martedì 7 maggio 2013

La fine

L'enorme lancetta nera è ancora immobile, ma s'accinge a compiere il gesto di ogni minuto: quel sobbalzo elastico metterà in moto tutto un mondo. La faccia dell'orologio si volterà lentamente e avverrà l’inaspettato.
Gli astronomi parlavano di anni, di lustri, decenni.. Ma quali lustri e quali decenni, la fine del mondo è alle porte.
Il presidente tenta di tranquillizzarci, che andrà tutto bene e nessuno morirà. Tutti come dei rimbambiti ci credono, io no. Io no e ho il terrore di sentire quella maledetta campana suonare. Ho solo 30 anni. Sognavo di avere figli, una famiglia, un marito che sarebbe diventato nonno insieme a me. M’immaginavo tutto. Io e lui su un’amaca a guardare i nostri nipotini giocare. E adesso?! Adesso cosa mi rimane? Non sono mai stata una persona ottimista, ma realista: vedo perfettamente le cose come sono e adesso vedo che il l’atteso momento è arrivato. So anche che noi, persone “normali”, non saremo salvate. Daranno priorità a tutte le volpi  del Parlamento che, rassicurano la gente, e intanto preparano aerei, per salvarsi la vita. L’unica cosa cui riesco a pensare è come morirò. Forse annegata. Forse congelata. Ho paura. Non ho mai pensato a questo finora e ho il terrore. La lancetta è scattata. Il tempo è scaduto. Il fantastico disastro è arrivato. Sono chiusa in casa. Voglio morire dove sognavo tutto, dove ambivo diventare famosa. Dove ambivo la felicità, che mi è stata tolta. Dove ambivo di vivere, almeno ancora per un po’.

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