lunedì 1 aprile 2013

Primavera dove sei?

La primavera non sembrava piu' arrivare. Erano mesi ormai che il cielo era grigio e coperto di nubi cariche di pioggia, che continuava a cadere persistente. C'erano stati soltanto alcuni giorni di sole ma poi si era tornati subito al solito tempo piovoso e freddo. Il vento sferzante che portava con se le grandi gocce di pioggia gelata sembrava non cessare mai.
Il piccolo Luc era da solo nella sua cameretta e guardava fuori dalla finestra, malinconico. Era triste perche' quel 20 marzo aveva deciso di andare a giocare con i suoi amici nel parchetto vicino alla sua casa di Parigi, ma la pioggia glielo aveva impedito. Ne aveva abbastanza di tutto quel freddo inverno, aveva voglia di primavera, di fiori, di sole, di profumo di erba bagnata di rugiada mentre correva felice con il suo cagnolino Lupin. Invece fuori dalla finestra c'erano solo alcune macchine e qualche parigino infreddolito che correva via veloce , con l'ombrello fradicio e la sciarpa tirata sul naso rosso e gelato. La Senna era in piena, sembrava dovesse fuoriuscire dagli argini da un momento all'altro. Tutto sembrava una foto in bianco e nero scattata alla fine degli anni '50. Gli unici colori che si riuscivano a vedere erano i semafori e i fari delle automobili frettolose di tornarsene a casa. Erano quasi le quattro di quel pomeriggio, quasi l'ora di merenda che avrebbe dovuto fare con i suoi amici. Invece si ritrovava solo in cucina con Lupin accovacciato sul pavimento, con la lingua penzoloni che guardava il suo padroncino implorante, sperando di ricevere qualche pezzo di biscotto o un goccio di latte. Nonostante quelle giornate cupe Lupin riusciva restare allegro e spensierato senza perdere la voglia di giocare. Mancava soltanto mezz'ora all'inizio della sua lezione di canto dalla signora Montparnasse, che si trovava qualche isolato piu' a nord. E sarebbe dovuto andare a piedi, con il suo impermeabile giallo, i suoi stivaletti di gomma verdi e l'ombrello azzurro che gli aveva regalato la nonna. Era immerso nei suoi pensieri quando si accorse che era davvero in ritardo. Si vesti' veloce , prese l'ombrello , gli ultimi biscotti e usci' sfrecciando da casa. Trangugio' i biscotti e poi si mise a correre con l'acqua che gli spruzzava in faccia. Finalmente arrivo' alla piccola palazzina, suono' ed entro' . Luc adorava cantare, gli metteva allegria . Era la conclusione perfetta di una giornata triste e vuota.

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