giovedì 30 maggio 2013

Le "vaccate" di Alex

Era una mattina come tutte le altre, la mattina del 30 maggio. Mi svegliai
 verso le 6:30, come al solito, per andare alla fermata vicino casa mia a prendere il pullman.
 Alle 7:05, stranamente puntuale, il pullman partì verso Cremona. Con me c'erano tutti i ragazzi di Quinzano e in particolare Federica, o “Chicca”, la mia compagna di classe e la mia migliore amica. Anche lei, come me, aveva soltanto uno zainetto con il necessario per una gita scolastica: acqua, panini, ombrellino ecc... Faceva piuttosto caldo, ma alcuni giorni prima aveva cominciato a piovere inaspettatamente, quindi era meglio munirsi di precauzioni. Dopo mezz'ora abbondante di viaggio, arrivammo alla stazione di Cremona. Di lì saremmo dovute andare a scuola per incontrare i professori e la classe, la 1^B linguistico; poi a piedi ci saremmo spostati verso il Po. Dopo un veloce appello partimmo accompagnati dalla prof. Persico, dalla prof. Scaratti e dal prof. Ugo Di Felice, chiamato scherzosamente “Ughet” dalla prof. Persico (ma anche da tutta la classe!). Avevamo aspettato qualche settimana prima di poter andare a fare un pic-nic in riva al Po in vista della fine della scuola, perché con il maltempo, questo era in piena ed era pericoloso avvicinarsi. Quel giorno, invece, era una giornata splendida e il Po era tornato alla normalità. Lungo il cammino, già Alex ne aveva combinata una delle sue. Stava per farsi investire da un motorino perché non era stato attento alla strada, impegnato a fare i suoi soliti spettacoli divertentissimi. Fortunatamente “Ughet” prese Alex per un braccio e ne evitò lo spappolamento sull'asfalto. Mentre tutti ridevano sotto i baffi, Ughet faceva i suoi soliti commenti su quanto i ragazzi d'oggi fossero svegli. Poco dopo arrivammo in riva al Po e ci sistemammo sul prato con i salviettoni. Faceva davvero molto caldo. Dopo un po' di chiacchierate e giochi con gli insegnanti, il prof. Di Felice ebbe la brillante idea di farci divertire facendo sport, dato che è insegnante di educazione fisica. Tirò fuori un frisbee dalla sua borsetta azzurra e cominciò a tirarlo verso di noi mentre correvamo. E qui entrò di nuovo in scena Alex che, dopo alcuni tiri riusciti abbastanza bene, fece finire il frisbee proprio in testa alla prof. Scaratti che iniziò a lamentarsi per il dolore. Intanto Alex rideva come un pazzo. La scena, in effetti, era comica, infatti tutta la classe e il prof. Di Felice si misero a ridere, tranne la prof. Persico, che però si tratteneva dal farlo. Si andò avanti a giocare ancora per un po', poi mangiammo (visto che era quasi l'una!). Anche qui Alex, divertito dalle battute di Chicca, stava quasi per strozzarsi con un pezzo di pane. Tutti erano un po' preoccupati, ma poi si sistemò ogni cosa, e Alex poté riprendere a fare le sue solite “vaccate”, come diceva la prof. Persico. Però la vaccata più grande la fece dopo pranzo. Alcune mie compagne di classe, volevano una foto insieme e chiesero ad Alex di scattarla. Mentre tutte erano in posa, Alex indietreggiava piano piano per far entrare tutte nell'inquadratura e, proprio in quel momento, gli passò dietro la prof. Persico. Alex indietreggiò ancora un poco e spinse la prof. Persico nel Po, e questa cominciò a chiedere aiuto, urlando. Alex stavolta non si mise a ridere, sapeva di averla fatta grossa! Aiutammo la prof. a uscire dal Po: era completamente fradicia! Fortunatamente si era portata dei vestiti di ricambio. Intanto il prof. Di Felice, costringeva Alex a fare venti flessioni per dargli una svegliata. Dopo questo, la giornata proseguì normalmente (ma con qualche altra piccola vaccata di Alex!). Ci divertimmo un mondo! Alex era troppo divertente, e quel giorno ci aveva fatto ridere come non mai!

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