Finalmente , ero
arrivato in Grecia. Era successo l' anno scorso, l' 81 a. C. Idibus Iulias. Per Cremona girava la voce che fosse un bel posticino, quindi decisi subito di partire per farmi una meritata vacanza. Quando ero arrivato, il mare era calmo e di un azzurro intensissimo: indescrivibile! Visitai un sacco di belle città: Atene, città della cultura con i suoi magnifici templi, Micene, dall' antico passato di glorissa capitale micenea, Sparta, il cui nome solamente incute timore, e un mucchio di altre cittadine, paesini e paeselli. Ma, il posto che mi rimarrà per sempre come ricordo è la famosa "Grotta di Zeus" , Giove per noi Romani, supremo re degli dei e spargitore di temporali. Ero stato veramente fortunato: non c' era anima viva all' interno della grotta, ero l' unico a fare una passeggiata da quelle parti. Meglio così, sarei andato con più calma e tranquillità. Era semplicemente spettacolare: dà quell' aria di misterioso unico e la storia che Giove fosse cresciuto in quella grotta affascina molto le persone e i turisti, me compreso. Con le goccioline create dall' umidità che tempestavano le pareti rocciose della grotta e quel briciolo di luce del Sole che squarciava il buio penetrando dalla fessura principale, pareva che le pareti fossero il cielo stellato di una notte d' estate dove Giove adunatore di nubi aveva raccolto intorno a sè le candide nuvole, come un pastore fa con le sue pecorelle. Semplicemente unico, inimitabile. Avanzando avanzando, avevo trovato un altare sacrificale, di sicuro dedicato a Giove, su cui si trovavano un paio di calici per contenere il vino e il latte di capra e un rhyton fantastico: era stato scolpito stupendamente, probabilmente da uno che ci sapeva fare con la scultura e l' intaglio, con la testa di un animale che non sono riuscito a riconoscere su un' estremità: un pezzo fantastico. Mi faceva pena lasciarlo lì solo soletto, così avevo deciso di metterlo sotto la tunica retto dalla cintura cosicchè nessuno se ne accorgesse. Nessuno lo aveva notato e io me lo portai a casa come souvenir.
Certo che fa proprio la sua bella figura sopra quel tavolino nella sala!
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