Su di essa erano scolpiti i
busti di quattro uomini dall'espressione austera e senza tempo.
Tutti quanti avevano la mano
destra poggiata sul cuore come segno inequivocabile d'orgoglio e coraggio.
Posti sulla collinetta i
quattro fratelli sembravano voler vegliare sul terreno circostante, quasi a
proteggere la domus che li aveva visti crescere ma non invecchiare.
I busti sembravano chiedere a
chiunque li guardasse cosa ne fosse stato degli amati genitori già sconvolti per
l'atroce morte della figlia femmina; avevano resistito al dolore per la perdita
di tutti gli eredi?
I loro sguardi sembravano
chiedere se ancora il padre si recava alle terme parlando con orgoglio della
famiglia; avrebbero voluto sapere se ancora la madre tesseva cantando durante
le giornate primaverili.
Ma nessuno rispondeva alle loro
mute domande.
Molte persone venivano a
visitare la sepoltura dei quattro fratelli: parenti in lacrime, compagni d'armi
in sincero cordoglio... anche alcuni sacerdoti del tempio di Mefite erano
andati fino in cima alla collinetta per trovarsi faccia a faccia con i volti
abilmente scolpiti nel calcare.
Ma tutti loro erano sordi
alle domande di quei volti di pietra: venivano tutti in fronte a loro, si
inginocchivano a pregare perchè avessero una bella vita nell'aldilà e, a volte,
scappava una lacrima a qualcuno; nulla più.
Nessuno si fermava ad
ascoltare il sibilo del vento o il frusciare dell'erba che avrebbe potuto
trasmettere le domande dei fratelli.
Così, mentre il tempo
scorreva e segnava la pietra, i fratelli mantenevano inalterati i loro sguardi
senza tempo pieni di domande.
Prof non ho messo la foto perchè non riusciva a caricarla nel documento.
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