Il sole stava per scomparire dietro le altissime cime delle immense palme piumate, fra un mare di fuoco che arrossava le acque del fiume, facendole sembrare bronzo appena fuso, mentre a levante un vapore violaceo, che diventava di momento in momento più fosco, annunciava le prime tenebre.
Un uomo stava ritto sulla riva, appoggiato al fusto d'una giovane palma...
La notte era luminosa, perché il cielo era colmo di stelle.
Finché
tutt'ad un tratto, L'uomo sentì,più volte, una voce pronunciare il suo nome. Si
girò per vedere chi fosse, ma non c'era nessuno. Hasan, allora, decise di
andare a controllare se ci fosse veramente qualcuno. Ad un certo punto, sentì ancora la voce e seguendola arrivò fino
nei pressi della piramide, appena costruita. Arrivato vicino al grande
monumento, senti una scossa e si aprì una botola, che lo fece cadere nelle
"viscere" della piramide. Alla fine del tunnel, arrivò nella tomba
del faraone Tutankhamon... Gli era stato servo per tutta la durata del suo
regno. La stanza era affrescata con dei disegni stupendi. Il sarcofago del
faraone era in oro massiccio, ricamata con una moltitudine di pietre preziose. Hasan
era curioso di osservare l' interno del sarcofago. In quei tempi, era proibito
aprire le tombe ed entrare nelle piramidi. Bisognava avere del fegato. Hasan, voleva scoprire come fosse una tomba,
quindi prese uno scettro d'oro massiccio per fare leva, per sollevare il
"coperchio" della bara. L'uomo, riuscì ad aprirla anche se con molta
fatica. Per sbaglio, gli cadde il "coperchio" e fece un gran
frastuono. Le guardie, si accorsero dell'intruso e cominciarono a inseguire
Hasan. Quest'ultimo cominciò a correre come una
lepre per il corridoio. Aveva con sé un sacca colma di gioielli che aveva
rubato. Ad un certo punto, si trovò davanti tre corridoi diversi... Hasan
decise di andare nel primo corridoio a sinistra, ma era un vicolo cieco.
Prese
quello centrale, rischiò di cadere in un'altra botola. Chissà dove avrebbe
portato... Tornò all' inizio del corridoio e prese la terza via, ma niente da
fare,una lastra di pietra gli sbarrava il passaggio. Riprovò nel secondo
corridoio, aperta la botola, cadde e si ritrovò davanti una discesa lunghissima
e decise di tentare era l'unica via percorribile.
Hasan
si fece trasportare, dopo qualche minuto vide una luce abbagliante che gli
tolse la vista per qualche secondo... Quando riaprì gli occhi, si trovava già
fuori. Dal quel momento, Hasan, era costretto a fuggire perché aveva infranto
la legge del suo paese, ma soprattutto doveva scappare dalla maledizione di
Tutankhamon.
ricamata >ricamato meglio incastonato di o con pietre...
RispondiEliminaguardie si accorsero non mettere la virgola tra sogg. e verbo
tentare: era
correre come una lepre è una similitudine
:)