquenza spesso la fa da padrone così da obbligare molte persone a vivere contro la legge. Cristian ed Irissa desideravano fortemente realizzare il sogno di Manuel, vedere il proprio figlio fare il medico era la loro unica ragione di vita perchè questo gli avrebbe consentito una vita serena, una sicurezza economica e sopratutto gli avrebbe permesso di vivere accanto alla sua famiglia.

1 commento:

  1. innamorata >innamorato
    protagonista, ma
    il suo tempo libero lo passava>passava il suo tempo libero
    regnava >regnavano
    altissimo, ma
    moglie, ma
    sogno: sin

    ;)attenta alla punteggiatura

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.