La casa sorgeva sulla parte più alta della stretta lingua di terra tra la baia e il mare aperto. Aveva resistito a tre uragani ed era una costruzione solida come una nave.
L'ombreggiavano alte palme da cocco piegate dagli alisei, e uscendo di casa dal lato dell'oceano si poteva scendere per la scogliera, traversare la striscia di rena bianca ed entrare nella Corrente del Golfo. A guardarla in una giornata senza vento l'acqua della Corrente era blu scuro. Ma quando ci s'immergeva, sopra quella rena bianca e farinosa c'era solo la luce verde dell'acqua, e di ogni pesce grosso si vedeva l'ombra molto tempo prima che quello potesse raggiungere la spiaggia. Ad Isabel piaceva tornare in quella casa, che tanto aveva amato; le corse verso la spiaggia, i tuffi incontro alle onde, le urla festanti dei giochi acquatici che aveva condiviso con gli altri bambini del villaggio…Quanti ricordi riaffioravano nella sua mente!
Dalla finestra della sua camera da letto, che aveva una persiana leggermente danneggiata, Isabel era solita perdersi nella vista dell’oceano; la luce filtrava in modo anomalo, formando delle strane ombre nella parete della stanza e nella sua mente quelle forme inconsuete diventavano animali, mostri, principi protagonisti di racconti fantastici.
Vissuti gli anni della sua infanzia, in modo sereno e spensierato, Isabel aveva affrontato la dolorosa separazione dei suoi genitori, che tanto l’aveva fatta soffrire. Trasferitasi altrove, dopo varie vicissitudini, Isabel stava attraversando un momento di grande confusione. I rapporti con il padre si erano interrotti da tempo, mentre con la madre le tensioni e i conflitti erano molto frequenti. Solo in quella casa si era sentita se stessa, aveva provato sentimenti veri, autentici e aveva capito l’essenza dei valori importanti della vita, quali la serenità, l’affetto, l’amore.
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RispondiElimina;) un po' troppo dejà vu