Saranno un miliardo di scalini quelli
che servono per arrivare in cima a questa maledetta torre e,
ovviamente, a noi non bastava salire con calma come fanno tutte le
persone normali.
No, noi abbiamo dovuto salire tutto il
torrazzo di corsa.
Maledizione a te, Alex!
Ma quel ragazzo doveva proprio dire al
prof di Educazione Fisica che noi, essendo tutti atleti (certo, come
no.), ce l'avremmo fatta a salire anche di corsa ?
Giuro che se arrivo in cima viva lo
scaravento giù.
Ma non penso di farcela, mi verrà
sicuramente un arresto cardiaco oppure mi partirà un embolo... per
essere realisti è più probabile che, con la mia agilità, io
inciampi nei miei piedi incominciando, poi, a rotolare fino in piazza
Duomo.
Ci morirò su questo campanile, me lo
sento!
Se riesco a non ammazzarmi pretendo una
medaglia d'oro alle prossime olimpiadi ed un dieci in ginnastica
sulla pagella.
Saranno ore che corriamo come se
stessimo fuggendo dall'inferno e ancora non siamo arrivati ? Ma
quant'è alto ?
Guardo i miei compagni e, con sollievo,
noto che non sono ridotti meglio di me: hanno tutti una faccia di un
colore misto tra rosso e verde, il fiatone e il passo leggero di un
elefante con l'artrosi. Una buona metà di loro fissa Alex in modo
molto ostile, sibilandogli contro insulti e minacce di morte. Penso
che il ragazzo dovrebbe conservare un po' di fiato per cominciare a
scappare una volta giù.
Comincio a vedere pallini neri davanti
agli occhi, ho fitte di dolore alla milza e non sono più sicura di
ricordare il mio nome.
Sto morendo, sicuramente.
Oltre ad essere pressocchè infiniti,
questi scalini sono anche dannatamente scivolosi.
L'ipotesi di morire ruzzolando si fa
sempre più concreta.
Oltretutto fa un caldo incredibile, si
sente che siamo alla fine di Maggio.
Ora che ci penso, con tutta quest'afa,
potrei morire disidratata.
Ho ormai perso ogni speranza, quando si
vede qualcosa: è un pianerottolo !
Non posso crederci: le scale sono
finite!
Adesso sì che potrei commuovermi sul
serio.
Il pianerottolo sembra la cosa più
bella che io abbia mai visto; mi sento come le persone che raccontano
di essere uscite dal coma attraverso la luce in fondo al tunnel; in
effetti il pianerottolo ha un che di luminoso....
Arriviamo tutti insieme e ci gettiamo
per terra senza alcun ritegno, ansimando e ringraziando qualsiasi
divinità esistente o meno.
Siamo tutti più morti che vivi, ma
(dopo un buon quarto d'ora) troviamo la forza interiore per alzarci
ed affacciarci alle balconate.
Il panorama è mozzafiato: le case
sembrano piccolissime, i giardini sono macchie verdi irregolari, le
persone e le auto quasi non si vedono.
Sembra di essere dentro il programma
“Google Earth”.
Sono quasi contenta di essere salita
fin qui, quando realizzo con orrore e disgusto che dovrò scendere
ancora di corsa.
Alex, spera che i pinguini siano
disposti a darti asilo politico in un igloo.
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