Parigi sembrava nel pieno dell’inverno. No anzi, non nel pieno dell’inverno, assomigliava più al clima cupo della sera, quando il dott. Jackill si trasformava in mr. Hide;
e il morale della gente ricordava i 4 gattini, quando vengono rubati alla disperata padrona, negli Aristogatti. Ecco, si: l’umore era proprio quello. Durante le passeggiate, l’unica cosa che si notava erano volti spenti, senza speranze; volti di gente distrutta dal lavoro, volti di ragazzi con le lacrime per la fine della loro “love story”, se così si può chiamare a quest’età. Ora le nubi sembrano più affollate, più grigie, più buie; come se da un momento all’altro si scatenasse l’ira degli dei.
Forse anche questo fattore climatico aveva influenzato l’umore di George.
Sta
piovendo. George stava scorrazzando con la bicicletta di suo padre per tutta la
città, nella speranza di trovare qualche risposta. Le lacrime erano uno
scorrere continuo sul suo viso, non viste a causa del vento che gliele
asciugava, appena si azzardavano a uscire dagli occhi. Non si sa il motivo della
sua corsa, anche se spesso faceva così. Qualcosa non andava: lui prendeva la
sua bicicletta e partiva, stava via anche parecchio tempo. Questa volta era
diverso, era per qualcosa che solo lui sapeva, qualcosa che non poteva
confidare, o forse di cui già aveva provato a parlare, ma non era stato
considerato; ma non riusciva nemmeno a tenerla dentro. Le lacrime si erano
trasformate in cascate. Cascate che contenevano ricordi, problemi, che volevano
uscire, ma nello scorrere ritornavano in bocca e tutto da capo, di nuovo. Erano
quasi 4 ore che era fuori, 4 ore d’inferno per la madre che lo aspettava a
casa, 4 ore che il fratello era “felice”, 4 ore che..
Pum.Il rumore della sirena era assordante, tanto che dovette svegliarsi. Era su una barella con vicino suo fratello e sua madre.
"Si è svegliato, si è svegliato. Tesoro, come stai? Cosa ti senti? Ma che ti è successo.. Signore mio, ma che hai fatto.. Guarda come sei ridotto.. Speriamo che il Signore sia con noi.. Adesso stai tranquillo, ti porteranno all’ospedale e ti cureranno, tranquillo..”
“Mamma.. Mamma.. Mamma ascoltami per una volta.. Ascolta le mie parole che potrebbero essere le ultime.. Io non te l’ho mai detto, forse accennato, ma questa volta sono esploso.. Non ce la faccio più a vederti con lui, non ce la faccio più a essere felice, vedendoti con un uomo che non è papà. Ci ho provato, ti giuro mamma che ci ho provato, ma non ce la faccio.. Ehm ehm.. Dicono che si supererà, ho solo bisogno di tempo.. Sono passati 2 anni e io non posso contorcermi dalla gelosia e dal dolore, tutte le volte che ti vedo con lui.. basta. E’ vero, anche tu hai bisogno del tuo spazio, della tua vita privata, ma io non voglio immaginarti con lui, a letto con lui, magari anche un ipotetico matrimonio, NO. Si, sarò egoista, ma sono sincero per una volta, dopo 2 anni. Dopo 2 anni di bugie, di false felicità.. Spero tu riesca ad andare avanti senza di me, ma felice con Pierre. Basta mamma, bas..”
“Infermieri.. Infermieri vi prego aiutatelo, vi prego fate qualcosa.. Vi prego.. No George, non ce la faccio senza di te, non sopravviverei.. George ti prego, resta con me, George, George..” e dopo queste parole con le lacrime agli occhi, scoppiò in un pianto infinito. Un pianto che solo il piccolo fratello poteva curare.. Fin quando si avvicinò un infermiere e disse “Tranquilla signora, è ancora vivo, ha solo bisogno di un po’ più di considerazione..”
si> sì
RispondiEliminaproblemi, che> problemi che
quando scrivi usa le parole non le cifre
:)
Certo prof., sarà fatto ;)
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