giovedì 30 maggio 2013

Vicini, anche all'ospedale!

Alex e Fabiana, i due "perfetti" vicini di banco: mai attenti durante le lezioni! Il 30 Maggio la loro classe, prima B linguistico, era in gita, lungo la riva del fiume Po.
Gli alunni erano accompagnati dalle professoresse Chiara Persico e Fabrizia Nolli. In quel periodo il Po era in piena, a causa della piovosa primavera. Le professoresse si erano raccomandate molto con gli alunni, non c'era da scherzare... tranne per due alunni, Alex e Fabiana. Giunti al Po, l'intera classe si avvicinò il più possibile al fiume. Il cielo era plumbeo, soffiava una brezza gelida, il fiume scorreva infinito. Gli alunni potevano vedere la riva opposta, gli alberi erano verdi, ma infreddoliti. Ogni cosa era ferma, muta, metteva quasi paura. I ragazzi erano distratti, parlavano tra di loro e si lamentavano della gita. La professoressa Nolli richiamò l'attenzione e iniziò a spiegare la morfologia del fiume. Intanto Alex e Fabiana erano dietro tutti i loro compagni a scherzare, come sempre. I due, senza farsi notare, si allontanarono dal gruppo, annoiati dalle spiegazioni. Alex come sempre iniziò a sistemarsi la cresta, Fabiana per scherzare lo spintonò: Alex perse l'equilibrio, si aggrappò a Fabiana ed entrambi caddero in acqua. Il gelo li avvolse, si sentivano pesanti, i vestiti li trascinavano verso il fondo. Erano terrorizzati, la forte corrente li trascinava via come piume. Ogni tentativo di resistere era vano. La classe intanto si era allontanata dalla riva, su consiglio di alcuni addetti alla sicurezza. Nessuno si era accorto che Alex e Fabiana non erano presenti. I due disgraziati erano ormai lontani perché qualcuno li potesse sentire così pensarono subito di avvicinarsi l'uno all'altra. Dopo immensi sforzi ci riuscirono, ora dovevano solo raggiungere la riva, ma con quella corrente era un'impresa. Alex urlò :"Dobbiamo raggiungere una riva! Nuotiamo insieme verso destra!" Fabiana rispose :"No, andiamo verso sinistra!" I due iniziarono a discutere. Alla fine decisero di andare verso destra, era più vicina a loro. Più volte i due si erano separati; ma utilizzarono tutta la forza che avevano per ricongiungersi. Ecco, finalmente Alex riusciva a toccare il fondo, ma qualcosa non andava, la sua gamba sinistra cedette e un dolore atroce lo trafisse. Fabiana decise quindi di trascinarlo. Si sdraiarono sulla riva di sassi e fango. Ora anche Fabiana provava un forte dolore al braccio destro. Lo guardò, e vide il suo gomito che penzolava e disse :"Alex... Alex..." e poi svenne. Fabiana si sentì il volto bagnato e vide Alex che piangeva e chiese:" Perché piangi?! " Alex rispose :" Oddio! Pendavo fossi morta!" "Oh grazie infinite! Magari se non mi fossi svegliata tu saresti pure andato via!" "No cara mia!" disse Alex facendo cenno con il dito :" Ho una gamba rotta, non posso muovermi!". Ci furono due minuti di silenzio. " Ok, emm cosa facciamo?" Chiese Fabiana " Non lo so!" Rispose brusco Alex. Fabiana notò di avere sulle spalle lo zaino, e anche Alex lo aveva con sé. Prese il suo zaino con il braccio sano, lo aprì e vi frugò all'interno. Fortunatamente trovò ciò che cercava: due sacchetti di patatatine, uno di taralli e una bottiglia d'acqua! Sui visi dei due "naufraghi" comparve un sorriso. Aprirono poi lo zaino di Alex, anche lui aveva da bere e da mangiare. Iniziò a piovere, i due indossavano degli impermeabili, (su consiglio di prof. Persico) i loro vestiti erano inzuppati, però almeno erano protetti dalla pioggia. Fabiana con il braccio sano trascinò l'amico sotto gli alberi, così erano più protetti. La classe intanto stava per fare l'appello:" Aimo... Aimo? Aimo!!" Nessuna risposta, e finalmente si accorsero che Fabiana e Alex non erano più con loro. Le professoresse si divisero, una andò a cercarli lungo la riva, mentre l'altra andò a chiamare i soccorsi. Alex e Fabiana non sapevano che ore fossero, forse primo pomeriggio. Mangiarono qualcosa. Fabiana poi prese i due zaini vuoti e li mise in vista di eventuali soccorsi. Il povero Alex era dolorante, piangeva di tanto in tanto. La pioggia iniziò a scendere sempre più forte, il rumore era assordante. Si sentivano come le uniche due persone rimaste sulla Terra. La notte scese, e nessun soccorso era ancora giunto. Ma ecco d'un tratto una luce, Alex e Fabiana urlarono più forte che potevano.

Fabiana aprì gli occhi, una sensazione di calore l'avvolse. Si guardo intorno, erano in ospedale, Alex era nel letto vicino e Fabiana disse:" É stata tutta colpa tua! Te e la tua cresta!!"Ma Alex stava ancora dormendo.

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