Era una giornata d'autunno. Vivevo con i miei genitori e i miei fratelli in un villaggio.
Intorno a me tutto era sui toni dell'arancio, le foglie formavano un tappeto morbidissimo e coprivano le pietre appuntite del sentiero. Quel giorno mia madre decise di insegnare a me e alle mie sorelle a fare un lavoretto per aiutare il papà nel suo lavoro. Mi dice che avremmo intrecciato dei rametti di legno fino a formare un cesto. Mi sedetti vicino a lei e, armata di pazienza e voglia di imparare, seguii tutte le sue indicazioni. Era piuttosto complicato. L'intreccio doveva essere fatto in modo tale da essere abbastanza resistente. La mamma mi diceva che io dovevo essere più veloce perché avevo le dita più piccole e agili. Intanto il tempo passava. Mio padre stava modellando alcune anfore, in vista del mercato. Io e la mamma, invece, continuavamo a intrecciare. Mi facevano male le dita ed ero piuttosto annoiata. Era un lavoro molto ripetitivo, anche se pur sempre un po' divertente. Le mie sorelle stavano intrecciando gli ultimi rametti mentre a me ne mancavano ancora il doppio. Eravamo nel piccolo cortile della casa, da cui si vedeva il sole che era sempre più basso e rosso. Si avvicinava il tramonto. E io non avevo ancora finito il mio cestino. Mi persi nei colori caldi del crepuscolo e m'incantai a guardarlo. Mia madre uscì di casa e cominciò a sgridarmi. Mi misi all'opera di nuovo e finalmente riuscì a intrecciare l'ultimo bastoncino. Il mio cestino era finito. Passai un paio di settimane ad intrecciare cestini fino al giorno del mercato. Mio padre e mia madre erano artigiani e commercianti e quindi il giorno del mercato decideva ogni volta la nostra sorte. Mio padre mostrò ad alcune signore un paio di piccoli cestini. Loro sembravano interessate e, dopo aver convinto i rispettivi mariti, entrambe comprarono sia le anfore che i cestini. La mattinata era iniziata bene e speravamo che continuasse così. Alzai gli occhi guardando il cielo e vidi un sacco di nubi grigie cariche di pioggia. Probabilmente avrebbe piovuto. Il vento cominciava a soffiare forte e deciso, spargendo qua e là tutto il nostro duro lavoro. Era l'inizio di una terribile tempesta.
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