giovedì 30 maggio 2013

Come rischiare la morte sul Torrazzo di Cremona

Saranno un miliardo di scalini quelli che servono per arrivare in cima a questa maledetta torre e, ovviamente, a noi non bastava salire con calma come fanno tutte le persone normali.
No, noi abbiamo dovuto salire tutto il torrazzo di corsa.
Maledizione a te, Alex!
Ma quel ragazzo doveva proprio dire al prof di Educazione Fisica che noi, essendo tutti atleti (certo, come no.), ce l'avremmo fatta a salire anche di corsa ?
Giuro che se arrivo in cima viva lo scaravento giù.
Ma non penso di farcela, mi verrà sicuramente un arresto cardiaco oppure mi partirà un embolo... per essere realisti è più probabile che, con la mia agilità, io inciampi nei miei piedi incominciando, poi, a rotolare fino in piazza Duomo.
Ci morirò su questo campanile, me lo sento!
Se riesco a non ammazzarmi pretendo una medaglia d'oro alle prossime olimpiadi ed un dieci in ginnastica sulla pagella.
Saranno ore che corriamo come se stessimo fuggendo dall'inferno e ancora non siamo arrivati ? Ma quant'è alto ?
Guardo i miei compagni e, con sollievo, noto che non sono ridotti meglio di me: hanno tutti una faccia di un colore misto tra rosso e verde, il fiatone e il passo leggero di un elefante con l'artrosi. Una buona metà di loro fissa Alex in modo molto ostile, sibilandogli contro insulti e minacce di morte. Penso che il ragazzo dovrebbe conservare un po' di fiato per cominciare a scappare una volta giù.
Comincio a vedere pallini neri davanti agli occhi, ho fitte di dolore alla milza e non sono più sicura di ricordare il mio nome.
Sto morendo, sicuramente.
Oltre ad essere pressocchè infiniti, questi scalini sono anche dannatamente scivolosi.
L'ipotesi di morire ruzzolando si fa sempre più concreta.
Oltretutto fa un caldo incredibile, si sente che siamo alla fine di Maggio.
Ora che ci penso, con tutta quest'afa, potrei morire disidratata.
Ho ormai perso ogni speranza, quando si vede qualcosa: è un pianerottolo !
Non posso crederci: le scale sono finite!
Adesso sì che potrei commuovermi sul serio.
Il pianerottolo sembra la cosa più bella che io abbia mai visto; mi sento come le persone che raccontano di essere uscite dal coma attraverso la luce in fondo al tunnel; in effetti il pianerottolo ha un che di luminoso....
Arriviamo tutti insieme e ci gettiamo per terra senza alcun ritegno, ansimando e ringraziando qualsiasi divinità esistente o meno.
Siamo tutti più morti che vivi, ma (dopo un buon quarto d'ora) troviamo la forza interiore per alzarci ed affacciarci alle balconate.
Il panorama è mozzafiato: le case sembrano piccolissime, i giardini sono macchie verdi irregolari, le persone e le auto quasi non si vedono.
Sembra di essere dentro il programma “Google Earth”.
Sono quasi contenta di essere salita fin qui, quando realizzo con orrore e disgusto che dovrò scendere ancora di corsa.
Alex, spera che i pinguini siano disposti a darti asilo politico in un igloo.

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