mercoledì 3 aprile 2013

Turbine

A Parigi anche la notte precedente il tempo era stato piovoso e burrascoso. Ora gli uccelli dopo un breve tripudio mattutino ammutolirono all'improvviso.
Così dal nulla si levò un gran vento, non una brezza tiepida e primaverile come si confaceva alla stagione che avrebbe dovuto sbocciare ormai a giorni, bensì un'aria fredda e tagliente: quell'aria che fa sbattere le porte e sibilare le imposte.
Parigi in un attimo venne invasa da un turbine di oggetti portati via dal vento. Giornali, cappelli, volantini colorati e anche qualche fiore strappato dalle aiuole vagavano conferendo alla città un'aria confusa ma insolitamente buffa, in quanto la gente aveva preso a rincorrere i propri averi che saettavano qua e là in preda al vento impazzito.
I bambini che uscivano da casa in quel momento per recarsi a scuola vedevano con grande ilarità le vecchie signore che lottavano strenuamente per impedire ai lembi dei cappotti di muoversi per i fatti loro.
Tra i bimbi riscosse grande successo da un signore di mezz'età che girava in tondo in una piazzetta cercando di acciuffare il proprio buffo cappello, quando finalmente vi riuscì e se lo rimise in testa tutto quel vento si quietò lasciando a tutti il tempo di guardare il cielo, oramai sgombro dalle nubi che lo avevano infestato i giorni precedenti, dove un sole timido preannunciava l'arrivo della tanto attesa primavera.

1 commento:

  1. successo da un > successo un
    cappello, quando finalmente vi riuscì e se lo rimise in testa tutto >cappello; quando finalmente vi riuscì e se lo rimise in testa, tutto

    :) :)

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